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"La durata e la qualità della vita dipendono in gran parte dall'ingestione e utilizzazione dei nutrienti. La nutrizione è la scienza che collega l'alimentazione alla salute dell'uomo.
Il fenotipo umano è il prodotto dell'espressione del suo patrimonio genetico in rapporto alle sollecitazioni dell'ambiente.
In questa interdipendenza, la durata e la qualità della vita dipendono in gran parte dalla ingestione e utilizzazione di nutrienti, come momento primario dell'azione dell'ambiente sul genotipo. Rispetto alla nutrizione, le malattie e le terapie sono fenomeni accidentali".
(prof. Giuseppe Rotilio, Ricerca & Futuro - 6/1996)
La maggioranza degli ingredienti che uso li acquisto al GAS FiloDiPaglia
- kefir di acqua al sambuco 21:03 (2010.05.20#2)
- Marmellata di limoni 17:08 (2010.02.17#1)
- Kefir! 20:11 (2010.02.03#1)
- Intossicazione da germogli di zucca 16:45 (2010.02.01#1)
- Il tofu di canapa 20:39 (2009.03.29#1)
- La Regina di... Saba 13:09 (2008.10.26#3)
- More sciroppate 11:04 (2008.08.24#1)
- COLAZIONE. La zuppa rapida di cereali, frutta e noci che ti cambia la vita 15:04 (2008.06.23#6)
- Germogli: avanti tutta! 23:52 (2008.06.12#7)
- Mantenere le vitamine con la frutta cotta al forno
- Cucino in Giardino
- Il tofu di canapa
- Misticanza
- Il metodo Kousmine
- Fruttarismo & Erbe Selvatiche
- Mangiare il cavolo rosso per stare meglio
- ... protonutrimenti?
- La pizza
- Quelli che l'alcol fa bene
- Gnocchi
- yogurt
- Il kefir
- Seitan
- Tofu
- Manfrigoli
- La piadina
- Il pane
- Gli strozzapreti
- Il gomasio
Tasks
- B _ Orzo alla zucca : 2006.10.05#4 (2006.10.05)
- B _ Cous cous con peperone e uvetta : 2006.10.06#1 (2006.10.06)
- B _ Zuppa imperiale : 2006.10.29#1 (2006.10.29)
- B _ Riso alle alghe e finocchio : 2006.11.21#1 (2006.11.21)
- B _ Avena col finocchio : 2006.11.25#2 (2006.11.25)
- B _ Strozzapreti... alla contadina : 2006.11.25#1 (2006.11.25)
- B _ Strozzapreti e Ceci : 2006.12.08#2 (2006.12.08)
- B _ Tagliatelle verdi al radicchio : 2006.12.08#1 (2006.12.08)
- B _ Avena con foglie di bietola : 2006.12.15#1 (2006.12.15)
- B _ Miglio con carote : 2006.12.16#3 (2006.12.16)
- B _ Polenta e azuki : 2006.12.18#2 (2006.12.18)
- B _ Frittata di cavolo : 2006.12.18#1 (2006.12.18)
- B _ I creackers : 2007.01.08#2 (2007.01.08)
- B _ Strozzapreti al radicchio rosso : 2007.02.11#2 (2007.02.11)
- B _ Gnocchi di patata con i carciofi : 2007.02.22#1 (2007.02.25)
- B _ Insalata di rape/bietole rosse : 2007.03.20#1 (2007.03.20)
- B _ Cous cous con uvetta e finocchio : 2007.03.21#1 (2007.03.21)
- B _ Strichetti alle ortiche con broccoletti : 2007.03.22#1 (2007.03.22)
- B _ Zuppa di farro e ceci al lamio bianco : 2007.03.23#3 (2007.03.23)
- B _ Riso con la bietola rossa : 2007.04.17#1 (2007.04.17)
- B _ MacroTorta alle mele e uvetta in salsa romagnola : 2007.05.20#2 (2007.05.20)
- B _ Cavolo cappuccio con semi di girasole e noci : 2007.05.20#1 (2007.05.20)
- B _ Grano kamut al pesto... vegetale : 2007.06.23#1 (2007.06.23)
- B _ Lenticchie e miglio : 2007.09.15#1 (2007.09.19)
- B _ Gnocchi di zucca : 2007.09.27#2 (2007.09.27)
- B _ Insalata di radicchio, melagrana e crauti : 2007.10.02#1 (2007.10.02)
- B _ Okara alle verdure : 2007.10.23#1 (2007.10.21)
- B _ PaNe con l'okara : 2007.10.23#1 (2007.10.22)
- B _ Insalata d'arance : 2007.11.21#1 (2007.11.21)
- B _ Stufato di finocchi, topinambur e tofu : 2007.12.05#1 (2007.12.05)
- B _ Sformato di grano saraceno : 2007.12.06#2 (2007.12.06)
- B _ Polenta e zucca : 2008.01.06#1 (2008.01.06)
- B _ Lasagne al forno con la zucca : 2008.03.06#1 (2008.03.06)
- B _ Tortino phantasia : 2008.04.11#1 (2008.04.11)
- B _ Cous cous alle ortiche : 2008.04.23#2 (2008.04.23)
- B _ Facciamo il PaNe : 2008.05.21#4 (2008.05.21)
- B _ Tempe: New Vegetarian Food With Several Health Benefits : 2008.05.30#1 (2008.05.30)
- B _ Orzo con alghe e olive : 2008.06.19#2 (2008.06.19)
- B _ More sciroppate : 2008.08.24#1 (2008.08.24)
- B _ Schiacciata all'uva : 2008.10.14#1 (2008.10.14)
- B _ Zuppa all'avena con patate e erbette : 2008.10.31#2 (2008.10.31)
- B _ Orecchiette con cavolfiore e acciughe : 2008.11.03#2 (2008.11.03)
- B _ Macedonia di fagioli alla saba : 2008.11.04#4 (2008.11.04)
- B _ Orzo con cavolo nero e fagioli : 2008.11.04#3 (2008.11.04)
- B _ Il panettone con il lievito naturale di Gennarino : 2008.11.10#2 (2008.11.12)
- B _ Vino di bacche di sambuco : 2010.04.26#1 (2010.11.25)
- B _ Cavolo cappuccio fermentato : 2007.01.08#1 (2007.01.08) 2008.05.25#2
- B _ Manfrigoli con foglie di barbabietola : 2006.12.20#1
- B _ Le mistocchine : 2006.12.29#1
Notes
kefir di acqua al sambuco
in questo momento il sambuco è in fiore, così ho deciso di usarlo da aggiungere alla normale ricetta del kefir d'acqua:
- grani di kefir (adattati all'acqua)
- 1 limone a fette
- frutta secca (uvetta, fichi...)
- zucchero e/o miele
poi io aggiungo
- zenzero
ora ho provato l'aromatizzazione con
- fiori di sambuco
ma viene squisito pure con
- foglie di menta e di melissa
Marmellata di limoni
Nell'ultimo acquisto di agrumi fatto attraverso il FiloDiPaglia c'erano 3 kg di limoni che oggi ho deciso di trasformare, in parte, in marmellata.
Ho utilizzato circa
- 750 gr di limoni
- 1 mela
- 200 gr di zucchero grezzo di canna
- semi di finocchio
Si tagliano in pezzi grossolani i limoni e la mela e si cucina insieme ai semi di finocchio aggiungendo un pò alla volta lo zucchero. Si continua la cottura sino al raggiungimento della densità desiderata e si invasa. Si conserva in luogo fresco e buio dopo la maturazione di qualche settimana... La presenza dello zucchero preserva quasi tutta la vitamina C... dal degrado e dall'ossidazione... ma anche la P (rutina detta anche citrina) con proprietà digestive, fluidificanti del sangue, dissetanti, che facilita, in virtù delle prorpietà catalizzatrici, l'assorbimento di sali minerali, proteine, grassi e idrati di carbonio, potenziando il lavoro degli enzimi digestivi favorendo l'azione dei principi antibiotici contenuti nei cibi...
ATLANTE DEI PRODOTTI TIPICI LE CONSERVE INSOR - ISTITUTO NAZIONALE DI SOCIOLOGIA RURALE
Kefir!
Oggi mi sono arrivati i grani di kefir che mi son fatto spedire attraverso la rete.
Li ho messi a mollo nel latte e da domani, trascorse le 24 per la generazione di questo primo, postraumatico (hanno fatto un bel viaggetto, dalla sicilia, fuori dal latte), kefir che getterò, inizierò la produzione casalinga di questo sacro alimento.
:)
Intossicazione da germogli di zucca
venerdi mi son preso un'intossicazione alimentare per aver mangiato dei germogli di semi di zucca da me fatti crescere... il piatto era bellissimo, lo volevo addirittura fotografare, un passato di verdura con pezzetti di patate, il tutto sormontato dai germogli... erano di un amaro inimmaginabile, disgustoso, ma io ho continuato a mangiarli perche' sapevo della loro commestibilita' (avevo addirittura letto delle ricette su il "CUCCHIAIO VERDE"), poi ho pensato di fare una ricerca in rete e ho visto in un forum che una persona aveva avuto la stessa esperienza che si era conclusa con una forte diarrea
azzz, mi son detto... speriamo che non sia il mio caso... verso sera ero steso con vomito e diarrea che non avevo mai avuto cosi violenti... roba da attorcigliarsi a terra... ora sto bene :)
e ho visto che e' stato pubblicato
I Germogli della Salute
Piccolo manuale per agricoltori da città
:)
Il tofu di canapa
E' da poco arrivato in commercio un nuovo tipo di tofu: si chiama "Hemp-fu", si ottiene dalla canapa, ha un gusto molto gradevole e si trova in comodi panetti bianchi al naturale o in crocchette e burger alla piastra.
Il suo ingresso sul mercato rappresenta un'interessante alternativa ai più classici secondi vegetali quali legumi, tofu di soia, tempeh e seitan e può essere integrato nella dieta non solo da vegetariani e vegani, ma anche da tutti coloro che amano provare cibi nuovi e non vogliono sfruttare gli animali per alimentarsi.
Il processo di produzione consiste nell'ammollo e nella spremitura a freddo dei semi della Cannabis Sativa, pianta molto versatile della quale si utilizzano semi, foglie e fusto per produrre alimenti, carta, tessuti, tappeti, materiali isolanti ed essenze aromatiche per la cosmesi. In particolare, dai semi decorticati si ottengono gustosi snack, creme, salse, gelati, olio e formaggio vegetale.
Il tofu di canapa o Hemp-fu è molto simile per aspetto al tradizionale tofu di soia (bianco e soffice), ma presenta proprietà organolettiche molto diverse. Rispetto al classico tofu è più saporito, ha una consistenza più friabile ed una granulosità maggiore. Può essere consumato crudo in insalata, frullato per ottenere una salsa da spalmare o saltato in padella per renderlo più croccante. Dal punto di vista nutrizionale non ha nulla da invidiare al "cugino" di soia; 100g di tofu di canapa apportano 170 kcal, 16g di proteine, 5.9g di grassi, 12.9g di carboidrati e ben 10.7g di fibre. Entrando più nel dettaglio l'Hemp-fu presenta:
un ottimo profilo aminoacidico per la presenza di tutti gli aminoacidi essenziali un basso contenuto di aminoacidi solforati dannosi per la mucosa intestinale un buon contenuto di lisina normalmente poco rappresentata nei cereali e negli ortaggi Inoltre il tofu di canapa offre una maggior concentrazione di fibra rispetto a legumi, cereali e tofu di soia.
In conclusione
Il tofu di canapa è un buon prodotto per:
- il buon apporto proteico globale (particolarmente utile nei ragazzi in crescita e negli sportivi)
- la presenza e la distribuzione degli aminoacidi essenziali (complessivamente migliore di cereali e di legumi in genere)
- il basso contenuto di aminoacidi solforati
- l'apporto di lisina e metionina (aminoacidi presenti in quantità limitata rispettivamente in cereali e legumi)
- l'ottima presenza di fibre che aiutano a regolarizzare l'intestino e riducono il rischio di diabete e di ipercolesterolemia
Per finire, proprio perché prodotto a partire solo da semi di canapa, l'Hemp-fu non contiene ne' soia ne' glutine e puÚ quindi essere tranquillamente consumato sia da chi è allergico alle proteine della soia, sia da chi è intollerante al glutine.
All'interno di un'alimentazione varia ed equilibrata può rappresentare una valida alternativa non solo ai classici secondi vegetali, ma anche e soprattutto a quelli di origine animale.
Profilo nutrizionale
Apporto proteico totale
Il contenuto proteico del tofu di canapa (16.3 g/100g) è molto maggiore di quello di legumi (10.2 g), cereali (10.2 g) e tofu di soia (8.5g).
Presenza e distribuzione aminoacidi essenziali (AAe)
Tutti gli aminoacidi essenziali sono presenti nel tofu di canapa (ISOLEUCINA, LEUCINA, TIROSINA, FENILALANINA, LISINA, METIONINA, TREONINA, VALINA). Complessivamente il contenuto di AAe è maggiore nel tofu di canapa rispetto a cereali e legumi (unica eccezione per la fenilalanina presente in minor quantità).
Presenza e distribuzione aminoacidi solforati
Gli aminoacidi solforati (METIONINA e CISTINA) vengono metabolizzati nell'intestino e determinano la produzione di idrogeno solforato tossico per la mucosa colica; un loro eccesso alimentare risulta quindi dannoso. Nello specifico il tofu di canapa presenta un contenuto di metionina superiore a cerali e legumi e di cistina inferiore. I prodotti di origine animale ne sono la fonte maggiore.
Presenza di lisina e di metionina
La lisina è un aminoacido poco rappresentato nei cerali, la metionina lo è poco nei legumi; consumare un piatto di cereali + legumi consente di ottenere un apporto aminoacidico completo e sovrapponibile a quello degli alimenti animali.
Il contenuto di lisina e di metionina nella canapa è superiore a quello di cerali e legumi.
Apporto di fibre
Il contenuto di fibre del tofu di canapa (10.7 g) è molto maggiore di quello di legumi (8.4 g), cereali (4.8 g) e tofu di soia (minimo).
Qualche idea su come prepararlo
TOFU DI CANAPA IN PADELLA
Ingredienti:
tofu di canapa;
olio extra vergine di oliva o di sesamo;
uvette;
pinoli;
foglioline di prezzemolo
Tagliare il tofu a fettine. Scaldare un sottile strato di olio in una padella antiaderente e dorare le fette di tofu da entrambi i lati; aggiungere un cucchiaio di uvette ed uno di pinoli e lasciar soffriggere per qualche minuto. Servire ben caldo guarnendo con le foglioline di prezzemolo.
SFORMATO DI TOFU DI CANAPA
Ingredienti:
fiocchi d'avena;
tofu di canapa fresco;
1 barbabietola rossa lessata;
1 mazzetto di prezzemolo;
semi di sesamo;
1 spicchio d'aglio;
timo;
peperoncino rosso in polvere;
qualche foglia di menta o di basilico;
olio extravergine d'oliva;
sale marino integrale
Scaldare in un tegamino poco olio ed aggiungere il peperoncino e 1 pizzico di sale; unire i fiocchi d'avena e mescolare bene. Trasferire il composto in uno stampo da forno precedentemente unto ed infornare per 20 minuti a 180 gradi. Nel frattempo frullare il tofu con la barbabietola, 1 pizzico di sale, il sesamo, lo spicchio di aglio, il prezzemolo ed il timo. Una volta cotto, spalmare sullo sformato di avena la crema di tofu e decorare con le foglie di menta o di basilico. Servire caldo o freddo.
SPAGHETTI CON RAGU' DI TOFU DI CANAPA
Ingredienti:
spaghetti integrali;
tofu di canapa fresco;
prezzemolo e menta tritati;
tamari;
olio extravergine d'oliva;
sale marino integrale;
zenzero grattugiato;
gomasio (semi di sesamo tostati con il sale)
Preparare il ragù amalgamando il tofu con poco olio, qualche goccia di tamari e le erbe tritate. Cuocere gli spaghetti e condire con il ragù di tofu; spolverizzare con del gomasio e dello zenzero grattugiato.
PASTA AL TOFU DI CANAPA E ZUCCHINE
Ingredienti:
pasta integrale;
zucchine;
tofu di canapa;
1 cipolla;
olio extravergine d'oliva;
sale marino integrale;
tamari
Affettare le zucchine longitudinalmente e stufarle in poco olio insieme alla cipolla tagliata a striscioline. Nel frattempo mettere a cuocere la pasta. Sminuzzare il tofu, aggiungerlo alle zucchine e proseguire la cottura. Quando la pasta sarà cotta, versarla nella padella con le zucchine ed il tofu, mescolare delicatamente, aggiustare di sale e proseguire la cottura a fuoco vivo per 5 minuti. Servire insaporendo con qualche goccia di tamari.
Dott.ssa Michela De Petris
SSNV
La Regina di... Saba
Si ottiene dal mosto e può essere una bibita dissetante ma anche un condimento
Le persone non più giovani ricorderanno quando, nei pungenti inverni di una volta, in Romagna si amava intingere un pugno di neve candida e pulita con qualche goccia di saba, che la colorava e la insaporiva. Era una di quelle vecchie usanze contadine finite ormai irrimediabilmente nel dimenticatotio, ma la saba c'è ancora chi la produce. Nella stagione della vendemmia, alcuni contadini continuano a metterne da parte qualche litro per un utilizzo familiare, mentre qualche azienda vinicola trova il modo di commercializzarla nei negozi alimentari della zona, naturalmente fuori dai grandi canali di distribuzione. Il mercato dell'antica alternativa al "miele dei ricchi" vale quindi, probabilmente, poche decine di milioni all'anno: quanto basta, però, per non farla scomparire dal dizionario del mondo romagnolo.
Come si produce
Per fare la saba, le ricette tradizionali suggeriscono di scegliere uva trebbiano ben matura e di ottima qualità. Il mosto ottenuto dalla spremitura dev'essere filtrato sommariamente e poi posto sopra un fuoco, dentro un paiolo. Il liquido va fatto bollire lentamente, per almeno 18-20 ore, fino alla riduzione di due terzi. Una volta raggiunta la giusta densità, un colore scuro ed un sapore sciropposo, il prodotto finale è pronto. Una maturazione di un paio di mesi in un luogo fresco è necessaria, ma c'è chi dice che l'ottimale è un invecchiamento di un anno.
... lavare due grappoli di buona uva bianca, eliminare i raspi e spremere gli acini con le mani in una ciotola di metallo. Passare il tutto al passaverdura coi fori grandi. Coprire con un telo di lino e lasciar fermentare per qualche giorno. Ogni giorno le bucce vanno affogate, affinché emergendo non ossidino. La fermentazione è evidente perché il liquido si riempie di bolle e sembra cuocere pur senza fiamma. Passare di nuovo al passaverdure, poi filtrare e mettere il liquido in un recipiente più piccolo (bottiglia della passata di pomodori? :grin:), con tappo forato (i gas devono poter uscire).
Al momento dell'utilizzo, versare il mosto in un pentolino, possibilmente senza pescare i residui sul fondo del recipiente. Cuocere a fuoco basso fino ad addensarlo un poco. Lasciar raffreddare... [genarino.org - Ciambelle al mosto cotto di Marino]
Come si utilizza
La saba può diventare una bibita dissetante, se allungata con acqua fresca (un pò come uno sciroppo, in questo caso d'uva). I contadini l'apprezzano in particolare come condimento per i fagioli ed i ceci lessati, e sulle verdure crude. Davvero stuzzicante sui formaggi, sulla polenta ai ferri, sulla frutta cotta, è speciale se annaffiata sui tortelli dolci e sul migliaccio.
More sciroppate
Qualche giorno fa abbiam raccolto un buon quantitativo di more per la realizzazione di un pò di vasi sciroppati.
Le abbiamo conservate per qualche giorno nel congelatore (magari ne raccoglievamo altre) e poi le abbiamo iniziate ad invasare per distribuirle agli amici ed averne quacuna da consumare in inverno.
La mora sciroppata, a differenza della marmellata, non prevede cottura del frutto per cui molte sue proprietà rimangono inalterate e possono diventare un toccasana sia per lo spirito che per il corpo vista la capacità lenitiva nei confronti del mal di gola.
Si ottengono semplicemente mettendo le more dentro i vasi di vetro, versandoci uno sciroppo realizzato con acqua e zucchero in parti uguali (ovviamente noi mettiamo meno zucchero) e pastorizzando per una decina di minuti.
Come conservare con i vasi e le capsule Quattro Stagioni
Preparazione
... usare sempre capsule nuove e lavarle insieme ai vasi in acqua calda...
Modalità di riempimento dei vasi
Versare nei vasi il prodotto a temperatura ambiente. Riempire i vasi sino ad 1 cm dal bordo...
Preparazione della fase di pastoriazzazione
... Introdurre ii vasi nella pentola con i coperchi rivolti verso l'alto. Utilizzare canovacci per evitare contatti tra i vetri e pareti della pentola...
Fase di Pastorizzazione
Coprire i vasi con acqua tiepida... i coperchi non devono mai scoprirsi...
Dopo la Pastorizzazione
Lasciare raffreddare i vasi nella stessa acqua di bollitura...
Indicazioni per l'utilizzo dei prodotti pastorizzati
... Conservare il prodotto per almeno 60 giorni prima dell'uso.
COLAZIONE. La zuppa rapida di cereali, frutta e noci che ti cambia la vita
La pietanza naturista più famosa è un piatto fast-food. Com'è possibile? Ma sì, lo propagandavano già negli anni Trenta i salutisti o naturisti tedeschi nelle Reform Hauser, la "case della Riforma", che erano insieme club di propaganda e botteghe. "Riforma"? Quella del cibo, naturalmente. Tra la fine dell'800 e gli anni Quaranta del 900 il Naturismo, movimento scientifico, filosofico ed esistenziale che si rifaceva a Ippocrate e divulgava la "vita sana e naturale", puntò soprattutto sull'alimentazione e le medicine naturali. Molti medici allora erano naturisti, e seguivano le indicazioni alimentari del medico svizzero dottor Bircher Benner. Il cibo deve essere naturale, dicevano, cioè quello tradizionalmente adatto all'uomo, e il meno trasformato possibile, perciò totalmente integrale e il più crudo possibile.
(continua)
Germogli: avanti tutta!
[chiacchiere dal sito okara.it]
Quali semi far germogliare?
La gamma di semi da germogliare è ampia. E' importante tuttavia che i semi nascano da colture biologiche per essere privi di pesticidi e avere un potere germogliativo completo. I semi germogliati vanno consumati così come si presentano, o con insalate o con altri piatti; non c'è una quantità giornaliera minima o massima da rispettare: più se ne mangia, più si danno al proprio corpo sostanze vive ed equilibrate!
Ecco un elenco di semi utilizzati correntemente:
Azuki
L'azuki è un piccolo fagiolo rosso originario dell'estremo oriente. Il suo sapore è caratteristico senza essere forte. Si possono consumare i semi dopo un periodo di 3-5 giorni di germogliazione (quandi i germi raggiungono 1-2 cm di lunghezza). Gli involucri rossi possono essere tolti facendo macerare i semi in una bacinella d'acqua; essi galleggiano in superficie e vengono raccolti con un colino. Talvolta si trovano, tra i semi germogliati, alcuni semi che sono rimasti duri...attenzione ai denti! Fate una piccola cernita prima di mangiarli.
Alfa-alfa (erba medica)
La regina delle insalate, gustosa e croccante! Essa germoglia molto facilmente. La si lascia 4 o 5 giorni al buio. A partire dal quarto giorno e fino al consumo, le piantine richiedono un lavaggio quotidiano; esse raggiungono allora 3 o 4 cm di lunghezza e vengono esposte alla luce perchè sviluppino la loro clorofilla. Dopo due giorni di luce saranno pronte per essere mangiate.
Grano
Il grano è il "portabandiera" dei semi germogliati. Si possono consumare i semi dopo un periodo di 2/4 giorni di germogliazione, quando i germogli sono lunghi qualche millimetro. Questi semi germogliati hanno un sapore zuccherino e piacevole e le loro proprietà sono eccezionali.
Fieno greco
I semi di fieno greco sono spesso usati come condimento. I germi e i nuovi germogli hanno un effetto depurativo sul fegato. Vengono consumati sottoforma di semi germogliati dopo 3 o 4 giorni di germogliazione.
Lenticchie
Le lenticchie si mangiano dopo 3 o 4 giorni di germogliazione, quando i germogli sono lunghi 1 o 2 cm. Hanno un gusto gradevole e sono ricchi di proteine.
Fagioli Mung
Sono i germogli di soia che avete certamente già consumato in un ristorante cinese o comprato in un negozio. Molto ricchi di proteine e vitamine, hanno un gusto rinfrescante. Essi vengono consumati dopo 3 o 4 giorni, quando hanno una lunghezza che varia da 2 a 4 cm. Alcuni preferiscono togliere le bucce verdi per ottenere un sapore più delicato. Più le foglie sono sviluppate, più il loro gusto è forte.
Ceci
I ceci germogliati so consumano dopo un periodo di 2/4 giorni, quando i germogli sono lunghi circa 2 cm. Bisogna badare a sciacquare abbondantemente. I ceci costituiscono un alimento molto corroborante. Per un gusto più fine togliere le pellicole dai semi.
Girasole
Il girasole è il seme più facile da far germogliare. Decorticato, viene consumato subito dopo una breve macerazione (4 ore). Il girasole è molto ricco di proteine e di grassi insaturi.
http://okara.myblog.it/archive/2008/06/12/germogli.html
tratto dal libro: Alimentazione Viva, Dr Soleil, edizioni Sarva
Mantenere le vitamine con la frutta cotta al forno
Da
"Virtù e segereti delle piante medicinali e produttive" di Maria Thun edito da "Natura e cultura editrice"
... esistono vari modi per conservare le prugne. Innanzi tutto vediamo come si prepara la purea di prugne... Si mette un pò di succo di barbabietola o di mela in una casseruola, poi si aggiungono i frutti snocciolati e si porta a abollizione a fuoco lento e infine si ripone la pentola nel forno a legna. Qui, in alcuni giorni, a fuoco lento, il composto si raddensa, finchè non contiene più acqua. In questo modo il fruttosio viene trasformato. Non si perdono le vitamine e si ottiene un alimento prezioso...
... Nella stessa maniere possiamo anche preparare la purea di cicliegie senza dover ricorrere all'aggiunta di zucchero per conservarla... Con il metodo della cottura al forno... la frutta... perde l'umidità soltanto dopo, nel successivo processo di calore... non perde l'aroma naturale... e mantiene le vitamine.
Cucino in Giardino
sentieri golosi tra fiori e verdure
CAT: mi chiamo carlo alberto e faccio l'archiniere o il giardinetto, fate voi! (architetto-giardiniere). Soffro d'insonnia e la notte cucino e cucino, soprattutto dolci. L'amore per il giardino è diventato una professione, quello per la cucina...chissà
(e' un blog che ho scoperto per caso andando in giro a cercare immagini di fiori con i colori dell'arcobaleno)
Il tofu di canapa
Un articolo della dott.ssa Michela de Petris, di Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana, descrive ed analizza le proprietà nutrizionali di questo alimento, e propone anche alcune gustose ricette!
Ecco un estratto dell'articolo:
E' da poco arrivato in commercio un nuovo tipo di tofu: si chiama "Hemp-fu", si ottiene dalla canapa, ha un gusto molto gradevole e si trova in comodi panetti bianchi al naturale o in crocchette e burger alla piastra.
... Il processo di produzione consiste nell'ammollo e nella spremitura a freddo dei semi della Cannabis Sativa...
Il tofu di canapa o Hemp-fu è molto simile per aspetto al tradizionale tofu di soia (bianco e soffice), ma presenta proprietà organolettiche molto diverse. Rispetto al classico tofu è più saporito, ha una consistenza più friabile ed una granulosità maggiore. Può essere consumato crudo in insalata, frullato per ottenere una salsa da spalmare o saltato in padella per renderlo più croccante. Dal punto di vista nutrizionale non ha nulla da invidiare al "cugino" di soia; 100g di tofu di canapa apportano 170 kcal, 16g di proteine, 5.9g di grassi, 12.9g di carboidrati e ben 10.7g di fibre.
Per leggere l'intero articolo, ricette comprese: http://www.scienzavegetariana.it/nutrizione/tofu_di_canapa.html
Misticanza
Queste le erbe che, raccolte, lavate, lessate e soffritte in padella con olio ed aglio, hanno permesso la preparazione del piatto della "misticanza": malva Malva parviflora); spraina (Lactuca virosa); grugno (Cicorium intibus); valerianella (Valerianella eriocarpa); costolina (Hypochoeris neapolitana); pratolina (Bellis perennis); grespigno (Sonchus asper eoleraceus); barba di becco (Tragopogon porrifolius); papola (Papaver rhoeas); pimpinella (Sanguisorba minus); ortica (Urtica dioica e urens); dente di leone (Taraxacum officinale); senape (Sinapis alba); limonella (Melissa officinalis); lappola (Arctium lappa); caccialepre (Reichardia picroides).
Si tenga presente che la bontà del piatto è proporzionale alla capacità e all'esperienza del raccoglitore che distribuisce qualità e quantità in base alle loro caratteristiche, come avviene per il "brodetto di pesce" che è tanto più gustoso quanto più numerose sono le specie introdotte, cosicché non prevalga il sapore particolare di una, ma tutte offrano il proprio specifico contributo.
Tratto dall'articolo su Regioni&Ambiente
Raccogliere e consumare erbe spontanee
"Misticanza" a rischio?
Aromi e sapori della tradizione
http://www.regionieambiente.it/pagine/pdf/07apr2006/ReA4_2006_18.pdf
Il metodo Kousmine
Il metodo Kousmine non è solo un regime alimentare: è una terapia complessa che comporta un piano differenziato di interventi. Pur essendo un metodo medico/scientifico (la dott. Kousmine è stata un'accurata ricercatrice ed ha esercitato la professione di medico per tutta la vita) si differenzia profondamente dalla mentalità che oggi presiede alla pratica della medicina nel mondo occidentale. Normalmente la medicina convenzionale affronta la malattia come un evento a sé stante, indipendentemente dalla personalità, dallo stile di vita, dalle abitudini alimentari del malato. Conseguentemente la cura è sempre rivolta contro le cause specifiche immediate della malattia, spesso semplificate in agenti virali o batterici. Quasi mai si cerca di aumentare le difese naturali contro gli agenti patogeni; raramente si opera per consolidare lo stato di salute, il benessere psico-fisico della persona. Tutti sappiamo che invece la medicina orientale cura la persona anziché la malattia e tende perciò più alla prevenzione che a fare terapia quando la malattia è già in atto. Malgrado ciò ha avuto un successo storico nettamente inferiore della nostra medicina nella cura delle malattie più gravi.
Il merito della Dott. Kousmine è stato quello di privilegiare l'aspetto preventivo e il rispetto della totalità della realtà umana, integrandolo però con la scientificità e le scoperte terapeutiche della medicina moderna. Ha ottenuto così di non perdere nulla delle conquiste scientifiche recenti, ma anche di scendere in profondità nelle cause delle malattie, con risultati più efficaci e duraturi. In particolare ha focalizzato la sua attenzione e i suoi interventi terapeutici sulla relazione tra alimentazione e salute, intuendo il rapporto profondo, spesso determinante, che c'è tra il modo di nutrirsi e lo stato di salute generale dell'organismo.
(continua)
Fruttarismo & Erbe Selvatiche
Il Fruttarismo - La Dieta Naturale dell'Uomo
L'alimentazione Fruttariana
A cura del Prof. Armando D'Elia
Fruttariani
... Occorre partire da un dato di fatto incontestabile: i nostri antichi progenitori non erano carnivori, non erano erbivori, non erano onnivori, erano semplicemente dei fruttariani e lo furono per moltissimi anni, i primi della loro esistenza. Essi, non ancora bipedi, vivevano sugli alberi della foresta, che dava loro l'unico cibo al quale la specie umana è biologicamente adatta, cioè la frutta succosa e dolce, che ancora oggi istintivamente appetiamo e cerchiamo da piccoli finchè conserviamo i nostri sani istinti alimentari. Quindi noi tuttora nasciamo fruttariani, non ci sono dubbi, non ce ne possono essere, da bambini desideriamo e rubiamo la frutta, non la carne, non la verdura, essendo attirati unicamente dal cibo più confacente alla nostra struttura fisiopsichica e quindi nutrizionalmente ottimale, come l'anatomia comparata, la fisiologia comparata ed altre discipline scientifiche comprovano...
(continua)
Erbe selvatiche viste come alimenti
I nostri boschi e i nostri prati: il supermercato della natura
Nutrirsi con le erbe selvatiche
Oggi tutti sono concordi che occorra ritornare, per quanto sia possibile, alla natura, con un'alimentazione meno sofisticata, che dia quindi maggiori garanzie per la propria salute.
La tecnologia, alla quale dobbiamo tuttavia molti meriti, ha forse atrofizzato nell'uomo quel senso quasi istintivo, quel "fiuto'; che lo portava a scegliere tra le erbe, quelle nutrienti, commestibili, e a rifiutare le velenose.
Il solo fatto di interessarsi e di andare alla ricerca delle erbe, è già una medicina, e non da poco. La distensione, l'aria pura e l'evasione, sono fattori importanti, insostituibili nell'esistenza dell'uomo; senza contare poi che la soddisfazione di essersi procurato "qualcosa di genuino" completa il condimento del piatto, anche il più rustico delle erbe campestri.
(continua)
Mangiare il cavolo rosso per stare meglio
Sappiamo già che i pigmenti vegetali che donano colori brillanti a frutta e verdura sono benefici per la nostra salute. I dettagli però di come queste sostanze vengano assunte dal nostro organismo non erano ancora noti. Di recente, ricercatori dell'ARS statunitense hanno lavorato per identificare e misurare numerosi fitonutrienti presenti nell'ortofrutta. Nel cavolo rosso, ad esempio, sono riusciti ad identificare ben 36 diversi tipi di antocianine, di cui otto mai riscontrate prima in questa specie. Le antocianine sembra possano fornire una protezione contro i tumori, migliorare le capacità intellettive e mantenere sano l'apparato cardiovascolare. Lo studio si è avvalso di volontari che si sono nutriti di diverse quantità di cavolo rosso cotto, dimostrando che il maggio re assorbimento di antocianine si aveva in modo proporzionale alla quantità di cavolo mangiato. Non tutti i pigmenti però sono prontamente disponibili per il nostro organismo: alcuni sono presenti in forma legata (in particolare, con gruppi acilici) che li rende poco assorbibili dal nostro organismo. (ARS News/B@N)
... protonutrimenti?
Dei buoni coadiuvanti e supporti nutriterapici per le allergie dovrebbero mirare principalmente a potenziare, in modo fisiologico, l'azione discriminante e modulante del sistema immunitario.
In particolare i protonutrimenti, per l'effetto di alcune molecole naturali in essi contenute, aiutano anche a ridurre l'impatto sull'equilibrio immunitario dei fattori emozionali e stressanti.
Le microalghe selvatiche hanno proprietà immunomodulanti1 poiché riescono ad attivare i macrofagi senza accrescere il rischio di aumento della infiammazione endogena. Anzi, si è visto che riescono a produrre una moderata diminuzione nell'attività delle cellule PMN (polimorfonucleate), che assieme ai neutrofili sono la principale fonte dell'ossidazione e infiammazione endogena.2
A ciò si unisce la potente azione antiinfiammatoria svolta dalle ficocianine. Queste molecole proteiche, specifiche delle verdi-azzurre, bloccano le vie di produzione dei principali eicosanoidi infiammatori come le PGE2 (prostaglandine) e, di particolare rilevanza per le patologie asmatico-respiratorie, il LTB4 (leucotriene B4) che gioca un ruolo centrale nelle allergie asmatico-respiratorie.3
L'azione delle ficocianine, in particolare nella microalga Klamath, è potenziata dalla presenza di caroteni elevati sia in quantità che qualità (spettro ampio e completo).
La ricca dotazione infine di precursori dei neuropeptidi cerebrali, e soprattutto di feniletilammina, aminoacido cerebrale attivatore diretto di dopamina e aceticolina, agisce anche come potente fattore anti-stress e di supporto psichico.
LG
1. Gitte J. Jensen, et al., Consumption of Aphanizomenon Flos Aquae Has Rapid Effects on the Circulation and Function of Immune Cells in Humans, in Journal of American Nutraceutical Association (JANA), Vol.2, n3, Jan. 2000, pp. 50-58, p. 56.
2. Romay, C. et al., Antioxidant and Antinflammatory Properties of C-phycocyanin from Blue-Green Algae, in Inflamm Res, 1998, Jan.; 47(1): 36-41. Romay C., et al., Further studies on anti-inflammatory activity of phycocyanin in some animal models of inflammation, in Inflamm Res, 1998, Aug; 47(8): 334-8.
3. Romay C., et al., Phycocyanin Extract Reduces Leukotriene B4 Levels in Arachidonic Induced Mouse-ear Inflammation Test, in J Pharm Pharmacol. 1999¸51(5):641-42.
(commenta)
La pizza
Non sò come mai non ho ancora aggiunto la pizza, sarà che rientra in tutto il rituale della panificazione. Il suo impasto è infatti uguale a quello del PaNe con la sola differenza che la quantità d'olio è maggiore. Per la produzione della quantità d'impasto a partire dai soliti 250 gr. di pasta madre occorre aggiungere un passaggio in più in modo tale da inserire il tempo per una lievitazione ulteriore (quella aggiunta dei circa 5/400 gr. di farina 00 per tre persone). Rimando quindi alla descrizione della panificazione nella pagina del PaNe#panificazione.
Il resto della preparazione della pizza consiste nello stendere l'impasto nella teglia rivestita di carta da forno (della quale vorrei fare a meno) e lasciarla lievitare li. Trascorse le 4 ore si accende il forno al massimo e si aspetta che sia caldo, intanto si unge d'olio tutta la pasta e vi si aggiungono gli ingredienti desiderati; noi solitamente la facciamo con la sola passata o polpa di pomodoro e la mozzarella che va aggiunta a metà cottura, cioè trascorsi 10 dei 20 minuti totali.
Quelli che l'alcol fa bene
Non parliamo solo dei produttori di bevande alcoliche, i quali, si sa, riportano o sponsorizzano volentieri ricerche sui supposti benefici dei loro prodotti, ma anche di chi ha condotto esperimenti scientifici su sostanze, in essi presenti, che si sarebbero dimostrate effettivamente benefiche per la nostra salute. Vediamone alcune.
Le procianidine sono dei polifenoli contenuti nel vino rosso. Hanno una funzione vasoattiva e protettiva del sistema cardiovascolare. Una recente ricerca, oltre a verificarne l'effetto cardioprotettivo, ha anche osservato che le persone che risiedono nelle regioni i cui vini sono particolarmente ricchi di questo componente fenolico, hanno una vita media più lunga.
Il resveratrolo, ha mostrato in vari studi sia proprietà di prevenzione dell'aterosclerosi e delle neuropatie tra cui anche l'Alzheimer, sia un'azione inibitoria sulla formazione di tumori. Il problema però, come sostenuto in questo articolo, è che per una dose efficace si dovrebbero bere almeno 4 litri di vino!
Ma c'è anche lo xantumolo, flavonoide presente nella birra, il quale, dicono, è cento volte piú attivo. Uno studio italiano ha trovato che la molecola aiuta a prevenire l'insorgenza dei tumori, frenando il meccanismo dell'angiogenesi, cioé della proliferazione di vasi sanguigni che alimentano il cancro.
vedi anche Substance In Red Wine, Resveratrol, Found To Keep Hearts Young [ScienceDaily: Latest Science News]
Gnocchi
From: "laura bout"
Date: Mon, 1 Oct 2007
Ho letto la ricetta "gnocchi di zucca":...
si fanno come gli gnocchi di patate!
Ma io non so fare gli gnocchi di patate e perciò ti chiedei qualche notizia più precisa circa il rapporto proporzionale farina-zucca.
E' un pò difficile dare indicazioni di proporzioni perchè a seconda della qualità della verdura cambia molto.
Io faccio sempre tutto a occhio.
Per quanto riguarda le patate direi che per 3/4 persone ci vogliono una patata di medie dimensioni a testa più una e quantitativamente vale lo stesso per la zucca (circa una mezza zucca anche questa di medie dimensioni). Le patate generalmente si cucinano lesse mentre la zucca è preferibile farla al forno perchè questo favorisce l'evaporazione dell'acqua che è contenuta in maggior quentità rispetto le patate (altrimenti ci vorrebbe un'infinità di farina e i gnocchi diverrebbero di farina piuttosto che di zucca). Poi il procedimento è identico sia per le patate che per la zucca.
Una volta cotta la verdura la si schiaccia sul tagliere con lo schiacciaverdure, le si copre di farina e si aggiunge un generoso pizzico di sale a persona, poi si mescola il tutto e si inizia a schiacciare con le mani (prendendo tra le mani un pò d'impasto alla volta e schiacciando), si impasta sul tagliere e mano a mano che la verdura rinviene assorbendo la farina e risultando quindi umida si aggiunge farina sino ad ottenere un impasto che, quasi, non attacca più. Dico quasi perchè è sempre meglio smettere piuttosto presto di aggiungere farina così i gnocchi avranno piu' sapore e la loro consistenza, una volta cotti, non sarà eccessiva; il trucco è appunto nell'aggiungere farina mano a mano, un pò alla volta, così non si rischia di metterne troppa e nello spesso tempo, mantendo il tagliere infarinato, ci si crea la condizione per impastare sufficentemente (che altrimenti l'impasto non risulta omogeneo e possono rimanere dei grumi).
Ad ogni modo è fondamentale prenderci la mano, bisogna provare e non farsi prendere dallo sconforto quando vengono o troppo duri o si spappolano in bocca (quando va bene e non lo fanno nella pentola).
C'è comunque da dire che la zucca è un pò ostica perchè, come ho già detto, contiene molta più acqua delle patate e spesso non è indicata per farne dei gnocchi, ma le ultime che ho preso al Filo di Paglia, oltre che ad un sapore ottimo, avevano una consistenza della polpa che era molto invitante ed infatti hanno performato egregiamente. Se poi si vuole ugualmente usare una zucca molto dolce ma acquosa si può fare metà e metà con delle patate.
yogurt
A me funziona generalmente piuttosto bene anche seguendo queste operazioni approssimativamente.
Scaldo mezzo litro di latte sino ad una temperatura che non scotti il dito immergendolo, aggiungo 2 cucchiai di yogurt con fermenti lattici vivi, metto tutto dentro un termos e lascio riposare per tutta una notte.
Collegamenti
- Yogurt Forever: Lo Yogurt Casalingo
- Hare Krishna Italia - Ricette vegetariane - Yogurt fatto in casa
- A tavola con Gennarino. Lo yogurt fatto in casa
Il kefir
Il Kefir è una bevanda a base di latte, rinfrescante e salutare.
E' un fluido cremoso, omogeneo e dalla gradevole consistenza, con un gusto fresco leggermente acido e un aroma dolce.
Non è un prodotto creato in laboratorio, si tratta invece di una simbiosi naturale di fermenti scoperta e apprezzata dall'uomo da migliaia di anni. Il termine KEFIR deriva dalla parola armena keif e significa benessere.
Molti componenti aromatici danno al kefir una fragranza unica e un piacevole aroma. Il kefir è prodotto con latte fresco e una coltura madre naturale, composta da un'associazione complessa di microrganismi specifici.
Oltre ai fermenti il kefir contiene minerali e aminoacidi essenziali biodisponibili che aiutano a mantenere lo stato di salute dell'organismo. Le proteine di alto valore biologico presenti nel kefir sono meglio utilizzabili dall'organismo.
Il triptofano, è un aminoacido essenziale abbondante nel kefir che ha effetti sul sistema nervoso anche perchè il kefir contiene in abbondanza calcio e magnesio biodisponibili, che sono importanti minerali in grado di migliorare la funzionalità del sistema nervoso. Sensibile è anche la liberazione di treonina, prolina e lisina.
Il kefir fornisce ampia disponibilità di fosforo, che è uno dei più grandi elementi costitutivi del nostro corpo e aiuta ad utilizzare meglio i carboidrati, e le proteine per la crescita cellulare, per il loro mantenimento ed interagisce nell'accumulo e nella disponibilità energetica. Kefir è ricco in vitamine B9 (acido folico), B12 (cobalamina), B1 e vitamina K. E' un eccellente sorgente di biotina; queste vitamine del gruppo B aiutano l'organismo a meglio assimilare altre vitamine del gruppo B come B5 (acido pantotenico). Il rifornimento adeguato di queste vitamine agisce positivamente nella regolazione del sistema nervoso e del sistema renale, e sembrano in grado di promuovere la longevità.
E' un buon prodotto alimentare per le persone lattosio intolleranti perchè ricco di Beta-galattosidasi (lattasi) ed è povero di lattosio in quanto con la fermentazione ne è stato idrolizzato circa il 30%.
I latti fermentati come il Kefir, hanno una storia antichissima che parte già dalla preistoria. L'uso dei latti fermentati è citato anche nella Bibbia (Deuteronomio) e prosegue nel medio evo. Nell'età moderna scienziati hanno dedicato la propria vita allo studio del Kefir e delle sue benefiche proprietà.
Un personaggio molto importante da ricordare è Ilya Ilyich Mechnikov. Nel 1888 abbandonò l'Ucraina ed arrivò all'Istituto Pasteur si Parigi ove svolse studi sulla fagocitosi e sull'immunità anti infettiva, i cui risultati gli valsero il Nobel nel 1908.
Partendo da questi studi arrivò a formulare un'ipotesi sulla longevità dell'uomo che basò sul concetto che le buone fermentazioni intestinali a scapito di quelle putrefattive erano favorevoli alla vita. Correlò poi l'osservazione che i pastori del Caucaso raggiungevano un'età media più lunga degli abitanti di Parigi perchè erano forti consumatori di latti fermentati.
Già nel 1906, sempre in Francia, la società <
> iniziò la vendita, con il nome di Lactobacilline, di un latte fermentato preparato con ceppi di batteri lattici selezionati da Mechnikov e seguendo una tecnologia messa a punto dallo stesso microbiologo russo.
Da questo momento Mechnikov sostiene che il consumo regolare di latte fermentato garantisce nell'intestino la presenza di buoni fermenti lattici vivi capaci di contrastare lo sviluppo dei germi intestinali indesiderati. L'immunità antinfettiva , sulla quale si baso la motivazione del premio Nobel , viene modulata proprio dal consumo di latte fermentato che viene così sempre più conosciuto come << alimento sano,fattore di salute e di longevità>>.
La sua popolarità aumenta poi con progressione sempre più intensa e ,nel 1925, la definizione "yoghourt" entra nel Petit Larousse come parola comune, che è la stessa apparsa nel 1701 nel primo dizionario araboturco preparato da Mahmoud Al Karchgari e pubblicato a Tsing-Kiang.
Una data importante della storia dei latti fermentati cade nel 1964 quando ricercatori medici americani rendono noto che i componenti delle tribù di Masai sono molto poco colpiti da forme cliniche di malattie alle coronarie. Gli stessi ricercatori dimostrano poi chi i Masai hanno un basso livello di colesterolo nel sangue:150 mg/100 ml contro 225 mg/100 ml dei popoli dell'emisfero Occidentale. La loro dieta è ricca di carne e di latte sembrerebbe contrastare con questa constatazione. Bisogna però sottolineare che i Masai, allevatori di bestiame, sono forti consumatori di latte fermentato, ottenuto con ceppi selvaggi, ove il processo fermentativo porterebbe all'accumulo di un metabolita indicato come AMF (anticholesteremic milk factor) che esercita azione ipocolesterolemica.
Anche da studi effettuati dall'Istituto di Microbiologia dell'Università Cattolica di Piacenza è risultato che con l'aggiunta alla dieta giornaliera , per ipercolesterolemici tenuti sotto controllo medico, di kefir si riesce nella maggioranza dei soggetti ad abbassare ed a mantenere basso il livello di colesterolo.
Il kefir è un alimento probiotico, ma cosa significa questo termine?
Probiotico = [ Parker 1974 ed esteso da Fuller 1986 ]: [ pro = per, bio = vita ] = "Promuovere la vita" o "Per-vita" in contrasto con l'antibiotico - [ anti = contro, bio = vita ] = "Contro la vita". Il termine "Probiotico" si riferisce agli organismi ed ai prodotti della loro coltura che contribuiscono all'ampliamento, aumentano o stabilizzano la microflora intestinale, quindi avvantaggiando l'ospite con una miglior protezione contro le malattie e/o migliorando la sua nutrizione.
Negli anni al kefir sono state attribuite svariate ed innumerevoli proprietà benefiche spesso non scientificamente provate e testate. Molti siti internet trattano l'argomento e diffondono notizie senza reale fondamento trattando il kefir come un alimento misterioso e quasi magico o addirittura considerandolo un medicinale.
Niente di tutto questo: si tratta di un alimento naturale che, grazie ai fermenti lattici che contiene, provoca un effetto benefico sull'organismo.
Noi cercheremo di fare un po' di chiarezza.
Gli effetti più certi comprendono:
- riduzione dei sintomi di intolleranza al lattosio;
- stimolazione della risposta immunitaria;
- regolarizzazione delle funzioni intestinali.
Tra gli effetti probabili vengono citati:
- riduzione dei livelli ematici di colesterolo LDL;
- azione preventiva nei riguardi dei tumori del colon;
- accresciuta resistenza alle infezioni.
Vengono infine considerati effetti potenziali:
- un riequilibrio della microflora dell'apparato digerente mediante la somministrazione di probiotici;
- la somministrazione di probiotici a pazienti affetti da malattie autoimmuni, potrebbe attenuare le manifestazioni patologiche.
Numerosi studi sembrano dimostrare che i probiotici (Lactobacillus Casei RhamnosusGG) favoriscono la produzione di anticorpi IgA (la prima linea di difesa dell'organismo contro i patogeni presenti nel tubo intestinale), sollecitano l'attività di alcune cellule del sistema immunitario (macrofagi, linfociti T e Natural Killer) e prevengono le allergie alimentari.
Queste caratteristiche dei probiotici spiegano il loro potenziale ruolo nella cura e nella prevenzione di molte malattie provocate direttamente da batteri patogeni, o da stati d'alterazione dell'organismo. Così nei casi di diarrea acuta (causata da Rotavirus o provocata da trattamenti con antibiotici), di stipsi, di gastrite di tipo B, di ulcera peptica (sostenute da Helicobacter pilori), di colite ulcerosa e di molti altri stati infiammatori dell'intestino, come pure di alcune patologie che colpiscono altri organi (per esempio: morbo di Crohn, ipercolesterolemia, infiammazioni vaginali, cistite).
Il kefir contiene un elevato numero di batteri che elenchiamo di seguito evidenziandone le caratteristiche benefiche:
Lactococcus lactis:
Produce acido lattico L (+).
Produce una grande quantità di acido lattico.
Idrolizza parzialmente le proteine del latte.
Aumenta la digeribilità del latte.
Migliora l'efficienza digestiva dello stomaco.
Inibisce i batteri nocivi.
Produce batteriolisine.
Produce grandi quantità di acido lattico e aiuta a scomporre le proteine del latte, quindi rendendone più facile la digestione per il nostro organismo.
Lactococcus cremoris:
Possiede le stesse proprietà di Streptococcus lactis. E' più resistenti ai fagi (un tipo di virus) e conferisce aroma al kefir.
Lactococcus diacetylactis:
Possiede le stesse proprietà di Streptococcus lactis.
Migliora la digestione gastrica velocizzando la scomposizione di determinati classi di alimenti.
Produce diacetile, che conferisce un aroma caratteristico al kefir.
Leuconostoc cremoris:
Produce acido lattice e acetico che aiutano a eliminare i batteri nocivi.
Produce acetil-metil-carbinolo e diacetile, due importanti componenti aromatiche del kefir.
Lactobacillus plantarum:
Contribuisce a proteggere il nostro organismo da malattie tramissibili da alimenti aderendo al tratto intestinale ed ostacolando l'insediamento di batteri "cattivi" come la Listeria.
Produce acido lattico, che studi scientifici suggeriscono possa contribuire a prevenire il cancro del colon modificandone il pH. Si ritiene che abbassando il pH del colon si inibisca lo sviluppo dei batteri nocivi che si suppone possano favorire lo sviluppo di neoplasie.
Produce la plantaricina, una batteriocina inibente microrganismi nocivi.
Tollera un'alta concentrazione di sali di bile, riesce perciò a raggiungere il nostro intestino.
Aderisce alla mucosa intestinale.
Lactobacillus casei:
E' il più famoso fra le colture probiotiche, L. casei è conosciuto perchè contribuisce ad evitare le infezioni intestinali e le malattie del tratto intestinale causate da batteri "cattivi" patogeni.
Come il Lactobacillus plantarum aderisce alla parete intestinale, contribuendo ad un sano equilibrio microbiologico nel nostro organismo.
Produce acido lattico L (+).
Produce una grande quantità di acido lattico.
Colonizzza il tratto intestinale.
Crea un ambiente favorevole all'instaurarsi di un positivo equilibrio microbiologico nell'intestino.
Limita i processi putrefattivi intestinali, aiutando a controllare la produzione delle tossine e il loro effetto nocivo sugli organi e sulle cellule.
Inibisce lo sviluppo dei batteri patogeni e aiuta a prevenire le malattie causate dalle infezioni intestinali.
Riduce i problemi di intolleranza al lattosio.
Contribuisce a rinforzare il sistema immunitario.
Genere Bifidobacterium:
Sono batteri anaerobi, non mobili, Gram-positivi e nella microflora intestinale umana sono rappresentati dalle specie B.longum, B.breve e B.infantis, quest'ultima specifica del tratto intestinale dei lattanti e rimpiazzata dalla specie B. adolescentis nei bambini e negli adulti. I bifidobatteri non producono CO2, acido butirrico o acido propionico, mentre producono grandi quantità degli acidi acetico e lattico. Una caratteristica del genere Bifidobacterium è la loro capacità di sintetizzare esclusivamente acido L(+)lattico, a differenza degli altri lattobacilli che producono acido lattico nella forma D(-). A questo proposito va ricordato che l'acido L(+)lattico è facilmente metabolizzato dal bambino nel primo anno di vita, mentre l'acido D(-)lattico può causare acidosi metabolica, a causa della sua lenta utilizzazione tissutale.
I bifidobatteri infine producono quantità apprezzabili di vitamine B1, B2 e K.
Lactobacillus acidophilus:
Ha ottime qualità come specie probiotica essendo particolarmente forte nel superare le barriere acide dello stomaco, i sali biliari nel piccolo intestino, questo batterio è un amico del nostro intestino, tra gli effetti più significativi ricordiamo: assimiliazione e produzione delle vitamine del gruppo B, fornisce al corpo l'enzima Lattasi. Contrasta lo sviluppo dei batteri putrefattivi nel colon. Su questo batterio sono in corso diversi studi che ne sperimenterebbero l'effetto curativo su casi di candida, herpes, ipercolesterolemia, infezioni cutanee.
Caseificio Tommasoni
Il nostro kefir è prodotto nella confezione da 250 ml.
Si può bere al mattino a colazione sia al naturale - direttamente dal pratico flacone - sia in una tazza con l'aggiunta di frutta fresca di stagione, marmellata, miele ecc.
Può essere consumato regolarmente ogni giorno.
Perchè il kefir esprima la sua positiva influenza sul nostro intestino e quindi sul benessere complessivo del nostro organismo consigliamo di consumare almeno mezzo flacone al giorno.
Le informazioni essenziali le troverete sull'etichetta della confezione.
p.s.: il kefir che produciamo è il medesimo che potete farvi anche in casa utilizzando latte e fermenti. Le caratteristiche ed i benefici sono gli stessi, cambia solo la durata del prodotto che per quello fatto in casa dura poche giorni mentre per quello prodotto in caseificio è di circa un mese grazie alla preparazione effettuata in ambiente sterile che evita qualsiasi contaminazione.
Collegamenti
Seitan
- 1 kg di farina integrale
- salsa di soia
- misto aromi per arrosti e/o grigliate
- zenzero in polvere (facoltativo)
- tanta acqua
(continua)
(vedi anche 2007.01.09#3)
Tofu
- 500g di fagioli di soia gialli secchi
- succo di un limone
- saleacqua
- un colino capiente a trame fitte
- ...e un bel pentolone!
(continua)
Tofu fatto in casa e latte di soia (Unione Vegetariana Internazionale)
Ricette con l'okara 2007.10.21#2
Manfrigoli
I manfrigoli o malfattini che nel suo "Usi e pregiudizi dei contadini della Romagna" lo studioso Placucci, nel 1818, ricorda come protagonisti del pranzo o della cena che i famigliari e gli amici di un defunto consumavano al ritorno dal cimitero...
La tradizione lughese li riconduce al pranzo della gramolatura della canapa.
Si ottengono da un impasto di farine miste con l'aggiunta o meno di uova e "forma" che, una volta lavorato molto sodo, si rulla sino a generare una forma a salame che viene successivamente tagliato a fette grosse circa un mezzo cm e tritate una ad una riducendole in tanti piccoli pezzettini non piu' grandi di un becco di un passero.
Gli strozzapreti
Sono una pasta ottenuta da farina di grano duro con l'aggiunta di sola acqua. Si tira la sfoglia col mattarello lasciandola piuttosto grossa (circa 2 mm) e la si taglia a striscie di circa 1,5 cm, poi le si arrotola una ad una con le mani e le si spezza continuando ad avvolgerle su se stesse ogni 7/8 cm
Il gomasio
Si ottiene scaldando insieme a poco sale i semi di sesamo. quando iniziano ad iscurirsi, inizia a sentirsi profumo ed alcuni scoppiettano si tolgono dal fuoco, li si mette in un mortaio e li si frantuma in parte (in giappone si usa il suribachi dove i semi, una volta tostati, vengono mischiati al sale e con un movimento rotatorio li si "schiaccia" grattandoli sulle pareti).