In alto a sx la zona del DJ con a dx la zona PC e Macchine. Tutti questi segnali vanno
collegati negli ingressi del mixer a cui sono collegate le spie per chi suona.
Dopo il mixer il segnale viene processato dal Compressore/Limiter e splittato per la linea SUB e la linea Full Range
che amplificate vanno alle casse.
Sono indiscutibilmente lo standard per chi vuole mixare dischi in vinile,
prodotti da moltissimi anni, sono praticamente indistruttibili, precisi e
affidabili. Non hanno la cinghia ma un sistema elettromagnetico che muove il
piatto e ciò li rende molto precisi e con poca usura dei pezzi.
Per spostarli si usano borse (Fligth Case) apposite. Per il trasporto è molto
importante il coperchio di plastica trasparente per non farlo muovere dentro il
fligth case, fermare il piatto con del nastro carta e fermare il braccetto con
dei ferma cavi.
Ne abbiamo comperati due usati a 300€ l'uno e siamo rimasti più che
soddisfatti.
Nuovi costano circa 600€
Le Testine più diffuse e usate che abbiamo visto sono ORTOFON e STANTON con i
relativi braccetti. Ce ne sono con punta ovale o sferica e altre con
caratteristiche diverse. Diciamo che la cosa da tener presente è se il DJ ha
bisogno di Screcciare o no. In base a questo si può scegliere quale prendere
per i nostri piatti.
I cavi di uscita sono con connettori RCA coassiali + cavo di massa che va
collegato al GND del DJ Mixer (foto sotto).
Se ne trovano di tutti i tipi, marche e prezzo. Che io sappia le marche più
buone sono Allen & Heath, Ecler, Makie, Pioneer ecc. ma ce ne sono
un'infinità. Io ho un Ecler Concept 2 preso usato a Londra via internet e
pagato 89€ e per ora a va benissimo.
Gli ingressi Phono1/2 + GND del mixer sono dedicati per i piatti che hanno
un'impedenza diversa di una sorgente come CD o altro tipo di ingresso di linea.
Il DJ mixer ha il preascolto in cuffia dei singoli canali e lo slide cross che
serve per passare dal canale 1 al 2 con un'unico gesto!
Questo mixer ha due uscite master con due volumi separati.
Le uscite sono su connettori RCA Coassiali OUT1 e OUT2.
L'out1 tramite un cavo misto RCA-JACK Grande non bilanciato è collegato agli
ingressi mono del Mixer principale.
L'out2 è molto utile nel caso si abbia la necessità di collegare due spie
(Casse Amplificate) di cui si può regolare il volume dal DJ Mixer.
Ottime le Sennheiser HD215. Si sentono molto bene e non si rompono come le pioneer, sono relativamente economiche e hanno la possibilità di sollevare una delle due cuffie per l'ascolto della spia.
E’ una workstation in cui si integrano un potente sequencer a 16 tracce da
200.000 note, una sezione effetti, un generatore di suoni con 64 note di
polifonia ed un campionatore.
Quest’ultimo ha a disposizione 4mb di ram inziali espandibili fino a 64 mb.
Inoltre con una scheda aggiuntiva (aieb2) si possono ottenere 6 uscite
analogiche separate e digitali (ottiche e coassiali).
Questa macchina è molto intuitiva, abbastanza robusta ma non indistruttibile
dato che è fatta di plastica (sigh!!!) e praticamente studiata per fare live
set.
Ha il midi in e due midi out e ci sono anche 18 controlli rotativi assegnabili
quindi lo strumento è praticamente personalizzabile.
Ha un sistema di registrazione sia in tempo reale che a griglia che a step.
Si può lavorare in modo pattern, song o patter chain che è una sorta di via di
mezzo tra i due modi precedenti.
I suoni, sono dignitosi anche se potrebbero sembrare datati dato che è del 2001.
Spesso viene citata tra i prodotti “all in one” insieme alla roland mc 909 nel
confronto tra le groovebox.
Il sito di riferimento è: www.rs7000.org (in
inglese).
Ps: è fuori produzione!
Più che una groovebox la si può considerare un vero e proprio synth (128 voci di
polifonia) con sequencer… e che sequencer…300.000 note e 2 midi out con cui
gestire moduli esterni.
Sicuramente è una macchina difficile, non immediata come altre ma offre delle
possibilità enormi.
Ha degli ottimi filtri (cosa per cui emu è famosa) ma per raggiungere la sezione
multieffetti bisogna passare diversi sottomenù che per il live non è proprio il
massimo.
Ha 6 uscite analogiche e la coassiale digitale; inoltre ha la porta usb che
serve a velocizzare lo scambio dati con il computer tramite il software e-loader
fornito con la stessa. Questo software permette di gestire file midi e di fare
aggiornamenti del sistema operativo ma non serve a caricare nessun tipo di
campione.
Lavora in modalità patter e in modalità song ma ha una funzione molto
interessante che permette di "congelare" lo scorrimento della song e quindi di
lavorare solo sul pattern che si sta ascoltando e con un semplice tocco la song
inizierà a scorrere di nuovo.
Ha uno chassis in metallo, quindi è abbastanza robusta e un colore giallo molto
appariscente che la distingue dalla Mp7 (viola) e dalla Px7 (argento). Dal un
punto di vista delle funzioni le 3 macchine fanno la stessa cosa ma differiscono
nei banchi di suoni che hanno in rom: per la Xl7 i suoni sono "dance oriented" e
praticamente fanno riferimento a quelli del proteus e dell'extreme lead di emu
anche se sono aggiornabili con rom proprietarie emu (fino a 4 banchi); la Mp7 ha
suoni più vicini a stili hip hop e urban dance, la Px7 è più marcata su batterie
e percussioni.
E' uno strumento da consigliare ma non adatto a chi è alle prime armi!!!!
E' una "groove" con 4 parti di batteria e 1 di synth monofonico.
Costruita nel 1996 ha una palette di suoni completamente elettronici e molto
validi anche in contesti di musica industriale; esce di fabbrica con 2 uscite
analogiche ma è possibile espandere le uscite fino a 4 ed avere 2 input
analogici. Si possono anche installare 2 schede aggiuntive di suoni per la
sezione drum e la sezione synth.
E’ uno strumento con caratteristiche minori rispetto alle precedenti (sia perché
più datata sia perché ha delle proprietà inferiori: basti pensare al sequencer
con 24.000 note) ma i suoi 35 knobs permettono una manipolazione del suono in
live invidiabile.
Ha un aspetto un po’ retrò ma essendo fatta completamente di metallo risulta
anche abbastanza robusta.
E' una buona macchina per iniziare che permette di avere un controllo diretto
sul suono.
La quasimidi oggi non esiste più ma la 309 si può trovare con una spesa di circa
250/300€ nei mercatini dell'usato.
Riferimenti:
http://www.quasimidi309.de.vu