2011.05.05
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La progettazione dovrebbe co-evolvere assieme al mondo naturale
     — Nancy Jack Todd, John Todd - Progettare secondo natura

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#1

la cultura degli escrementi - i sacri escrementi

la vegetazione ha impiegato milioni di anni per ricoprire le sostanze velenose con uno strato di humus, uno strato di piante e uno di ossigeno in modo che l'uomo potesse vivere sulla terra. ed egli, ingrato, riporta in superficie sostanze dannose ce furono interrate grazie ad una lunga e laboriosa opera cosmica. così per il crimine commesso dall'uomo, la fine del mondo tornerà ad essere l'inizio di tutti i tempi. ci stiamo suicidando. le nostre città sono ulcerazioni tumorali. dall'alto lo si vede benissimo. non mangiamo quello che cresce nel nostro paese, andiamo a prendere il cibo lontano, in afrina, in america, in cina, in nuova zelanda. gli escrementi però non li teniamo. le nostre immondizie, gli scarti vengono allontanati inquinando fiumi, laghi, mari, oppure sono trasportati in costosi e complicatissimi impianti di depurazione, raramente in fabbriche di concimi, o comunque vengono distrutti. gli escrementi non tornano mai a fertilizzare i nostri campi né nei luoghi da cui proviene il cibo. il ciclo dal cibo agli escrementi funziona, il ciclo inverso è invece interrotto. abbbiamo un concetto errato dei nostri escrementi. ogni volta che azioniamo lo sciaquone pensando di compiere un'azione igienica, infrangiamo leggi cosmiche, perché in realtà si tratta di un atto blasfemo, di un gesto sacrilego di morte. quando andiamo al gabinetto, ci ciudiamo dentro e sciaquiamo via la nostra merda, mettiamo la parola fine. perché ci vergognamo? di cosa abbiamo paura? rimuoviamo dalla nostra coscienza ciò che accade dopo agli escrementi, così come rimuoviamo la morte. il buco del gabinetto ci appare come la porta della morte, allora via da lì al più prestoper dimenticare subito putredine e decomposizione. invece è proprio il contrario. solo con gli escrementi inizia la vita. essi sono molto più importanti del cibo. il cibo nutre l'umanità che si moltiplica in quantità e peggiora in qualità, che è diventata un pericolo mortale per la terra, per la vegetazione, per il mondo animale, l'acqua, l'aria, lo strato di humus. gli escrementi, invece, sono il mattone per ricostruire la nostra rinascita. da quando l'uomo è stato in grad di pensare, ha sempre ceraco l'immortalità. l'uomo dice di avere un'anima. gli escrementi sono la nostra anima. grazie a loro possiamo sopravvivere, diventare immortali. perché abbiamo paura della morte? chi usa una toilette a humus non ha paura della morte perché gli escrementi creano la vita futura, rendono possibile la nostra rinascita. se non li apprezziamo, riconvertendoli in humus in onore a dio e al mondo, perde legittimità la nostra presenza sulla terra. in nome di norme igieniche sbagliate perdiamo la nostra essenza cosmica, perdiamo la possibilità della nostra rinascita. la sporcizia è vita. la sterile pulizia è morte. non uccidere è il comandamento, eppure sterilizziamo tutto ciuò che è vita con veleni e cemento. questo è assassinio. l'uomo è solo un condotto. da un'estremità introduce sostanze, all'altra estremità le restituisce digerite. la bocca, davanti, è la prima estremità, l'ano, dietro è la seconda. perché dovrebbe essere il contrario. perchè mangiare è considerato in modo positivo? perché gli escrementi sono qualcosa di negativo?ciò che cresce da noi non è un rifiuto, ma il mattone del mondo, il nostro oro, il nostro sangue. ci stiamo dissanguando, la nostra civiltà sta morendo dissanguata. la nostra terra è dissanguata dalla folle interruzione del ciclo. chi perde in continuazione sangue che non rinnova muore dissanguato. freud aveva ragione affermando nell'interpretazione dei sogni: la merda è sinonimo di oro. oggi dobbiamo riconoscere che non si tratta solo di sogni, è la realtà. quando pasolini in un suo film fa mangiare escrementi a un attore, vuole rappresentare la chiusura del ciclo, una disperata volontà di accelerazione del ciclo. lo stasso amore, lo stesso tempo e la stessa cura dedicati a ciò che entra davanti vanno riservati a ciò che esce da dietro. la stessa cerimonia, come per i pasti, con tovaglie, coltelli, forchette, cucchiai, bacchette cinesi, posate d'argento e candele. abbiamo preghiere di benedizione e ringraziamento da recitare prima e dopo i pasti. nel defecare nessuno recita preghiere. ringraziamo dio per il nostro pane quotidianoche ci viene dalla terra ma non preghiamo affinchè i nostri escrementi possano essere riconvertiti. i rifiuti sono belli, la cernita e la reintegrazione dei rifiuti sono attività gradevoli. queste non vanno svolte in cantine e cortili interni, in letamai, bagni e gabinetti, ma lì dove viviamo, dove c'è luce e sole, in soggiorno, salotto. non ci sono rifiuti. i rifiuti non esistono. la toilette a humus è uno status symbol. abbiamo il privilegio di essere testimoni di come, con l'ausilio della saggezza, i nostri escrementi si trasformino in concime, così come l'albero cresce e il raccolto matura. a casa nostra, come fossero i nostri stessi figli. homo-humus-humanitas, tra parole fatali che hanno lastessa radice. l'humus, il concime è il vero oro nero. il concime ha un buon odore. il profumo dell'humus è più sacro e vicino a dio del profumo d'incenso. chi va a passaggio nel bosco dopo la pioggia conosce quato odore. naturalmente sembra mostruoso che il secchio dei rifiuti stia al centro della nostra abitazionee la toilette a humus acquisti un posto d'onore nella stanza più bella della nostra casa. eppure è questo il capovolgimento di mentalità che deve accettare la nostra società, la nostra civiltà se vuole sopravvivere. l'odore del concime è l'odore di dio, l'odore della rinascita, dell'immortalità.

freidensreich hunderwasser

algajola, venezia, nuova zelanda, 1979/1980

21:22 BaGni#4