...
le canzoni, la chitarra e gli altri strumenti musicali,
il teatro di strada, il volantino ciclostilato, il manifesto
murale, a stampa e manoscritto;
la radio a transistor ... il sit-in, le assemblee di quartiere,
i cortei operai con bidoni "a percussione", campanacci
e sirene, la controscuola e le filiazioni didattiche nei
quartieri popolari con contestazione fondamentale degli
strumenti tradizionali che comunicano la cultura del potere
...; i film sia a 35 sia a 16 o a 8 e super 8; l'audio video
- registratore o la telecamera portatile, la fotografia,
il fotoromanzo, il fotoreportage, il fumetto disegnato,
la fotocopiatrice, il telefono in teleselezione, ... il
nuovo giornale quotidiano a basso prezzo e interamente politico;
il periodico e i libri, la mostra in strada, le interferenze
sulle trasmissioni normali radiotelevisive, la giustizia
popolare (controinchieste, controprocessi).
Pio Baldelli
La scelta dei 100 manifesti visibili su Ipermnesìa,
a differenza dei volantini, non appartiene ad alcun fondo
in particolare, ma a una vasta miscellanea raccolta nella
biblioteca.
Sono manifesti prodotti da diversi enti e in diverse modalità
(serigrafati, stampati, fatti a mano) fra cui spiccano per
numero le belle serigrafie della 'Lega dei comunisti', un
gruppo politico assai attivo in quegli anni a Pisa. 'Lotta
continua' invece, pur essendo assai presente - quasi preponderante
- nei volantini, è quasi assente nei manifesti, segno
di un'attitudine a un modello spartano di comunicazione
politica, privo di suggestioni formali. Tendenza, questa,
opposta a quella degli anarchici, che invece sembrano muoversi
a proprio agio con il mezzo manifesto: a parte quelli sul
caso Serantini, gli anarchici intervengono tramite affiche
su diversi argomenti, dall'antinuclearismo alla repressione
alle tematiche ambientali.
I manifesti, inoltre, non provengono da un unico luogo:
in maggioranza sono prodotti in Italia, ma ce ne sono molti
anche dalla Francia e dall'America latina. I manifesti latinoamericani,
in particolare, sono notevoli per una caratteristica comune:
una preponderanza schiacciante dell'illustrazione, del colore,
dell'impatto iconico sulla componente testuale, spesso ridotta
a un breve slogan o a una parola evocativa. Nella collezione
selezionata per Ipermenesìa, comunque, sono stati
scelti per la riproduzione digitale soprattutto i manifesti
prodotti a Pisa, per il fatto che sono sicuramente più
difficili da trovare altrove e anche, in alcuni casi, per
il loro stato assai deteriorato.
Per quanto riguarda le tipografie che producevano i manifesti,
spiccano due presenze notevoli: l'Atelier populaire d'impressors,
nato dal Maggio francese, che a buon diritto è considerato
l'inventore di un nuovo stile comunicativo, e la Cooperativa
tipolitografica di Carrara che, attiva da circa la metà
degli anni Settanta, fu un punto di riferimento per la propaganda
dei gruppi anarchici e libertari in tutta la Toscana.
|