"ya basta! Que se vayan todos"
" ora basta! Che se ne vadano tutti!".
La catastrofe della crisi che ha colpito ogni settore. Lo schema
folle di accumulazione capitalista nelle strategie del Fondo Monetario
Internazionale: dalla convertibilità al congelamento dei
depositi bancari alla riforma radicale dello Stato e della
società civile ai super-poteri al Ministero dell’Economia. Un
anno fa scioperi generali e manifestazioni spontanee, guerriglia
urbana e saccheggi che hanno dato il via ad un percorso di lotte dal
basso che continuano a diffondersi a distanza di un anno. La risposta
di chi non è più disponibile a mangiare promesse, a
subire la repressione, a vedersi sottrarre salari e pensioni, ad
essere rapinato dei risparmi di tutta una vita e diventa protagonista
consapevole del proprio futuro.
Proiezione del video “Ya basta! Que se vayan todos” di indymedia
Un’ alternativa possibile: “…Il
tutto é cominciato quando iniziarono a svuotare la fabbrica.
Nell’ultimo mese prima di chiudere, l’impresa aveva cominciato a
portare via i macchinari, a non pagare i buoni salario, non c’era
piú la mensa, non c’erano piú ambulanze. A quel
tempo abbiamo cominciato a renderci conto che l’impresa stava per
chiudere. Abbiamo interrotto la produzione e abbiamo deciso per
l’occupazione. Di seguito abbiamo riavviato la produzione sotto
controllo operaio...”
La straordinaria esperienza della conduzione operaia nelle parole di un
lavoratore della fabbrica di ceramiche Zanon , nell'Argentina
meridionale, possibile punto di discussione e confronto per le lotte
operaie che si rifiutano di continuare a sottomettersi al giogo
neoliberista.
Video dell’ intervento ad un operaio della ZANON
all’ assemblea alla facoltà di architettura a Napoli
Nell’ anniversario delle mobilitazioni argentine proiezione continua
Venerdì 20 dicembre dalle ore 18:30
-Libreria vocali-
II viale melina 3, Portici
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