2010.12.26
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Sperimentare l'imprecisione e la profondità come modi di rappresentazione del Terzo paesaggio.
— Gilles Clément - Manifesto del Terzo paesaggio (Sulla rappresentazione e i limiti)
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sugli scontri di piazza, il blocco nero e... Mister Starve
quando è successa la rivolta del 14 dicembre a roma mi son detto, ecco i soliti balordi, senza nulla da perdere che si lasciano trascinare da un manipolo di provocatori infiltrati che sono stati iniettatti proprio per stimolare violenza alla quale poi le istituzioni si rivolgeranno a muso duro. troppo facile, troppo di pancia, troppo culo al caldo, il mio.
allora mi sono sintonizzato un pò sulle riflessioni che sono scaturite da fonti lontane al brusio dei soliti canali sclerotizzati su una visione del reale che ha ormai sostituito qualsiasi capacità critica di analisi dell'esistente.
devo ringraziare questo momento di insurrezione per avermi dato l'opportunità di scuotermi un pò dal mio torpore per vedere con occhi riaccesi questo sprazzo di probabile vera rivolta all'indecenza della quotidianità asservita, avvilita, alienata.
di seguito due interessanti interventi
Il giorno di Mister Starve: un luminoso martedì di scontri tra Montecitorio e la piazza
Martedì 14 Dicembre 2010 19:31
Luogo comune ormai consolidato voleva che in Italia, a differenza di quanto accaduto in Francia come in Grecia o in Inghilterra, il ruggito della piazza fosse un lontano ricordo. Ma non si era fatto i conti con Mister Starve, come lo chiamavano gli inglesi durante la rivolta di Brixton del 1981, ovvero la fame intesa come quel generale in grado di disporre come e quando la rivolta sarebbe scoppiata. Quello che è accaduto in Italia ha una dinamica semplice quanto molto moderna...
(continua)
Lettera di Mister Starve a Roberto Saviano
Venerdì 17 Dicembre 2010 08:50
Caro Roberto Saviano,
Sono un tuo lettore non proprio accanito ma sicuramente attento. Nel tempo ho anche apprezzato parte del tuo lavoro e del tuo impegno. Hai fatto capire elementi importanti di funzionamento della camorra, riti ed economia per intendersi, e il rapporto tra egemonia camorristica sul territorio e immaginario cinematografico... in questi anni, solidarietà da gente come me è arrivata. Gente che non è affatto simile a te, non crede affatto nelle istituzioni da operetta che celebri, non ha nessuno dei tuoi valori culturali anzi, forse come bussola non ha neanche l'idea di valore. Ma gente che trovava, e che trova, inaccettabile che una persona sia isolata prima e freddata poi dopo che ha denunciato un sistema di soprusi. Eppure, per darti solidarietà la gente come me ha dovuto fare un sforzo. Quello di comprenderti oltre le differenze, le diffidenze e i codici morali e l'idea stessa di politica. E in fondo era quello che chiedevi. Apro quindi Repubblica e ti leggo mentre dai dell'idiota ai chi si è scontrato con la polizia...
(continua)
per il resto annoto la notizia "Cosa vedete in piazza?" su (((i)))
scambisti
da tanto tempo seguo, di tanto in tanto, le cronache della bassa romagna e tempo fa, di fronte ad un incontro riguardante la centrale di russi dove avrebbero partecipato rappresentanti di lega e pdl come paladini del malcontento, avevo obiettato piuttosto che prendere a braccietto gentaglia di quel tipo valeva la pena respirarsi un pò di aria inquinanta (meglio le polveri sottili e affini piuttosto che le cattive compagnie)...
sono moltissimi i casi in cui, in questi ameni luoghi, amministrati, sembra per inerzia, dalle amministrazioni di sinistra, rappresentanti della destra si schierano a favore di lotte che, evidentemente, apparentemente io mi figurerei portate avanti da un pensiero di sinistra, diciamo più vicino ad un'organizzazione orizzontale della società piuttosto che di tipo liberista, mercantile... un vecchio discorso di padroni...
l'ultimo argomento a riguardo è quello della rivendicazione di politiche per il piccolo commercio a fronte della smagante predominanza dei centri commerciali...
bah, è una semplice riflessione sullo scambio dei ruoli, delle posizioni, che mi sembra talmente spudorato da rasentare il ridicolo, da rischiare di squrciare il velo di ipocrisia, opportunismo, falsità che rappresenta l'onirica facciata appiccicata addosso ai reali meccanismi socioculturali... ad uso e consumo della rappresentazione di massa del reale