Diritto Penale - Sociologia -Durkheim - articolo su "Dei delitti e delle pene" n 1/84
Durkheim sostiene che la soluzione penale è la reazione simbolica (cioè di per sé priva di senso, senza alcuna utilità) della collettività ad un comportamento (crimine) che la lede in quanto compagine, destando reazioni passionali collettive violente. La "utilità" della sanzione penale starebbe nella ricomposizione della compagine sociale. Più che utilità (voluta come tale): punizione risultante da una causazione senza finalità, conservatasi per selezione naturale della sua capacità di raggiungere l'effetto conservativo della sua causa. Questo giusta tutta la teoria dei fatti sociali di D. È una interessante descrizione della sovrastruttura, particolarmente buona per quella sovrastruttura che è il diritto penale. Sembrerebbe che nei primi tempi D. abbia sperato in una dissoluzione dell'ambito del penale nella società moderna, con la diffusione di una solidarietà organica al posto di quella primitiva, "meccanica". Poi però si accorge che il "bene giuridico" individuo viene tutelato penalmente dalla collettività. Dunque il penale si estende a nuove aree (anche se arretra da altre). La più grave difficoltà per D. è di spiegare il cambiamento e il suo senso. Ciò è genericamente comune a sociologi, positivisti, materialisti volgari etc. Il problema dell'extrastruttura. Certo è che è difficile descrivere il diritto penale in termini extrastrutturali. Altro problema: da un lato depenalizzazione, dall'altro estensione e nuovi ambiti del penale più repressivo. Potrebbe trattarsi dello stesso problema del: da cosa nasce lo stato autoritario? Nel documento del biondo (per ragioni forse equivoche e forse non tanto malvagie) si rispolvera la tesi che le leggi speciali (due comportano anche nuove norme incriminatrici sui reati associativi) sarebbero l'ovvia reazione alla l.a. Piuttosto al disordine. Questo è argomento già discusso. Es. difronte ai recenti (85) moti dei neri sudafricani, si delinea un momento di liberazione, mentre nel passato c'era solo (ora c'è anche ovviamente) la repressione poliziesca. Segno che il movimento è più forte. Il peggio della giurisprudenza e legislazione repressiva italiana viene dopo il 77/78 e non prima. Cioè quando il movimento rivela tutta la sua debolezza.
Il risorgere di posizioni tipo Dunkhem-inquadrato nel discorso sulla ventata reazionaria