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STRATEGIA INTERNAZIONALE DEL "PENTIMENTO".

Nota all'articolo di Marcelle Padovani Une dissuasion politique da Le Nouvel Observateur del 22/28-5-'82 pag. 52.

L'articolo di Marcelle Padovani non merita di passare inosservato. Larghi settori di compagni per molti anni hanno rifiutato una seria analisi della "repressione" dal punto di vista del suo essere un "sistema internazionale" definibile di "controrivoluzione preventiva".
Da quando la controrivoluzione preventiva ha fatto un vero e proprio salto di qualità utilizzando le sue stesse vittime attraverso la politica del PENTIMENTO OPEROSO, si possono constatare impressionanti parallelismi internazionali non solo per ciò che riguarda Germania ed Italia ma anche per il ruolo che vengono ad assumere autorevoli organi di stampa che nel loro complesso prefigurano una vera e propria strategia internazionale del "PENTIMENTO OPEROSO".

Questo è il caso dell'articolo di Marcelle Padovani (compagna di Bruno Trentin e familiare dello stesso Mitterand) comparso su "Le Nouvel Observateur", settimanale vicino all'area del governo francese. In questo articolo, che esamina esplicitamente il problema dei rifugiati politici ITALIANI in Francia (quel "migliaio" che Negri nella sua stupida intervista a "OGGI" dichiara "protetti dal governo francese") si propone un modo pratico ed efficiente per arricchire la già ricca gamma dei "pentimenti". Forse comincia a prendere forma - nella pratica - la figura del "dissociato semplice". Ma l'articolo della Padovani rivela ambizioni più alte. Tende a disegnare la figura del "DISSOCIATO OPEROSO", quello cioè che senza denunciare i suoi ex compagni - si associa però al potere, nella campagna di propaganda destinata a stroncare ogni antagonismo di classe ed a celebrare i fasti di una socialdemocrazia anomala rispetto a Noske. O meglio di un futuribile modello di un tal tipo di "democrazia". A questo nuovo modello di "dissociato" si propone un beneficio particolare - concordato fra i governi interessati - quello dell'"esilio vigilato", in un paese (la Francia) presumibilmente pacificato, qui egli vivrà controllato dalla polizia, e, ad ogni tirata della catenella, canterà la canzone contrattata col governo francese (e per mezzo di questo, col governo italiano).

Quello che più stupisce non è l'audacia intellettuale di questo disegno, ma il fatto che famosi teorici delle lotte senza quartiere e del comunismo subito, si riuniscano (qua e là) per contrattare le condizioni di questa splendida soluzione. Nel contempo contrattando, per quelli che non ci stanno e che non li hanno mai incaricati di niente, il minore beneficio della espulsione (dove?).
Poveri noi tutti.

Sergio Spazzali

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