2010.04.28



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La progettazione deve seguire le leggi della vita, non opporvisi
     — Nancy Jack Todd, John Todd - Progettare secondo natura

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#2

Tuteliamo l'agricoltura familiare

Inizio messaggio inoltrato:

  Da: Christian
  Data: 15 aprile 2010

  Oggetto: Tuteliamo l'agricoltura familiare

Ciao a tutti/e,

il Comune di Ravenna è alle prese con le modifiche del Regolamento di Igiene Comunale, adeguamenti che a cascata interesseranno tutti gli altri Comuni della Provincia e non solo.

Fra le varie modifiche in atto, l'Associazione Poderi di Romagna e AIAB ne hanno riscontrate alcune che nell'insieme ledono il diritto all'autoproduzione (cardine dei principi della decrescita felice) e danneggiano le piccole realtà agricole (le cosiddette aziende multifunzionali dedite alla vendita diretta), favorendo indirettamente gli allevamenti intensivi.

Le aree agricole sono già sottoposte a una eccezionale pressione quale conseguenza dell'espansione dell'urbanizzato e delle infrastrutture ad esso collegate e del mercato. A farne le spese sono soprattutto le piccole aziende agricole. Tale pressione (fisica ed economica), si aggrava quando anche la burocrazia ci si mette a condizionare e limitare l'agricoltura e la libera iniziativa dei cittadini (l'autoproduzione è un atto di autarchia che consente agli individui e alle famiglie di affrancarsi dal mercato).

I punti del Regolamento di Igiene incriminati prevedono:

1) di stabilire per legge i limiti dell'autoproduzione di animali per l'autoconsumo famigliare. Ciò che non rientra in questi limiti viene considerato allevamento industriale.

2) nuovamente il regolamento comunale assimila i piccoli allevamenti rurali (che praticano la vendita diretta), agli allevamenti intensivi, sottoponendoli alle medesime restrizioni. Restrizioni che nulla hanno a che vedere con il benessere animale.

Anzi, entrambi i punti, poiché limitano la possibilità di allevare, vendere e utilizzare direttamente animali e prodotti animali vissuti all'aperto, non fanno altro che incentivare la vendita ed il consumo di prodotti provenienti da allevamenti industriali intensivi.

E' per questi motivi che abbiamo presentato in Comune una relazione tecnica e delle proposte di modifica atte, da un lato, a favorire l'autoproduzione e le piccole realtà agricole e dall'altro lato a tutelare il benessere animale vietando gli allevamenti in batteria, anche per gli usi famigliari.

Benché queste richieste siano state ritenute interessanti, la nostra è la sola voce ad essersi manifestata in tal senso (è facile tutelare gli agroindistriali ma nessuno si esprime per i piccoli produttori). Pertanto, salvo la promessa di valutarle, le nostre sole osservazioni non sono state ancora sufficienti a far scattare quei meccanismi che portano ad una modifica del regolamento.

Vi chiedo pertanto di inviare a questi indirizzi (ravenna@coldiretti.it, cia.ravenna@cia.it, ravenna@confagricoltura.it, smolducci@comune.ra.it, chrigrassi@yahoo.it), il messaggio riprodotto di seguito e di inoltrare ad associazioni, gruppi e liberi cittadini la presente e-mail, con preghiera di diffusione.

  Oggetto: modifica regolamento di igiene di Ravenna

  Spett.li in indirizzo,

  ho appreso che nel nuovo regolamento di igiene comunale in via di approvazione, si continua
  nell'errore di equiparare i piccoli allevamenti rurali agli allevamenti intensivi,
  sottoponendoli ai medesimi vincoli e restrizioni imposti all'agroindustria.

  Apprendo inoltre che si intende regolamentare il concetto di autoproduzione stabilendone dei
  limiti.

  Poiché ritengo che l'autoproduzione alimentare sia un diritto da tutelare così come ritengo
  che sia necessario preservare, incentivare e non vessare le piccole realtà agricole a basso
  impatto ambientale (come gli allevamenti rurali di prossimità), con la presente invito le
  associazioni di categoria preposte e gli enti pubblici in indirizzo a prodigarsi affinché
  nel regolamento di igiene del comune di Ravenna, così come nel resto della Provincia, non
  siano nuovamente penalizzate le piccole realtà agricole, gli allevamenti rurali e il diritto
  all'autoproduzione.

  Cordiali saluti.

  Firma

C'è tempo sino al 15 maggio 2010

#1

Inforegioni/I 'nuovi contadini' poco graditi in Emilia

(28.04.10) Le misure del PSR della regione Emilia-Romagna sembrano fatte apposta per impedire l'insediamento in montagna di 'nuovi contadini' ovvero giovani che vogliono realizzare progetti basati sul capitale umano e la qualità

Una regione alla retroguardia: l'Emilia Romagna è ferma al passato e impedisce che in montagna si insedino forze nuove con idee nuove

(continua)