2008.06.15
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Prevedere un accostamento tra residui e riserve per costruire territori di continuità biologica.
— Gilles Clément - Manifesto del Terzo paesaggio (Sull'estensione)
Tasks
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Diary
Sunday, June 15, 2008: Father's Day
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Un giardino in piu' in ogni quartiere : 2008.06.10#2 (PianetaVerde)
Monday, June 16, 2008
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il lune c'e' BiKe su ResonanceFM ( http://thebikeshow.net/ )
Tuesday, June 17, 2008
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martedi 2008.06.17 arriva il parmigiano. Nel pomeriggio dalle 15.30 alle 17 potete passare al negozio per ritirare il vostro ordine, il resto verrà distribuito giovedi insieme alla verdura.
Notes
L'importanza di diventare vegetariani
La Segreteria di Redazione di SSNV (Societa' Scientifica di Nutrizione Vegetariana), nel suo recente notiziario, riporta un articolo pubblicato su La Repubblica qualche giorno fa
L'importanza di diventare vegetariani
di Umberto Veronesi.
La Repubblica, 6 giugno 2008
cosi oggi mi annoto il dispaccio di Wu Ming del 2008.02.18
Cani che si leccano le palle
[quasi giap]
In realtà è sempre più evidente: la causa principale della deforestazione planetaria NON è il fabbisogno di legname e/o carta, ma l'esagerato consumo di carne bovina nella dieta dei paesi ricchi.
Quando lo scrivemmo anni fa (peraltro sulla scia di Jeremy Rifkin), qualcuno ci prese per mezzi matti, eppure è così, lo conferma ogni ricerca.
In Amazzonia, soltanto il 3% della deforestazione è responsabilità dell'industria del legname, mentre il 60% (sessanta per cento!) è colpa dell'allevamento di bovini [Dati 2000-2005]. La foresta viene distrutta e lascia il posto a pascoli per le vacche. Carne che per l'80% viene esportata, soprattutto in Europa, Italia compresa. L'Amazzonia va a finire nei nostri piatti, tutti i giorni, a pranzo e a cena. La stiamo divorando.
L'ossessione della bistecca, l'affermazione di un fantomatico "diritto" a mangiare carne rossa tutti i santi giorni, è anche una delle cause principali del surriscaldamento del pianeta. La gigantesca mandria che pascola sulla Terra (quasi due miliardi di capi, secondo alcuni studiosi) emette più gas serra di tutto il sistema dei trasporti.
Un chilo di carne bovina ha un impatto ambientale superiore a quello di 250 km. percorsi in automobile.
Per produrre quel chilo di manzo, si sperpera la stessa energia consumata da una lampadina da 100 watt tenuta accesa venti giorni, senza soste.
Per produrre quel chilo di manzo servono nove chili di cereali, e infatti la metà dei cereali coltivati nel mondo serve ad alimentare le vacche, mentre la gente crepa di fame. Crepa di fame per garantire a noialtri il "diritto" di cui sopra: quello di mangiare tutta la carne che riusciamo a ingurgitare. Mangiamo a quattro palmenti. Portiamo in giro culi che meriterebbero un loro CAP.
Facciamo macellare tutti gli animali che vogliamo. Possiamo farlo, e quindi lo facciamo. "Come i cani che si leccano le palle", direbbe un personaggio di Blaze di Stephen King.
Alla buon'ora, questa verità è uscita dal recinto delle pubblicazioni specialistiche e di nicchia, ed è arrivata sul "New York Times", donde l'ha ripreso e tradotto "La Repubblica".
Articolo buono ma ancora reticente, del tutto silente sull'unica soluzione praticabile sul breve periodo. Soluzione parziale non meno delle altre, ma di efficacia facilmente intuibile: far crescere il numero dei vegetariani, in modo da compensare quello dei divoratori smodati.
In ogni caso, mangiate meno carne. Mangiate meno carne. Facciamo il possibile per sgonfiare questa bolla.
LETTURE CONSIGLIATE
Jeremy Rifkin, Ecocidio. Ascesa e caduta della cultura della carne, Mondadori Oscar Bestsellers, 2002, pp. 380, euro 8,80
http://www.wumingfoundation.com/italiano/lifestyle/previsioni_del_tempo.htm
La Societa' Scientifica di Nutrizione Vegetariana diffonde anche il consiglio Non mangiare carne, va' in bici!
Liberarsi della Mentalità del Ghetto
[WM1]
L'Italia è un ghetto, gated community, galera della mente. Negli sguardi il mondo è assente. Provincialismo, campanilismo, familismo, visioni sempre più anguste. Le lingue inciampano sugli idiomi forestieri, i media ufficiali alzano muri, presidiano i confini, fanno entrare in prevalenza fesserie, propaganda, mode effimere e gossip. Dentro, poi, è una nube perenne di gas, "l'onorevole ha dichiarato... il senatore ha detto... la coalizione... le riforme...". Non-eventi, commenti sui commenti, dibattiti dementi. La Rete permette di comunicare col mondo, ma nessuno insegna a usarla al meglio, in modo conscio e responsabile, e anche lì si formano ghetti, énclaves, circuiti di celle di clausura in cui s'amplifica il provincialismo.
... E il peggio è che ci si abitua...
Occupiamoci del mondo, allora, perché noi siamo il mondo. Vanno bene anche piccoli "esercizi spirituali", giochi per forzare l'immaginazione e corteggiare l'inatteso, come leggere ogni tanto link un quotidiano giamaicano, o link del Belize, o link della Guinea. Ricordarsi che ci sono tante e diverse comunità di umani, là fuori, tanti mondi, tanti piani di realtà.
Senza questo, tutto diventa merda: il sociale, la politica, le arti... persino l'amore, perché anche la famiglia diviene un fortino armato contro l'esterno, tana di talpe dove i "cazzi nostri" contano più di tutto, e a tutto si è disposti per difenderne il primato...
http://www.wumingfoundation.com/italiano/Giap/giap20_VIIIa.htm#ghetto
Il più antico seme mai germogliato
L'analisi al radiocarbonio conferma che gli antichi semi di palma da dattero ritrovati fra le rovine della fortezza di Masada, e che oggi sono riusciti a gemogliare e a dar vita a una pianticella, risalgono effettivamente a duemila anni fa
Ha 2000 anni il seme più antico che si sia mai riusciti a far gemogliare: "Matusalemme" come è stato soprannominato dai suoi scopritori, faceva parte di un gruppo di semi di palma da dattero che negli anni sessanta era stato rinvenuto durante gli scavi eseguiti a Masada, l'altopiano-fortezza che era stato il teatro della resistenza degli zeloti ai romani, e i cui oltre 7000 occupanti si suicidarono in massa per evitare di cadere prigionieri dei nemici...
(continua)
Don't Spend Too Much Time in Your Shower-You Might Get Sick
The Center for Health, Environment & Justice, a non-profit organization dedicated to preventing environmental health harms caused by chemical threats, recently released a report stating that shower curtains made with PVC contain numerous harmful chemicals including volatile organic compounds (VOCs), phthalates (think CA toys), and organotins. These ubiquitous shower curtains are likely to have adverse effects on the nervous, respiratory and reproductive systems...
(continua)
In Praise of Poop: Rediscovering the Wonders of Cow Manure
Call me crazy, call me crude, but I have to say that there is nothing quite like the smell of cow manure.
That scent is so rich, so savory, so earthy, so pungently sweet that just one whiff seems to bury you in an olfactory pleasure dome. And if you keep basking in the aroma, you may well feel driven to grab a pitchfork, plop a straw hat on your head, stick a blade of grass in your mouth, and head on out to the fields. This is especially true on those oh-so-humid mornings in the peak of summer, when the air is so moist and dense that you almost have to put on scuba gear. But any old day is a great day for cow poop.
I confess that I am no connoisseur of creaturely caca, but I would bet that none can compare with the quality of a cow's. Horse manure comes close, but it pushes pungency at the expense of sweetness, plus it is not very good for fertilizer. The feces of fowls is not even in the same league; it is far too acrid, not to mention slimy and sticky and all around offensive. Elephant excrement is similarly versatile (for example, it makes a great alternative source for paper), yet so far it lacks the time-tested dependability and widespread availability of cow dung; pachyderm pooh is thus still an exotic delicacy rather than a common staple. (I cannot speak to its odoriferous character, alas.) And nobody would sing paeans to dog and cat poop. Look at how tenderly people carry those telltale plastic bags when walking their dogs-usually with one arm extended as the dog pulls the leash and the other arm, hand, and pinching fingers extended as far away as possible with the bag bobbing in the air. When it comes to the felines, we have managed to train them to go potty in specified places, cover it with "fresh scent" granules, and graciously shake off anything sticking to their paws. I suppose "domestication," in part, means proper toilet training...or "house training", as it is called. And as for "humanure"...I am not even going there.
No, the cow has no competitors when it comes to marvelous manure. And these marvels are manifold. Everyone, even the deprived city dweller, knows that cow dung makes superb fertilizer. But it is also great for much, much more:
- fuel for cooking food and heating;
- generating electricity (from the methane);
- making mud bricks for houses;
- lining floors and walls, in particular since it makes for good and cheap thermal insulation;
- insect repellent.
Even better, working around and with cow dung may help reduce chances of lung cancer. Second-hand smoke can kill, but this scent can possibly save!
Is it any wonder that Hindus hold the cow sacred, that they revere and protect it as Go-Mata or "Mother Cow"? Just the manure alone makes a cow worthy of worship, whether or not you believe you were actually born from one.
After all, think about the many things that cow pies do in the natural cycle. They are part of nature's beautiful self-sustaining system, part of the circle of life and death and rebirth (from death) that spins in every habitat, in every clime, in every single living being. What goes in must come out, and when it comes out it is all set to help things grow and then go right back in again! Economical? Renewable? Sustainable? You bet!
Shockingly enough, though, humans have shown little appreciation for the scent (or sight or feel or even thought) of cow manure. We make all kinds of "natural" air fresheners (all of them artificial, of course) supposedly capturing and conveying to our homes and various other goods the scent of a mountain breeze, a berry patch, a spring meadow, a fresh peach.... We have ample options for nature-mimicking potpourri, yet we have not one product promising the perpetual scent of pure poo-pourri!
This lack of love for cow dung is an outright tragedy of epic proportions. It only testifies to how far we have separated ourselves from the finer things in nature. Locked in hermetically sealed and climate-controlled homes, offices, cars, and other sensory deprivation chambers, we flee the realities of nature-and then artificially try to make those sterile environments more "natural"! It makes about as much sense as "enriched" white bread; why not just leave the original, natural nutrients in the grain in the first place?
Vastly more tragic, though, is the fact that manure (like so many things in nature) has become just another sub-type of "waste", of "trash" that needs to be collected, shipped away, and so removed from our lives. Instead of benefiting from the renewable richness of animal dung, wash our hands of it, we throw away a potential biofuel source, we waste another natural resource.
In fields across the planet, then, cow pies sit ready for our cultivation, for our appreciation, for our affection. From mountaintop to valley floor, the gift of mother cow is there waiting to be received...or, if not, then mellowing out and helping to give birth to new life. The scent of cow dung wafts intoxicatingly in so many places, just one of the many divine scents that help to particularize a place in nature and that help make nature what it is.
Summer is almost here. I look forward to seeing you in the field. Just remember to bring your boots.
Image credit: U.S. Department of Agriculture via Wikimedia Commons.
http://sustainablog.org/2008/06/14/in-praise-of-poop-rediscovering-the-wonders-of-cow-manure/