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Cosa vogliamo? Tutto... ma innanzitutto SPAZIO! Spazio per vivere, comunicare e pensare. Spazio per giocare, studiare e costruire. Spazio per respirare, ballare e opporci. Spazio per parlare, sognare e muoverci. Spazio per informare, imparare e socializzare. Spazio per condividere, lottare e creare. Spazio per riappropriarci delle nostre vite. Dalla provincia vesuviana (Portici, S. Giorgio a Cremano, Ercolano, Torre del Greco) per aggregare gruppi, collettivi e singoli individui attorno ad un progetto di riconquista degli spazi.









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Dai nativi americani in poi...
L’attuale evolversi della situazione geopolitica pone l’attenzione sullo scontrarsi di due dinamiche: l’imperialismo dell’unica superpotenza e, di contro, le lotte per l’autodeterminazione dei popoli. L’interazione, e sempre più spesso lo scontro di queste dinamiche si è dispiegato nella storia portando con sé sempre le stesse conseguenze: dai conquistadores alle ingerenze statunitensi nella vicina America Latina, dall’embargo a Cuba alle sanzioni economiche che affamano il popolo iraqueno, dagli appoggi economici e militari alle più disparate dittature alle sistematiche violazioni del diritto internazionale, sempre interessi strettamente economici o geopolitici ne sono state le cause scatenanti, sempre le popolazioni locali ne hanno subito le più disastrose conseguenze umane, economiche, ambientali, sociali.

La presenza di due blocchi contrapposti durante la guerra fredda determinò una situazione di precario ma pur sempre presente equilibrio. Oggi, diversamente, l’esistenza di un’unica grande superpotenza determina un tentativo di omologazione degli interessi planetari ai soli obiettivi statunitensi, una politica unilaterale capace di creare divisioni innovative fra gli ex alleati dei paesi nato, in particolare con il blocco europeo.
YANKEE GO HOME!
Di questo tipo di politica coloniale il popolo nativo americano ne è stato fra le prime vittime, espropriato delle terre con le quali viveva in piena simbiosi fisica e spirituale, culturalmente represso, fisicamente imprigionato in riserve e galere statunitensi. L’appropriazione di terre, risorse minerarie ed energetiche, supportato da un sostrato ideologico di conquista, ha comportato l’imporsi di una nazione all’interno di un continente già popolato da secoli.

La nascita e la crescita degli Stati Uniti d’America é marchiata di sangue: con lo spostarsi geografico di interessi sempre più globali e la ricerca di quelle risorse che fondano l’economia statunitense, quali il petrolio, si sono susseguiti nella storia gli episodi di colonizzazione, sfruttamento e sistematica repressione politica di altri popoli.

Nell’arco degli ultimi dieci anni, spinti da esigenze di riassetto geopolitico internazionale, gli USA, indipendentemente dai finti colori delle loro amministrazioni, hanno portato guerra là dove vi fossero interessi da difendere o conquistare: Iraq, Kosovo, ex-Jugoslavia, Afghanistan, per non parlare dei precedenti Vietnam, Corea, Giappone.

Di fronte al continuo procedere della politica coloniale d’oltreoceano, in ragione della difesa di interessi inerenti l’intera collettività umana, in direzione di una completa autodeterminazione dei popoli, bisogna opporsi al riproporsi di tale politica imperialista.

linea rossaCONTRO IL COLONIALISMO
POLITICO ED ECONOMICO
PER LA SODDISFAZIONElinea rossa
DEI BISOGNI DEI POPOLI






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