2010.09.07
- AgriCultura
- BaGni
- BiBlio
- CaSa
- CicloCartografieUrbane
- CuCina
- DarsenaPioniera
- DeRive
- DerivaPsicoVegetale
- EmaCs
- ErBe
- ErBiblio
- FiLm
- FiloDiPaglia
- HacKnitting
- HowTo
- JornaLugo
- MilanoAgricola
- MilanoBaghdad
- NoCleare
- NoWar
- PaNe
- PianetaCiclico
- PianetaCm
- PianetaVerde
- PiazzaGrazianoPredielis
- ProgettoLugo
- RiCette
- RiScaldamento
- ScaldaSole
- SchiZo
- SchizoMuse
- ScrittureCritiche
- SessantaGiorni
- StanzAperta
- StuDio
- TerzoPaesaggio
- UltimiAggiornamenti
- index
Orientare il gioco degli scambi fondiari, del riutilizzo dei suoli e dei dispositivi di collegamento tra i poli di attività. Disegnare un'organizzazione del territorio per maglie larghe e permeabili.
— Gilles Clément - Manifesto del Terzo paesaggio (Sulla mobilità e l'evoluzione)
- Sezione extra-urbana del manifesto-narimaki. 12:53 (ProgettoLugo#41)
- poncho autunnale indirlandese 11:34 (HacKnitting#120)
- 7 settembre sera, vigilia della nascita di Maria 09:10 (AgriCultura#26)
Tasks
Schedule
Diary
Da tempo immemorabile il 7 settembre sera, vigilia della nascita di Maria (e prima dell'era cristiana, festa di Demetra dea dei campi, dei raccolti e dell'agricoltura), i contadini scendevano a Firenze dalle campagne in pellegrinaggio alla SS.Annunziata, onorando nella vergine madre di Dio, la fertilità della terra insieme a ogni donna che nasce e fa nascere e ai bambini come frutti.
Notes
Sezione extra-urbana del manifesto-narimaki.
ricevo e mi appunto preziosamente le riflessioni di silvia
Appunti per operette da vacanza
Direi che.
La riva e' anti-stasi.
La riva e' in immanente attesa della forma successiva.
La riva e' zona narimaki.
Direi che.
Il farsi delle mutabili rive ha,
fra l' altro, a che fare
con una resa della terra al ruffo marino.
Direi che.
Lasciare segni di riordino artistico dell' organico nell' organico
ha quasi dell' invisibile,
estetica su estetica.
Direi che.
Lasciare segni di riordino artistico dell' inorganico nell' organico
Era etica nell' estetica,
o estetica nella non-etica.
Era farsi riva urbana,
tramutare l' accettazione del ruffo in atto creativo, metamorfibile.
Nelle zone extra-urbane
Nei luoghi di "anti-stasi immanente",
rive-fiumi-vulcani...,
il soggetto e', in parte, assente a se stesso,
multiplo della natura in divenire.
lo stato mentale e fisico del soggetto e
il cambio di ordine dell' oggetto,
si muovono in uno stato di grazia
quando sono all' unisono insieme al terzo elemento,
lo spirito del luogo.
Questo muoversi trini
-soggetto,oggetto e spirito del luogo-
ha qualcosa di sacro,
rimanda ad una certa idea di dio.
Ripensando al ' Lugo organico'
costruire la propria casa da(l) se' e' sacro,
vuol dire agire in questo movimento trino,
collaborare karmica-mente
con le leggi di gravita' ed equilibrio dell' accadere.
E' karmico il concetto di 'km 0 della maceria',
concetto da spiaggia,
un invito al suolo-cantiere a farsi riva,
materia metamorfibile....
Ovvero.
'Lascar cadere-accadere' parte della materia-ruffo che si va a
infrangere con una ondata 'distruttivo-costruttiva'.
e renderla, con un riordino artistico, di nuovo leggibile,
fino ad un ulteriore stadio successivo-non definitivo..
insomma
mi immagino un disegno del suolo restaurato,
che inglobi la rottura,
una progettazione a terra della terra ...
l' architetto e' un edificatore di archi e tetti,
ovvero di verticali,
ma come restauratore consapevole-coscienzioso
(per non dire l' usurato 'sostenibile')
e' da farsi indagatore di nuove linee orizzontali.
personalmente,
con questa buona scusa del 'km 0 della maceria'
mi piacerebbe vedere invadere gli interni da orizzonti naturali,
talvolta piacevolmente concavi e convessi.
Insomma,
come dissi anni fa,
bisogna amare la 'distruzione'...
lasciare adagiare le colline tra gi angoli retti delle nostre case....
poncho autunnale indirlandese
dopo il poncho "indiano" (nativo americano) estivo fatto con il lino cotto bouclè
provo a fare questa fusione, un poncho sempre a coperta ma che realizzo partendo alla "irlandese" come per il "maglino" e il "MioMaglione".
il filato è un bel alpaca peruviano filato a mano acquistato l'anno scorso a Filo lungo filo, un nodo si farà (da venerdì 24 a domenica 26 settembre 2010)
con il gioco dei ferri del 4 monto 100 maglie e faccio circa venti giri poi proseguo con i due lati (1 ferro con 25 maglie) corrispondenti alle spalle: 10 ferri a maglia rasata con vivagno "legaccio" (la prima m sempre al dritto), altri 10 f eseguendo al centro 3 m a maglia rasata rovescia (1 m di vivagno, 10 a maglia rasata, 3 a maglia rasata rov, 10 a maglia rasata, 1 m di vivagno), al 21esimo realizzo due trecce 5+5 (una verso sx e l'altra speculare verso dx) nelle m a maglia rasata, lo stesso al f 41esimo, poi proseguo per altri 10 f...
... monto tutte le maglie su 4 ferri (+1) e continuo la lavorazione per tutta la circonferenza in modo tale da dar forma avvolgente alle spalle. le parti avanti e dietro sono fatte a grana di riso con al centro una striscia a maglia rasata dove ripeto il motivo delle doppie trecce come lungo le spalle... per 30 giri, altri 10 li proseguo avviando un punto legaccio nella parte delle spalle (andandole a terminare per proseguire con il restante aperto) poi passo a lavorare con due ferri le parti "libere", svolazzanti, anteriore e posteriore...
7 settembre sera, vigilia della nascita di Maria
Da tempo immemorabile il 7 settembre sera, vigilia della nascita di Maria (e prima dell'era cristiana, festa di Demetra dea dei campi, dei raccolti e dell'agricoltura), i contadini scendevano a Firenze dalle campagne in pellegrinaggio alla SS.Annunziata, onorando nella vergine madre di Dio, la fertilità della terra insieme a ogni donna che nasce e fa nascere e ai bambini come frutti.