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FISCHIA IL VENTO Note storiche
''...Esiste vicino alle canzoni regionali la cui cerchia o il cui
influsso resta genericamente racchiuso nella formazione partigiana
d'origine, una canzone veramente nazionale, cantata dovunque, senza
piu' limiti di dialetto o di formazione? Esiste certamente, ed e'
la canzone Fischia il vento, urla la bufera, che troviamo nelle regioni
piu' diverse, senza che gli stessi partigiani che la cantano ne sappiano
l'origine... L'aria e' quella di Katiuscia, la canzone dell'esercito
russo, udita dai nostri fanti in URSS e riportata in patria dai reduci
della tragica spedizione. Arrivata in Italia essa fermento' segretamente
nel ricordo, divenne un modo non solo di dire a se stessi che gli
altri avevano ragione, ma di rendersi conto della propria esperienza.
Perche' in Katiuscia era espressa quella ribellione all'invasore che
aveva ispirato i soldati sovietici e che ora ispirava la guerra di
liberazione''
(R. Battaglia: Storia della Resistenza italiana, capitolo ''a
letteratura partigiana'', Torino 1953, pp. 415-416).
''E' il piu' famoso inno della Resistenza italiana. Fu cantato quasi
ovunque tra le brigate partigiane. Dopo la Liberazione varie persone
rivendicarono la paternita' di Fischia il vento, ma e' probabile che
il vero autore del testo sia stato Felice Cascione, comandante partigiano
che diede il suo nome alla 2' Divisione d'assalto garibaldina operante
nella zona di Imperia.
La melodia di Fischia il vento e' presa da una canzone russa intitolata
Katiuscia, di soggetto amoroso. Opera del poeta sovietico Michail
Isakovski, Katiuscia ha avuto molta fortuna anche nell'Unione Sovietica.
La prima strofa dice: Fiorivano i meli, fiorivano i peri / Le nebbie
veleggiavano sul fiume, / Katiuscia discendeva alla riva, / All'alta
riva scoscesa... Il testo e' stato ripreso da Giulio Mongatti''
(T. Romano e G. Solza, Canti della Resistenza italiana, Milano,
ed. Avanti!, 1960, p.163)
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