Onorevole Presidente, ci rivolgiamo a Lei e al Governo da Lei presieduto, nella convinzione di trovare
un ascolto attento e privo di pregiudizi a quanto intendiamo esporLe sulla base della nostra esperienza
e competenza professionale ed accademica. Il problema della nuova linea ferroviaria ad alta velocità/
alta capacità Torino-Lione rappresenta per noi, docenti, ricercatori e professionisti, una questione di
metodo e di merito sulla quale non è più possibile soprassedere, nell'interesse del Paese. Ciò è tanto
più vero nella presente difficile congiuntura economica che il suo Governo è chiamato ad affrontare.
Sentiamo come nostro dovere riaffermare - e nel seguito di questa lettera, argomentare - che il
progetto della nuova linea ferroviaria Torino-Lione, inspiegabilmente definito "strategico", non si
giustifica dal punto di vista della domanda di trasporto merci e passeggeri, non presenta prospettive
di convenienza economica né per il territorio attraversato né per i territori limitrofi né per il
Paese, non garantisce in alcun modo il ritorno alle casse pubbliche degli ingenti capitali investiti
(anche per la mancanza di un qualsivoglia piano finanziario), è passibile di causare ingenti danni
ambientali diretti e indiretti, e infine è tale da generare un notevole impatto sociale sulle aree
attraversate, sia per la prevista durata dei lavori, sia per il pesante stravolgimento della vita delle
comunità locali e dei territori coinvolti. (versione integrale)
http://mobile.agoravox.it/No-Tav-il-governo-del-pensiero.html