[ La Terra Trema ]
Il 29 ottobre 2011, nel nostro territorio, a Cassinetta di Lugagnano, è stato presentato il Forum Nazionale "Salviamo il paesaggio, difendiamo il territorio", assemblea a cui hanno aderito e partecipato oltre 500 persone, centinaia di
associazioni e movimenti provenienti da 17 regioni italiane.
Il Forum vuole sviluppare sensibilizzazione in merito al consumo di territorio agricolo e fermare l'avanzata di cemento e
asfalto. La prima azione concreta vuole essere l'elaborazione di una proposta di legge di iniziativa popolare che arresti
lo scempio e tuteli paesaggio, suoli e territori. Da subito abbiamo accolto questo Forum positivamente.
Su media e all'assemblea di presentazione abbiamo saputo della presenza di Slow Food e del suo fondatore Carlo Petrini.
Una presenza per noi fuori luogo.
Consideriamo Slow Food veicolo di una visione di agricoltura gravemente elitaria, che si apre solo alle belle forme di un
pubblico agiato e poco dialoga con i forzati dell'hard discount; veicolo di un'Expo ancora poco trasparente, che a
tutt'oggi e malgrado tutto puzza ancora di cemento, appalti e affari poco chiari.
Slow Food nel nostro territorio, anche se sollecitata, non ha mai preso posizione contro quei progetti infrastrutturali
che minano queste terre, come la Milano-Malpensa, o il progetto per l'inceneritore. Malgrado abbiano eletto Abbiategrasso
a Città Slow ci hanno risposto in più occasioni di "non voler far politica". Con queste premesse oggi Petrini e Slow Food
vogliono effigiarsi a paladini della tutela del paesaggio e della difesa dei territori del paese intero!?!
Siamo intervenuti durante il forum in modo determinato per chiarire le nostre ragioni e quelle di altri partecipanti, tra
i promotori, gli agricoltori del territorio e non solo.
La nostra idea di paesaggio è frutto di un percorso lungo 10 anni e ha a che vedere con il lavoro dei contadini del nostro
territorio e di tutta Italia, con i movimenti di cittadini che qui si sono uniti contro tangenziali e inceneritori, ha a
che vedere con le lotte che abbiamo attraversato in Val Susa.
Abbiamo un'idea di paesaggio che è indissolubile dalle persone che il paesaggio lo attraversano, lo vivono e lo
determinano; e collochiamo l'idea astratta di un bel paesaggio al centro concreto di un luogo che ha anzitutto imparato
ad accogliere e ascoltare. Tutti.
Pensiamo che la tutela del paesaggio, quando è concreta ed efficace è atto rivoluzionario, è rivolta, ma che è concreta ed
efficace solo quando smuove la terra, quando vive e freme nei territori, quando crea nuove modalità di confronto, nuovi
canoni sociali, nuovi modi di vivere la comunità.
Pensiamo di dovere imparare dalla Valsusa, dalle persone della Valsusa, dai loro sguardi, dai volti dei vecchi e dei
figli, non dagli evanescenti pacchetti preconfezionati dai "brand" di settore, dalle tessere associative o di partito.
Pensiamo che siano quelle lotte, anche aspre, difficili che bisogna supportare, che queste siano argomento di tutti, e che
altrimenti sarà feuilleton, esercizio di stile, azione effimera ed inefficace.
Ci sta a cuore perché è nella nostra storia e nelle nostre corde, ma non ci basta più essere solo coproduttori, non è più
sufficiente, non siamo gli acquirenti onesti e coscienziosi della decrescita felice, siamo gli incazzati, siamo gli
stravolti da politiche insulse che ci hanno portato fino a qui.
Di tutto questo difficilmente troverete traccia su giornali e televisioni.
Le rivoluzioni, i bei cambiamenti, le svolte storiche non passeranno dalle testate dei giornali, e dalle televisioni. Per
questo saranno per noi più belle e reali. Comunque vadano a finire.
Se ritenete continuate a guardar bella televisione di sinistra e a leggere i professionisti dell'antipolitica,
dell'anticasta, dell'antiberlusconismo. Continuate.
Noi vi suggeriamo di preparvi a detestare il buono che avanza.
Folletto 25603 / La Terra Trema
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