2008.09.06
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Elevare l'improduttività fino a conferirle dignità politica.
— Gilles Clément - Manifesto del Terzo paesaggio (Sul rapporto con la società)
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Mandala e uncinetto
Immagino che non sia una genialata, probabilmente la metà delle persone che si dedicano all'uncinetto fanno una riflessione di questo tipo, sta di fatto che oggi, in libreria per acquistare "La pecora Ornella" (di Agostino Traini per Edizioni EL) mi sono imbattuto nei libri che trattano i mandala (uno dei quali è "Tucci G., Teoria e pratica del mandala, Ubaldini, Roma 1969." elencato su wikipedia sotto la voce mandala nella stessa pagina da cui è tratta la citazione in fondo). L'associazione mandala e uncinetto è stata folgorante. Se l'entusiasmo si mantiene sufficentemente energetico mi piacerebbe portare avanti lo studio mandalico assieme alla pratica dell'uncinetto (grazie al libro "Enciclopedia e tecniche a uncinetto" di Jean Eaton - Ed. IL CASTELLO).
I Mandala hanno una tradizione antichissima e, nello scorso secolo, anche un grande studioso della psicologia occidentale ne ha fatto uno strumento di studio delle personalità dell'uomo. Si parla dello psicanalista svizzero Carl Gustav Jung (26 luglio 1875 Kesswil - 6 giugno 1961 Küsnacht), che sull'argomento ha scritto quattro saggi dopo averli studiati per oltre venti anni. Secondo Jung, durante i periodi di tensione psichica, figure mandaliche possono apparire spontaneamente nei sogni per portare o indicare la possibilità di un ordine interiore. Il simbolo del mandala, quindi, non è solo un'affascinante forma espressiva ma, agendo a ritroso, esercita anche un'azione sull'autore del disegno perché in questo simbolo si nasconde un effetto magico molto antico: l'immagine ha lo scopo di tracciare un magico solco intorno al centro, un recinto sacro della personalità più intima, un cerchio protettivo che evita la "dispersione" e tiene lontane le preoccupazioni provocate dall'esterno. Ma c'è di più: oltre ad operare al fine di restaurare un ordinamento precedentemente in vigore, un mandala persegue anche la finalità creativa di dare espressione e forma a qualche cosa che tuttora non esiste, a qualcosa di nuovo e di unico. Come afferma Marie-Louise Von Franz (allieva di Jung), il secondo aspetto è ancora più importante del primo ma non lo contraddice poiché, nella maggior parte dei casi, ciò che vale a restaurare il vecchio ordine, comporta simultaneamente qualche nuovo elemento creativo.
(Mandala - Wikipedia)
Attraverso i mandala anche il tantra entra in gioco ("Il massaggio tantra in 4e4otto" di Rajiv Haurasia - Ed. L'AIRONE)
... La dogmatica tantrica procede dalla convinzione che l'uno è il tutto, che essere umano, natura e trascendenza non sono dissociati ma, esistendo un'armonia tra individuo e universo, i fattori del macrocosmo corrispondono a quelli del microcosmo e, pertanto, a quest'ultimo è data la possibilità di disporre delle forze dell'altro.
Il mandala rappresenta visivamente questa condizione: esso è uno psico-cosmogramma, un'immagine tanto della psiche quanto dell'universo, la cui iconografia rivela la fondamentale identità fra il corpo e la psiche umani e la struttura del cosmo, un'identità che non coinvolge solo le forme esteriori ma anche le dinamiche interne di mutamento e di mantenimento dei due sistemi...
(Il mandala: un simbolo del sé)