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archivio NEWS 2009
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2010 | 2009 | 2008 | 2007 | 2006 | 2005
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26/nov/oo9
E' disponibile al Folletto25603 di Abbiategrasso
il nuovo libro a cura di R. Curcio.
(potrete trovarlo anche durante la Terra Trema
al Leoncavallo il 4,5,6 dicembre www.laterratrema.org)
Per ulteriori info: folletto25603@inventati.org
Renato Curcio (a cura di)
Prefazione di Paolo Bellati
RESPINTI SULLA STRADA
La migrazione ipermoderna di minorenni e ragazzi
stranieri
2009, sensibili alle foglie
Il
libro è il frutto del cantiere di socioanalisi
narrativa svolto con gli operatori e i ragazzi
del centro Belleville.
Il centro Belleville è un progetto di Comunità Nuova
onlus.
Il centro ospita giovani migranti e non che vivono
nelle strade di Milano.
Sono giovani con poche possibilità di reddito
che dormono in baracche, treni, fabbriche dismesse,
case abbandonate. Ragazzi che arrivano, spesso
da soli, dal Nord-Africa e dall'Est Europa portandosi
dietro sogni difficili da realizzare nella Fortezza
Europa, in questa Italia impreparata, dei decreti
sicurezza, del razzismo mediatico e culturale,
dei diritti negati, dei respingimenti e dei morti
in mare.
In tre anni Belleville ha accolto quasi 800 ragazzi.
Questo Centro fornisce gratuitamente alcuni servizi
essenziali: lavatrici, docce, ristoro, internet,
consulenza legale. Alcuni dei suoi frequentatori
sono minori, altri più grandicelli e comunque
tutti al di sotto dei 25 anni. Col tempo e in seguito
al passaparola dei suoi frequentatori, Belleville è diventato
un luogo d'incontro e denso di storie. Storie spesso
invisibili, ignorate. Il "cantiere Belleville" ha
raccolto queste storie per conoscere meglio l’esperienza
dei ”ragazzi viaggianti” e il loro
impatto con le istituzioni italiane.
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9/set/oo9
LEONCAVALLO
Bollettino
n 21: sfratto rinviato al 22 settembre 2009
www.leoncavallo.org
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29/lug/oo9
CIRCOSTANZE
STUPEFACENTI
Sul processo in corso al Livello 57
"Siamo
tutti colpevoli"
A tre anni dal blitz dei carabinieri nel Livello
57, storico centro sociale per anni punto di riferimento
italiano ed europeo della battaglia antiproibizionista,
si avvicina la fine del processo che vede imputati
cinque attivisti. Per loro il pubblico ministero
ha chisto una condanna ad una pena che va dai tre
ai quattro anni. Dalle pagine di Zic.it il Livello
57 torna a far sentire la propria voce in merito
al processo. Pubblichiamo il comunicato giunto
in redazione.
8 luglio 2009 - Livello 57
All'interno dello spazio autogestito Livello 57
c'è stato un percorso d'avanguardia sulla
riduzione del danno dalle sostanze proibite, una
visione che ‘solo' 13 anni fa (1993) divenne
un'esperienza riconosciuta e ripresa da istituzioni
locali, nazionali e internazionali ;
Quest'esperienza nacque come risposta a quello
che ancora da molti viene malamente definito ‘il
problema della droga' e che si riferisce all'uso
e abuso di sostanze proibite dalla legge.
Nelle ipocrisie generali nacque il laboratorio
antiproibizionista, un gruppo di consumatori di
sostanze legali ed illegali che si propose di elaborare
un nuovo modo di affrontare i problemi di dipendenza
da tutte le sostanze partendo dall'informazione
ai potenziali consumatori , senza giudicarne le
scelte personali.
Su quest'esperienza che fu subito finanziata dalla
Comunità Europea si creò un tale
interesse nazionale ed internazionale da parte
degli addetti ai lavori, operatori sert, medici,
consulenti in materia che divenne il fulcro di
un nuovo modo di affrontare i problemi della dipendenza,
dove per la prima volta i sert che fino a quel
momento avevano lavorato solo sulla dipendenza
da eroina distribuendo metadone, si ponevano il
problema delle ‘nuove droghe' e dei nuovi
modi di consumare....
il Livello 57 è stato uno spazio autogestito
che oltre ha essere l'avanguardia di una pratica
antiproibizionista di riduzione del danno ha portato
avanti sempre è con forza una battaglia
contro le leggi proibizioniste ed in particolare
contro l'attuale legge Fini Giovanardi già quando
era solo una proposta; questa battaglia è sempre
stata culturale, a tale scopo si organizzavano
iniziative pubbliche per rivendicare tra l'altro
il diritto dei ‘consumatori' a non essere
ricattati dalle mafie rivendicando l'autoproduzione
della Canapa, una delle iniziative tra le più partecipate
e discusse è la nota ‘street rave
parade antiproibizionista' che arrivò a
200.000 presenze nella sua nona edizione del 2005.
Un coordinamento nazionale si formò intorno
all'ipotesi di contrastare l'entrata in vigore
di questa legge , dove centri sociali si misero
in rete con sindacati e partiti che allora erano
all'opposizione ma che quando arrivarono al governo
niente fecero per cambiarla e niente fanno ora
per contestarla!
Nel giugno 2005 arrivò a Bologna l'ormai
tristemente famoso sceriffo Cofferati che come
primi obbiettivi per ‘ripulire' la città oltre
i graffiti sui muri, ebbe le baracche dei migranti
lungo il fiume, i lavavetri agli incroci ed il
livello 57, come dire immigrati, accattoni e drogati...
per queste sue iniziative ricevette subito la tessera
ad onorem della lega nord.
Questo fu l'inizio di un'accanimento politico contro
il livello 57 che si evidenziò sia nel tentativo
di non far più fare la street parede antipro
ma anche in quello di metterci in difficoltà economiche
richiedendoci di saldare oltre 24.000,00 euro in
30 gg. Tentativi che non sortirono la chiusura
ne il ridimensionamento del livello 57 tanto voluto
da Cofferati ma...
Il 6 maggio del 2006 passa la legge Fini Givanardi
che mette sullo stesso piano tutte le droghe, che
non fà alcuna distinzione tra consumo, cessione
gratuita, spaccio, piantagione e che introduce
il reato di agevolazione al consumo.
Solo 20 giorni dopo ecco arrivare i carabinieri
nel livello 57 !
Edifici sotto sequestro e dopo tre anni oggi (luglio
2009) finalmente il processo dove viene richiesta
la condanna pesante (da 3 ai 4 anni di carcere
e dai 14,000 ai 20.000 euro) per spaccio e agevolazione
per alcuni attivisti del centro sociale!
Condannare gli attivisti del livello 57 significherebbe
condannare un lungo e fondamentale percorso politico
antiproibizionista e di riduzione del danno ! Percorso
che l'associazione Livello 57 , all'interno della
sede del progetto H.U.B - in Via Serra 2h oltre
a tutti i progetti che già si stanno avviando
curati da altre associazioni, riprenderà presto,
rilanciando la lotta contro la legge Fini Giovanardi
che, tra l'altro, fa diventare i semplici consumatori
di cannabis dei criminali e li suicida nelle prigioni;
inoltre intende riaprire quel dibattito sulle criticità nei
territori legata ai consumi di sostanze che da
tre anni sembra non esista più in questa
città con sempre meno sevizi e più morti
d'overdose!
SIAMO TUTTI COLPEVOLI
Livello 57
sulla
sentenza del 24 luglio AUDIO MOLTO INTERESSANTE
dell'avvocato qua
www.globalproject.info
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8/lug/oo9
Liberi
tutti liberi subito i ventuno arrestati dell’inchiesta
denominata “Rewind”
con
la scusa dellla manifestazione contro il summit
G8 Università del 19 maggio scorso a Torino.
segui
gli aggiornamenti su global www.globalproject.info
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10/giu/oo9
Quanto
segue è la nostra risposta all'operato delle
Forze dell'Ordine del territorio nei confronti
di cittadini stranieri.
Operato voluto e accompagnato dalle dichiarazioni del
nostro Sindaco e del nostro Assessore alla Vigilanza
e Sicurezza.
A tutta la giunta e ai nostri concittadini, a chi,
che come loro, si dichiara Cristiano, consigliamo di
ascoltare con attenzione le dichiarazioni della CEI
- Chiesa Cattolica Italiana e le parole di Dionigi
Cardinal Tettamanzi Arcivescovo di Milano. Dichiarazioni
e parole completamente differenti da quelle espresse
dai nostri amministratori.
"Oltre
la paura e l'emergenza, serve un progetto. Ieri
i migranti eravamo noi. Dobbiamo essere più coraggiosi"
(Dionigi Cardinal Tettamanzi)
“Non
amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono
lo stesso vestito per molte settimane.
Si costruiscono baracche di legno ed alluminio
nelle periferie delle città dove
vivono, vicini gli uni agli altri.
Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti
fatiscenti.
Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi
giorni diventano quattro, sei, dieci.
Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti.
Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina ma sovente davanti
alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà,
con toni lamentosi e petulanti.
Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro.
Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne
li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa
la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando
le donne tornano dal lavoro.
I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto,
non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare
e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali”.
La relazione così prosegue: “Propongo che si privilegino i veneti
e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri
a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le
famiglie rimangano unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli ai quali è riferita
gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell’Italia. Vi
invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più.
La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione”.
Il
testo è tratto da una relazione dell’Ispettorato
per l’Immigrazione del Congresso americano
sugli immigrati italiani negli Stati Uniti.
Ottobre
1912
scarica
i flyer e diffondili (jpg 440KB): 00, 01, 02, 03, 04
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22/mag/oo9
ALESSANDRO
UNO DI NOI, ALESSANDRO LIBERO SUBITO!
Martedì 19
maggio a Torino migliaia di studentesse e studenti
hanno dimostrato come il fuoco delle mobilitazioni
di questo autunno contro il decreto Gelmini non
si sia spento, andando a contestare il G8 university
summit con rabbia e determinazione. Un summit
che si svolge durante una crisi causata dalla
stessa istituzione illegittima che di questa
crisi è la diretta responsabile, riempiendosi
la bocca a sproposito di termini quali sostenibilità e
sviluppo, quando i fatti hanno evidenziato l'insostenibilità di
questo sistema economico e all'interno di questo
le misure proposte per la trasformazione delle
università secondo
il modello aziendale.
Delle
grandi mobilitazioni che in questo autunno hanno
coinvolto centinaia di migliaia di persone per
la difesa di una formazione libera e accessibile
a tutti e tutte è rimasta
la capacità di rendere gli studenti, i lavoratori
e i ricercatori degli atenei i protagonisti di
un
grande cambiamento dal basso: una reale opposizione
sociale che oggi ha dimostrato la maturità per
riprendersi le strade di Torino e isolare i baroni
e il loro insostenibile summit come un corpo estraneo
da quello che è il reale mondo universitario.
Un'estraneità che
si è manifestata
anche nell'incredibile presenza di forze dell'ordine
in assetto antisommossa a difesa del fortino
dei baroni, che ha evidenziato ulteriormente
la distanza tra la loro idea di formazione e l'univeristà che
invece reclamano gli studenti, i
lavoratori e i ricercatori, istituendo addirittura
una 'zona rossa', inaccessibile e militarizzata come
ai tempi delle giornate del G8 genovese del 2001.
Nel
legittimo tentativo di non accettare divieti
e zone off limits, un grande corteo di studenti
partito da Palazzo Nuovo, ha sfilato per le vie
della città cercando di raggiungere
il luogo dell'insostenibile summit, trovandosi
a fronteggiare un ingente numero di poliziotti
e carabinieri, che non hanno esitato a caricare
la manifestazione.
All'interno di queste cariche Alessandro, un nostro
compagno, amico, fratello, è stato tratto in
arresto.
Chiediamo
la sua immediata liberazione, rivendicandoci
tutto il percorso che ci ha portato oggi a Torino
a contestare il loro modello di università e
tutte le pratiche che, dalle mobilitazioni di
massa di questo autunno, ai blocchi metropolitani,
fino alla rabbia e alla determinazione di questo
corteo, hanno caratterizzato l'azione autorganizzata
degli studenti in questi ultimi mesi. La nostra
lotta non è finita... è appena cominciata!
Alessandro libero subito!
Domenico libero subito!
Rete Studenti Milano - Retestudenti.noblogs.org
Corsari-milano.noblogs.org
Adesioni:
Palestra popolare Milano
Uninversi.org
Kaos Bovisa (Collettivo auto organizzato studentesco)
Collettivo
Città studi
Collettivo autart brera
Collettivo No Pasaran - mediazione culturale
Collettivo scienze politiche
Cordinamento dei collettivi studenteschi di Milano
e provincia
Chainworkers
Leoncavallo
Spazio Pubblico Autogestito
Folletto 25603
Onda anomala Torino
Onda anomala Bologna, Cua Bologna, Laboratorio
autogestito Crash
Onda anomala Palermo, Cua Palermo, Csoa ex carcere
Onda anomala Padova
Onda anomala Pisa, Area antagonista pisana
Onda anomala Roma, Atelier occupato Esc
Per Adesioni: Rsm@autistici.org
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19/mag/oo9
QUESTO
DICEVANO DEGLI ITALIANI NEL 1912 NEGLI STATI
UNITI
Immigrati italiani in Usa
“Non amano l’acqua, molti di loro puzzano
perché tengono lo stesso vestito per molte
settimane.
Si costruiscono baracche di legno ed alluminio
nelle periferie delle città dove vivono,
vicini gli uni agli altri.
Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano
a caro prezzo appartamenti fatiscenti.
Si presentano di solito in due e cercano una stanza
con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano
quattro, sei, dieci.
Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili,
probabilmente antichi dialetti.
Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l’elemosina
ma sovente davanti alle chiese donne vestite di
scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà,
con toni lamentosi e petulanti.
Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono
assai uniti tra di loro.
Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati,
violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco
attraenti e selvatici ma perché si è diffusa
la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati
in strade periferiche quando le donne tornano dal
lavoro.
I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi
alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo
selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese
per lavorare e quelli che pensano di vivere di
espedienti o, addirittura, attività criminali”.
La relazione così prosegue: “Propongo
che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi
di comprendonio e ignoranti ma disposti più di
altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che
gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano
unite e non contestano il salario. Gli altri, quelli
ai quali è riferita gran parte di questa
prima relazione, provengono dal sud dell’Italia.
Vi invito a controllare i documenti di provenienza
e a rimpatriare i più.
La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione”.
Il
testo è tratto da una relazione dell’Ispettorato
per l’Immigrazione del Congresso americano
sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, Ottobre
1912
FONTE:
RAINEWS 24 http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=117881
MILANO
- 23 MAGGIO 2009 - MANIFESTAZIONE NAZIONALE
CONTRO LA CRISI E CONTRO IL RAZZISMO!
Campagna Nazionale "Da
che parte stare"
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24/apr/oo9
LA
FOLLETTA SCENDE IN CAMPO
Lettera dei folletti al quartiere Folletta
Gentili
vicine/i di casa,
l'orto/giardino
del Folletto è la nostra finestra su un quartiere
che da anni amiamo frequentare. Ci piace guardare
la Folletta da qui, soprattutto in questi giorni
di primavera che la Folletta si apre, fiorisce,
viva e vivace.
Dall’orto/giardino
del Casello avvengono scambi di sguardi, consigli,
battute, i buonasera e i buongiorno, le chiacchiere
con chi nella Folletta ci vive, lavora, dorme,
ci fa l'orto, ci gioca, ci combina danni, si arrabbia.
Tempo
fa abbiamo parlato coi ragazzi che, nel parco
della Folletta, ci vengono a giocare a calcio
e che al Folletto25603 ci passano per bere, appena
finiscono la partita, perché la fontana del
parco è guasta. Con loro abbiamo parlato dello
stato del quartiere e del parco e, da parte dei
ragazzi, è venuta una richiesta: con l’arrivo
della bella stagione provare a sistemare insieme
il campetto da calcio del parco, tappare i buchi
delle reti di recinzione, comprare nuove reti
per
le porte e, magari, mandarlo a dire alla stampa locale
che, il parco della Folletta, il Comune lo ha praticamente
abbandonato, che spesso è sporco, senza acqua, che
ci sono buche pericolose, che l'erba per farla tagliare
bisogna invocare i santi.
A
noi l'idea è piaciuta, l'abbiamo accolta e fatta
nostra e con questa lettera giriamo l'invito
anche a voi, chiedendovi di darci una mano.
Abbiamo fissato due date: il 9 e il 10
Maggio 2009.
Sabato 9 sarà dedicato ai lavori di manutenzione
del campetto da calcio; domenica 10, nel pomeriggio,
vorremmo festeggiare insieme il campetto auto-restaurato:
abbiamo invitato
animatori,
musicisti, ci saranno laboratori, mercatini del baratto
e dell'usato, una pesca e premi per supportare la
manutenzione del campo e un meritato torneo di calcetto:
la Folletta sfida i Folletti (sono aperte le iscrizioni).
Vi
invitiamo a partecipare, a portare il vostro
contributo; a partecipare al torneo; al mercatino,
portando cose che volete scambiare, provare a
vendere, regalare; vi invitiamo a portare torte
salate, dolci, specialità culinarie, portare
premi per la riffa, insomma, vi invitiamo “a
scendere in campetto” con noi.
Nei
prossimi giorni saremo spesso al Casello, buttate
un occhio dall’altra parte dell’orto/giardino
del Folletto25603 e passate a parlarne.
La mail e folletto25603@inventati.org,
se volete chiederci informazioni.
Vi
ringraziamo per l’attenzione
I Folletti del Casello
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28/feb/oo9
MANIFESTAZIONE
NAZIONALE SABATO 28 FEBBRAIO
ORE 15
PIAZZA XXIV
MAGGIO MILANO
Le
mani moleste della Proprietà e del Controllo
sono in grande attività:
Trasformano
la salute in un affare per imprenditori.
Ci raccontano che la migliore cura è l'espulsione.
Cancellano l'edilizia popolare e trasformano in merce
i bisogni.
Negano i diritti, la solidarietà.
Per
salvaguardare i loro loschi affari ingabbiano la
cultura, cacciano le persone, cancellano la storia.
In
città ridotte a macchine per fare soldi,
vogliamo liberare spazi, luoghi in cui stare e tempi
da attraversare.
Con
la forza dei nostri desideri e con le armi della
solidarietà vogliamo sconfiggere l'ossessione
di controllo di chi nega il diritto all'esistenza
e l'avidità di chi trasforma la conoscenza
in un lusso.
Per
la salvaguardia e l'ampliamento dei diritti, contro
la meschinità del razzismo di governo
e contro la cementificazione delle città e
delle menti.
28
febbraio manifestazione nazionale contro le logiche securitarie,
per l'autogestione e gli spazi sociali
Milano ore 15
piazza XXIV maggio
le compagne e i compagni di Milano
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31/gen/oo9
COX18
NON SI CANCELLA
NON COSTRUIRETE UN FUTURO DI
ASFALTO E CEMENTO
Volete
farci vivere in luoghi privi di un ragionare sociale
e urbanistico, in citta’ costruite
attorno ad interessi altri, imposti da oneri di urbanizzazione,
da speculazioni, da grandi opere piovute dall’alto.
Le vostre politiche aride offendono città e
campagne, i corpi che vivono e lavorano, chi coltiva
la terra, chi coltiva cultura.
Avviene ad Abbiategrasso come a Milano, avviene nelle
nostre campagne come in Ticinese.
Le cose, i luoghi, le priorità, hanno il vostro
volto gonfio e deformato.
Volete trascinarci sotto strati di cemento, asfalto,
merci da distribuire e vendere.
Nel territorio eroso che quantuplica i vostri capitali.
Nel cemento costruite città terrorizzate e
rabbiose.
Nel cemento costruite panorami sempre uguali.
Nel cemento avete perso il cuore e gli occhi.
Non
abbiamo bisogno di altre strade ma di poter scegliere
come muoverci.
Non abbiamo bisogno di case, ma di affitti plausibili.
Non di ipermercati ma di forme nuove di consumo e
produzione che sappiano rendere il
giusto valore al lavoro di produttori e di territori
che resistono.
Non abbiamo bisogno di intrattenimento preconfezionato
ma di culture pulsanti
come Conchetta, di luoghi di culture libere, consapevoli.
Non vivremo in periferie omologate e senza memoria,
porteremo i nostri corpi vivi nelle strade che voi
avete riempito di nulla.
Cresce il malessere, cresce la rabbia.
Folletto25603 - La Terra Trema per Conchetta 18
FOLLETTO25603 e TERRA TREMA
SARANNO PRESENTI CON VINI SALUMI FORMAGGI FARINE
RISO AL MERCATO di domani 1 febbraio 2009 dalle
13.00 nella strada che collega via Conchetta a
via Torricelli
http://cox18.noblogs.org
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23/gen/oo9
Appello
per le iniziative in solidarietà con
il c.s.o.a. Cox 18
Riprendiamoci
Cox 18, la Calusca e l’archivio
Primo Moroni
Il
22 gennaio 2009 alle 7.00 del mattino un centinaio
di poliziotti è entrato nel Centro Sociale
Conchetta, fondato più di
33 anni fa e della libreria Calusca nata nel 1971
e del prezioso e storico archivio Primo Moroni.
La risposta della città è stata tempestiva,
in breve si sono radunati davanti ai blindati delle
forze dell’ordine
molti compagni, amici, abitanti del quartiere.
Si tratta di uno sgombero illegale che non tiene
conto di una causa intentata dal comune al centro
sociale nel mese di luglio 2008 per la riappropriazione
dei locali, una vertenza ancora in corso. Il vicesindaco
De Corato, da sempre in prima linea contro le realtà cittadine
non omologate, scarica su questore e prefetto la
responsabilità dell’operazione. Il Pubblico
Ministero sostiene di essere stato avvisato a giochi
fatti. Poco importa, tutti, invece, concordano che
l’importanza dell'operazione è che il
Comune non perda il valore dell’area. Si tratta
di una questione “patrimoniale”, come
se questo bastasse a spiegare e a giustificare tutto.
Il risultato, al momento, vede il centro sigillato
e sotto sequestro con tutti i materiali dentro, compresi
i libri e le riviste della libreria e dell’archivio.
Il Centro Sociale Conchetta, la Calusca, l’Archivio
Primo Moroni rappresentano un pezzo di storia importante,
e testimoniano oggi la possibilità di eludere
il principio di mercificazione. Con essi, in buona
compagnia, diversi altri centri sociali, luoghi di
libero accesso e libero scambio. La loro sopravvivenza
deve essere la sopravvivenza della libertà di
agire, di farci padroni del nostro futuro, di non
essere pesati per quanto possiamo / sappiamo / vogliamo
spendere.
Per quanto ci riguarda non consideriamo chiusa la
partita, riconosciamo chi rifiuta l’omogeneità del
pensiero unico del mercato: ci vogliono compatibili,
compratori comperabili, ordinati e consenzienti,
resteremo ciò che sappiamo essere, ciò che
siamo: originali, comunicanti, disomogenei.
Chiediamo
a tutti di farsi carico di un pezzo di questo percorso,
che è percorso di tutti.
Stasera
23 gennaio '09 alle ore 18.30, nella piazza di
fronte alla stazione di P.ta Genova: volantinaggio
per il quartiere.
Alle
21.30 concerto sotto l’arco di piazza
XXIV maggio
Domani SABATO 24 GENNAIO'09 manifestazione.
Concentramento ore 15.00 in piazza XXIV maggio.
I
compagni e le compagne di Milano presenti all’assemblea
cittadina del 22/01/09 presso la sede USI di viale
Bligny
_______________________________________________
COX 18 - Via Conchetta 18 - Milano
02 58105688 / 02 89415976
cox18@inventati.org
http://cox18.noblogs.org
LA
TERRA TREMA
IL CIELO SI OSCURA
IL COX18 NON
HA PAURA!
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21/dic/oo8
Lettera
alla stampa:
Chiedete al contadino che ne pensa
delle lumache
Gentile redazione,
in queste settimane è giunta voce delle
polemiche che hanno attraversato l’Italia,
e che in parte sono state riprese dai giornali,
in seguito alle dichiarazioni coraggiose e condivisibili
del Governatore di Slow Food Carlo Casti.
Il Governatore in occasione de “La Terra
Trema - Vini e vignaioli autentici, agricolture
periurbane, gastronomie autonome” al Leoncavallo
(iniziativa organizzata dal Folletto di Abbiategrasso
insieme a centinaia di vignaioli e agricoltori
da tutta Italia) ha fatto delle forti dichiarazioni
ma buone, pulite e giuste riguardo all’incoerenza
di Slow Food e soprattutto di Città Slow
(“alcune città slow sono assolutamente
invivibili, per niente slow…”).
Per quel che ci riguarda non abbiamo trovato sorprendenti
le dichiarazioni di Casti e, anche se le riteniamo
veritiere, non crediamo abbiano colpito più di
tanto la platea dei tre giorni al Leoncavallo.
Altri sono stati i contenuti e le parole che hanno
sorpreso e emozionato chi ha attraversato “La
Terra Trema”.
Questi cinque anni di lavoro, relazioni e progettualità hanno
fatto crescere un’idea critica riguardo l’agricoltura,
ma soprattutto hanno dato sostanza politica e sociale
a parole come territorio, enogastronomia, filiera,
cucina, coltura e cultura. La Terra Trema sta rilevando
una carica “eversiva” rispetto al modo
e al mondo in cui viviamo. Rispetto a come si consuma,
produce e distribuisce.
La Terra Trema è uno strumento in più per
le battaglie che si dovranno affrontare in Italia.
Come, ad esempio, nell’abbiatense, a sud
ovest di Milano metropoli, dove è diventato
fondamentale tenere vivo il territorio per impedirne
la devastazione.
Le decine di agricoltori del Parco Agricolo Sud
e del Parco del Ticino insieme alle centinaia di
uomini e donne del nostro territorio che hanno
attraversato il Leoncavallo a fine novembre, possono
e devono difendere il luogo in cui vivono, possono
e devono immaginare e costruire nuove forme di
società e di economia. Si possono sperimentare
progetti concreti, lo si sta già facendo.
Ciò che ci preoccupa del discorso sul vivere
Slow è altro, non certo le dichiarazioni
dello sfortunato Signor Casti.
Ci preoccupano le scelte intraprese dalle istituzioni,
dai comuni come Milano e Abbiategrasso, da Provincia,
Regione, Parco Agricolo Sud e Parco del Ticino,
scelte che cadono dall’alto in nome di uno
sviluppo che già sulla carta ci impoverisce,
che è svilente e aggressivo, che protegge
il bene di pochi a scapito di patrimoni (economici,
culturali, sociali, ambientali,agricoli,gastronomici)
comuni.
Ci preoccupa che sia questa condiscendenza supina
tra sistema politico ed economie private il principale
responsabile del degrado ambientale del territorio
tutto (la T/terra trema). Che siano politiche fameliche
a divorare le risorse ambientali, umane e territoriali.
Ci preoccupa la scelta di Slow Food e Legambiente
di appoggiare Expo2015 (evento facilmente eleggibile
a simbolo delle speculazioni di cemento e bugie).
Ci preoccupano le scelte dell’Assessore all’Agricoltura
e Ambiente della Provincia di Milano e Presidente
del Parco Agricolo Sud Milano di concedere al cemento
troppi metri quadri di Parco Sud, avviando di fatto
la svendita dei terreni agricoli, del lavoro a
questo territorio legato, e il via libera ad un
cambiamento radicale e difficilmente reversibile.
Ci preoccupa che la Presidentessa del Parco del
Ticino nulla dica a riguardo della superstrada
che devasterà di fatto il territorio abbiatense.
Ci preoccupa che il comune di Abbiategrasso voglia
presto superstrada e inceneritore (a tal riguardo
condividiamo le dichiarazioni del buon Casti che
dice che una città che vuole l’inceneritore
e la tangenziale non può essere slow). Ci
preoccupano la Provincia di Milano e la Regione
Lombardia perchè vogliono più inceneritori,
strade, alberghi, palazzi e soldi per l’Expo2015.
Ci preoccupano i professionisti che arrivano da
lontano per parlarci di economie solidali, quando
dietro le facciate etiche spesso si annidano delle
grosse bufale. Ci preoccupano gli agricoltori,
tirati per le giacchette da tutti questi bei personaggi
con promesse di futuri di vacche grasse e chiamati
a partecipare ad iniziative teatrali a “tutela” dell’agricoltura
e del territorio con il fior fiore delle istituzioni
appena elencate. Tutto questo lo troviamo grottesco
e controproducente.
Siamo molto preoccupati, ma poco rassegnati.
Uniti, lucidi e incazzati andiamo avanti.
Cibo e vino buono non ci mancano.
Folletto25603, La Terra Trema
www.laterratrema.org
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