2008.09.30
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Facilitare la creazione di spazi di Terzo paesaggio di grande dimensione così da coprire l'estensione delle specie capaci di vivervi e di riprodurvisi.
— Gilles Clément - Manifesto del Terzo paesaggio (Sull'estensione)
- Buddismo: spunti per la Decrescita Felice 13:07
- Ti sei mai chiesto cosa c'è dietro a quello che indossi? 10:30 (HacKnitting#50)
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Buddismo: spunti per la Decrescita Felice
[Decrescita felice: per uscire dalla crisi]
Il post che segue è il primo di una serie che si prefigge semplicemente di condividere riflessioni sulla Decrescita Felice fatte da persone di ogni estrazione e credo religioso facenti parte del Movimento...
(continua)
Già dalla fine degli anni '60, alcuni fisici, filosofi, biologi, economisti iniziarono a riflettere sugli effetti prodotti dagli enormi squilibri ambientali e sociali causati da una produzione industriale e da un consumo incontrollati.
Nel 1972 venne pubblicato per il Club di Roma il rapporto "I limiti dello sviluppo", da parte del MIT (Massachusetts Institute of Technology). Questo rapporto oltre a mettere in evidenza le problematiche legate all'inquinamento ambientale, prende atto del depauperamento delle risorse del pianeta, e soprattutto dà rilevanza internazionale alla questione dei limiti della crescita economica e degli effetti "indesiderati" che essa produce. Ebbe inizio in quegli anni una riflessione sui rapporti fra etica e ambiente. Molte delle teorie che nacquero dalla percezione dei segnali che venivano dal nostro pianeta e dalla sofferenza delle specie viventi, prendono spunto dalla filosofia buddista, i cui insegnamenti potevano essere utili per porre un rimedio al fosco scenario previsto.
Due principi cardine della visione del mondo del buddismo, l'origine dipendente o interrelazione tra tutte le cose e l'impermanenza o continua trasformazione, e lo scopo della pratica buddista: manifestare la saggezza del Buddha, che consente di percepire la realtà più profonda di ciò che si sta vivendo, e quindi agire di conseguenza, possono fornire una chiave di lettura e anche fornire gli strumenti per un agire diverso da quello che sembra irreversibilmente in crisi.
Il buddismo insegna a trasformare le crisi in opportunità di cambiamento, il veleno in medicina.
Come possiamo allora leggere in chiave buddista i nostri modi di vivere e quali suggerimenti possiamo recepire per provare a invertire la rotta?
(continua)
Ti sei mai chiesto cosa c'è dietro a quello che indossi?
Ogni capo di abbigliamento che contiene fibre di origine animale comporta un maltrattamento, più o meno grave agli animali. Generalmente quando si parla di maltrattamenti agli animali si pensa alle pellicce, ma non sono solo queste che comportano maltrattamenti, anche lana, seta, e articoli in pelle di ogni genere non sono immuni.
Lana
Le pecore vengono selezionate e allevate affinché posseggano velli sempre più folti e ciò può portare, d'estate, a colpi di calore anche mortali, mentre, dopo la tosatura, in caso di abbassamento della temperatura, gli ovini muoiono per l'esposizione al freddo.
La lana, oggi, proviene tutta da allevamenti che contano milioni di capi, situati in Sud America o in Australia; gli animali subiscono innumerevoli sevizie, i maschi vengono castrati con "l'elastico", a tutti gli animali viene tagliata la coda o praticato il "mulesing".
Oggi, ormai, la tosatura è quasi totalmente automatizzata per misure standard; questo comporta il rischio che quando la pecora è fuori misura, le lame, che in pochi minuti hanno il compito di tagliare tutta la lana, taglino anche la carne... e questo purtroppo accade spesso...
Lana Merino
Questo tipo di lana deriva da una particolare qualità di pecore australiane che sono state selezionate in modo da avere una pelle molto rugosa e quindi essere in grado di produrre un maggior quantitativo di lana. Le mosche depositano le loro uova nella pelle e una volta liberate, le larve penetrano nella carne delle pecore; per ovviare a questo problema gli allevatori attuano una pratica chiamata "mulesing".
Cos'è il Mulesing?
Il mulesing è un operazione che comporta lo scuoiamento dell'area perianale ed il taglio della coda dell'animale, lasciando la carne viva e sanguinante, in questo modo si evita che la pecora sporchi il suo prezioso vello con gli escrementi o che le mosche depositino le loro uova tra la lana...