ferma gli sbirri!




Cosa vogliamo? Tutto... ma innanzitutto SPAZIO! Spazio per vivere, comunicare e pensare. Spazio per giocare, studiare e costruire. Spazio per respirare, ballare e opporci. Spazio per parlare, sognare e muoverci. Spazio per informare, imparare e socializzare. Spazio per condividere, lottare e creare. Spazio per riappropriarci delle nostre vite. Dalla provincia vesuviana (Portici, S. Giorgio a Cremano, Ercolano, Torre del Greco) per aggregare gruppi, collettivi e singoli individui attorno ad un progetto di riconquista degli spazi.









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... non aprite quella porta
scritto nero su bianco

sulla carta la partita
e' ancora aperta

credono di aver vinto
ma era solo il primo tempo

ma adesso col secondo
qualcosa sta cambiando

la rottura di ogni schema
che era stato disegnato

milano 17 marzo 2002
foto di davide



17/3/2003

Lame e manganelli

16 marzo, domenica sera, alcuni compagni escono dal "Tipota", un locale del  ticinese frequentato abitualmente dai ragazzi dei centri sociali della zona. Fuori ad aspettarli tre neofascisti del quartiere armati di lame: li  colpiscono ripetutamente in punti vitali lasciandone duue stesi al suolo. Scatta l'allarme, nel giro di pochi minuti una decina di compagni arriva sul posto; la situazione appare subito gravissima. L'ambulanza tarda ad arrivare, mentre immediatamente sopraggiungono tre pattuglie di polizia e una di carabinieri. In quelle strade strette le auto delle forze dell'ordine ostruiscono "strategicamente" la via, bloccando la circolazione e contribuendo ad un ulteriore ritardo dei soccorsi. Intanto il sangue scorre e Davide non arriverà vivo in ospedale. E' morto. L'altro compagno sarà operato nel corso della nottata e tuttora la prognosi è riservata, ma è fuori pericolo di vita. Poco dopo la partenza delle ambulanze arriva davanti al locale anche una camionetta di celere; i poliziotti scendono già con i caschi in testa; ma bastano le urla di rabbia e dolore di una decina di compagni a farli battere in ritirata. Ancora incerti sulle condizioni dei ragazzi, una quindicina di persone comincia a raggiungere il Pronto Soccorso dell'ospedale S.Paolo, già pattugliato da alcune volanti. I medici ci comunicano che il compagno è morto; l'hanno ammazzato. Disperazione, incredulità, rabbia..Allontaniamo la polizia che si insinua provocatoriamente tra noi. Dopo poco arrivano i rinforzi, sia di polizia che di carabinieri; chiudono l'ingresso e danno il via a feroci cariche sia all' interno dell'ospedale che all'esterno. Si apre la caccia all'uomo, inseguimenti e pestaggi al grido di "comunisti bastardi.vi ammazziamo tutti.."; una decina di compagni vengono gravemente feriti: 40 punti di sutura sul viso, denti rotti, teste aperte, facce sfigurate e sangue dappertutto. Molti vengono ammanettati e picchiati duramente, compaiono addirittura mazze da baseball, tubi di ferro ed estraibili, alcuni vengono portati in Questura e denunciati a piede libero, altri gettati in strada a qualche centinaio di metri dal S.Paolo, altri interrogati seduta stante. Lo scenario di questa notte rievoca le cronache dell'irruzione alla scuola Diaz a Genova 2001; la brutalità poliziesca che, da Napoli in poi, ricorre ai danni di chi pratica l'opposizione sociale. Più in generale, essa si associa alla repressione verso qualsiasi insorgenza di conflitto sociale. La polizia (e chi la comanda) che ha massacrato questa notte, è la stessa che preleva gli immigrati e li deporta in via Corelli, è la stessa che sfratta militarmente chi per necessità occupa una casa, è la stessa che picchia lavoratori e disoccupati in lotta, come di recente a Napoli. Che coincidenza, morire di marzo, proprio il giorno prima dell'anniversario della morte di altri due compagni assassinati impunemente dai fascisti. Era il 1978, erano Fausto e Iaio. Oggi, 25 anni dopo, una nottata insanguinata dalle lame di fascisti e dai manganelli della polizia; un compagno ucciso, l'altro in fin di vita e decine di feriti. Anche in città si prepara il clima per il via alla guerra. Fascisti e polizia, tutori di un potere che scatena guerre, fame e distruzione in tutto il mondo, colpiscono in maniera criminale chi tenta di opporsi alla logica della guerra.

PAGHERETE CARO PAGHERETE TUTTO

Assemblea/ Presidio ore 18 O.R.So, via Gola 16 Milano



18/3/2003


Resoconto della manifestazione

Più di 3.000 in un corteo che dall'O.R.So. raggiunge il luogo dell'omicidio.

Ieri per tutto il giorno centinaia di compagne e compagni hanno raggiunto l'Orso riempendo via Gola di solidarietà antifascista.

Alle ore 18 si è svolta una breve assemblea, poche parole mentre il numero delle persone cresceva continuamente.
Il corteo ha sfilato per le vie del Ticinese fino a raggiungere il luogo dell'omicidio, più di tremila tra amici,gente comune e compagni di tutte le realtà milanesi e di varie città da Roma,Verona e Torino.

Un corteo che ha alternato a slogan decisi e rabbiosi un silenzio carico di dolore.
In via Brioschi il sangue ancora evidente sul cemento è stato coperto da fiori, biglietti e oggetti di ogni tipo: cappelli, sciarpe, toppe, bracciali, piercing, bottiglie, ...
Il corteo ha sostato a lungo; chi ha pianto, chi ha cantato, chi in silenzio;
nella mente di tutti si è impresso un segno indelebile: i fascisti hanno ammazzato Dax e ferito due compagni di cui uno in rianimazione che ha ripreso conoscenza soltanto ieri sera; la polizia ha massacrato decine di compagni, due dei quali sono tuttora ricoverati in ospedale.

Dopo poche decine di metri, il commissariato di polizia.
Qui un altro segno evidente di queste giornate: la palazzina,luci spente e tapparelle abbassate, sembrava abbandonata, così come per tutto il tragitto del corteo non si è visto un solo agente in divisa. E' chiaro che sanno di averla combinata grossa; ritardando l'arrivo dei soccorsi e picchiando selvaggiamente gli amici e i compagni accorsi al San Paolo, in un'operazione che non può non far tornare alla mente gli episodi di Genova alla scuola Diaz, a Bolzaneto...
Le istituzioni arrancano, il questore mente spudoratamente giutificando le cariche brutali con il fatto che volevamo portare

via il corpo, il capo della Digos lo smentisce poche ore dopo.
Nelle prime ore del mattino si è verificata un'ulteriore provocazione da parte di "ignoti": lo striscione da noi appeso sulla facciata dell'Orso che recitava la frase "ANTIFASCISNO IN OGNI CITTA'", è stato tagliato e due e metà è sparito

Gli abitanti del quartiere si stringono a noi in cordoglio.
Le bandiera rossa a lutto sventola ancora al civico n°7, sul portone del palazzo dove Dax aveva occupato una casa insieme ad
altri compagn@.

Oggi è il 18 marzo. 25 anni fa, altri fascisti toglievano la vita ad altri due compagni, Fausto e Iaio.
Altre due vite, come quella di Dax, dedicate alle battaglie sociali, all'antirazzismo e all'antifascismo.

Per non dimenticare il coraggio e la generosità di questi compagni uccisi ci uniremo alla commemmorazione che si terrà questa sera alle 21.30 in via Mancinelli.

Facciamo appello a una partecipazione di massa al funerale che probabilmente si terrà nella giornata di sabato.

Giovedì 20 ore 21:00 assemblea cittadina all'ORSo.



19/3/2003

DAX LOTTA INSIEME A NOI

E’ nella lotta che ritroveremo Dax e porteremo avanti il suo ricordo. Continuare a lottare è il modo migliore per rendere onore al nostro compagno caduto, e le battaglie che ci aspettano sono tante. Un grazie a tutti coloro che si sono mobilitati in questi giorni per rivendicare la morte di Davide, e un invito a tenere sempre alta la guardia contro chi tenta di reprimere le nostre battaglie.
E’ importante adesso che la verità venga a galla in maniera chiara. Troppe diffamazioni sono state scritte sui giornali in questi giorni e pronunciate dai responsabili delle forze del disordine. Il nostro compito è innanzitutto quello di far emergere le responsabilità di questi ultimi nella gestione di quello che è stato indiscutibilmente un omicidio politico. La gestione dei soccorsi in un primo momento che anziché agevolare ha notevolmente ritardato l’arrivo delle ambulanze; pattuglie e reparti della celere sono stati mandati sul posto dell’aggressione in luogo di medici e unità di rianimazione, che sono arrivati solo dopo mezz’ora dalla chiamata. Anche su questo la questura nega, imputando ai presenti l’incredibile accusa di aver aggredito i soccorritori. Ancora, la questura ci deve spiegare dove recluta e come istruisce le squadriglie che sguinzaglia per la città, perché ciò che è avvenuto l’altra notte al pronto soccorso del san paolo, oltre a ricordare Genova e prima ancora Napoli, fa pensare all’America Latina degli anni peggiori.

La lotta contro il fascismo e contro il razzismo continua in ogni quartiere, ed è attraverso quella che faremo vivere ancora Dax insieme a noi.

PER RICORDARE IL COMPAGNO DAVIDE CADUTO PER MANO FASCISTA

SABATO 22/03/2003 ore 11
In Via Guido Rossa, ROZZANO (Mi)
si terrano i funerali in forma pubblica
così come Dax avrebbe voluto

alle ore 14
P.zza XXIV Maggio, Milano
CORTEO NAZIONALE

Nella purtroppo concreta possibilità che in quella giornata si tengano manifestazioni in ogni città contro la guerra, chiediamo a tutti i compagni di caratterizzare i vari cortei portando un ricordo del militante antifascista Dax. In ogni caso, l’appuntamento a Milano anche in questa eventualità, rimane alle 14 in XXIV Maggio, da dove partirà uno spezzone in ricordo di Dax che si andrà poi a congiungere in Piazza Duomo con il resto della manifestazione.

Infine, stiamo istituendo un conto corrente postale dove raccogliere fondi per le spese dei funerali e per la bambina di Dax. Appena possibile ne faremo avere gli estremi.






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