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Agenda > Programmazione > febbraio 2013

Domenica 3 febbraio h. 11.00

TERRE IN MOTO, rete milanese dei mercati agricoli e delle autoproduzioni
Mercatino di prodotti biologici


ore 11.00 inizio mercato

ore 13.30 pranzo – ai fornelli i cuochi di coox18
Menu: spezzatino di soia e polenta (vegan) / cinghiale e polenta

ore 16.30 giochi per bambini – laboratorio di cartapesta, maschere e colori






Domenica 3 febbraio h. 11.00

Quale società si prospetta dietro la cementificazione ad alta velocità?
ne discutiamo insieme con la redazione di
Nunatak
rivista di storie, culture, lotte della montagna


UNDER ATTACK! UNDER ATTACK! La montagna è sotto attacco, oggi, come forse mai prima. Raddoppio dei trafori "storici" (Tenda, Frejus e Gottardo), "tunnel di base ferroviari" (Val di Susa, Sempione, Gottardo, Brennero e Giovi), autostrade pedemontane (in Piemonte, Lombardia e Veneto), porti "intermodali" (ferro-gomma), ampliamento e interconnessione degli aeroporti. Il tutto corredato da ulteriori linee di collegamento e "bretelle" stradali, poli logistici, cave e discariche, nuove dighe e altro ancora. In un girone infernale di nocività, devastazioni ambientali, sradicamento sociale, sfruttamento e assoggettamento alle (più o meno inconfessabili) sragioni dell'Economia e del Comando. È tempo di unificare le lotte, dispiegarne le ragioni, innovarne le pratiche. Per non segnate vie.

Il numero 28-29 (autunno-inverno 2012) di "Nunatak" contiene vari materiali d'analisi e riflessione su questi temi.

"Dinanzi al dilagare degli scempi sociali ed ecologici prodotti dalla società della Merce e dell'Autorità, le montagne della Terra tornano a essere lo spazio della resistenza e della libertà. Affinché una vita meno alienata e meno contaminata possa, giorno dopo giorno, scendere sempre più a valle" (dal colophon).


Riportiamo qui una serie di materiali che riteniamo possano essere utili al dibattito sulla trasformazione della città





Domenica 17 febbraio 2013


all'interno del tour informativo promosso da No MUOS Emilia Romagna

Dalle ore 17

No MUOS!

Contro la costruzione dell'ecoM.U.O.S.tro nella riserva naturale di Niscemi, per l'immediata smilitarizzazione del territorio siciliano e del globo intero, contro le guerre preventive e le permanenti spinte imperialiste dell'Occidente, per la libertà di ogni popolo di decidere come vivere il proprio territorio.

  • mostra fotografica
  • video di controinformazione
  • presentazione del movimento No MUOS
  • cena/buffet vegana a supporto del movimento No MUOS






II MUOS e il nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari delle forze armate USA che dirigerà tutti gli strumenti di guerra statunitensi a livello planetaria (droni, bombardieri, sistemi missilistici nucleari, sottomarini, ecc.) Sarà costituito da 4 terminali terrestri (uno a Niscemi-Caltanissetta gli altri alle Hawaii, Virginia e Australia) e da 5 satelliti geostazionari. Si tratta di uno strumento di morte che oltre a gravare sulla sicurezza e sulla salute della popolazione (le onde emesse possono superare i 140 km) avrà un devastante impatto ambientale sul territorio siciliano. La base della US Navy si trova all'interno della Riserva Naturale "Sughereta di Niscemi", inserita nella rete Natura 2000 come Sito di lmportanza Comunitaria (SIC) e sulla quale, in base al piano territoriale 2008, non è consentito realizzare nuove costruzioni o infrastrutture, compresa l'installazione di antenne o tralici. Sul progetto MOUS, inoltre, non vi è stata nessuna forma di consultazione e partecipazione della popolazione interessate (some previsto dall'articolo 6 della direttiva 2011/92/UE). Ciò accade a causa della presenza di un trattato bilaterale USA-ITALIA, il BIA (Bilateral Infrastructure Agreement), risalente al 1954. Noto negli ambienti militari italiani come "Accordo Ombrello", l'accordo permette e regola la presenza delle forze armate americane in suolo italiano e stabilisce le condizioni di utilizzo della basi. L'unico problema: il testa di questa accordo e rimasto segreto fino ad oggi e non è stato reso noto né all'opinione pubblica né agli stessi legislatori.

Dopo la Manifestazione Nazionale del 6 ottobre 2012, che ha visto coinvolti oltre 4.000 siciliani per le vie di Niscemi e attorno alla base USA, centinaia di cittadini di Niscemi e comuni limitrofi hanno creato un Presidio Permanente presso l'ingresso principale della base, bloccando l'arrivo dei trasporti speciali che serviranno a montare le parabole sui piedistalli già installati. Le azioni dirette e di disobbedienza civile hanno sino ad ora impedito il completamento dei lavori, dimostrando che di fronte all'arroganza del potere solo le lotte dal basso possono impedire i processi di colonizzazione e militarizzazione del territorio.

Il 7 gennaio 2013 il governo nazionale ha dichiarato Ia città di Niscemi "Sito di interesse strategico per Ia difesa militare della nazione e dei nostri alleati". Nel comunicato al Presidente della Regione Siciliana R. Crocetta, il Ministro dell'lnterno A. Cancellieri aggiungeva: "Non sono accettabili comportamenti che impediscano l'attuazione delle esigenze di difesa nazionale e Ia Iibera circolazione connessa a tali esigenze, tutelate dalla Costituzione". Una dichiarazione che, oltre ad esprimere Ia chiara posizione del governo riguardo l'installazione del MUOS, mandava un messaggio diretto sia alle istituzioni che ai cittadini che da anni lottano contra Ia costruzione del MUOS.

Nonostante il bisogno di una rinfrescata al ministro Cancellieri sui contenuti dell'art. 11 della Costituzione italiana e, nonostante l'assenza di informazioni riguardo il MUOS come strumento bellico a fini offensivi e non difensivi come istituito dai patti con le forze alleate; I'8 gennaio (il giorno dopa Ia dichiarazione del governo italiano) I'Assemblea Regionale Siciliana ha approvato Ia mozione di revoca delle autorizzazioni di costruzione del MUOS. Una decisione che, in assenza del presidente Crocetta, dava un po' di speranza ma che meritava poca fiducia. Manco a dirsi, Ia notte tra il 10 e l'11 gennaio un blitz della polizia, a forza di manganellate, e riuscito a sfondare i blocchi che i cittadini creavano coi propri carpi e a scortare dentro Ia base i mezzi che permetteranno la costruzione dell'ecoMUOStro. Solo dopo gli scontri, il presidente della Regione Crocetta si e scomodato per dichiarare che provvederà per avviare la sospensione dei lavori. Ma finche Ia base sarà ancora lì: noi non ci crederemo.




Sabato 23 febbraio ore 17

LE REFE (Relazioni Femministe)
SONO LIETE DI INVITARVI ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO

DIGITALIS PURPUREA
RIFLESSIONI SU CONFLITTO,CORPO, VIOLENZA

ALLA CALUSCA CITY LIGHTS
C.S.O.A. COX 18 - via Conchetta 18
SABATO 23 FEBBRAIO 2013, ALLE ORE 17


A SEGUIRE, RICCO BUFFET VEGETARIANO E VEGANO

PROGETTO REFE
Il progetto ReFe nasce dall'esigenza di confrontarsi sul fare, sull'agire. Collettivi, gruppi e singole di alcune città (Genova, Milano, Torino) che, negli anni precedenti, avevano partecipato attivamente a percorsi femministi, sentivano di essere in una fase in cui non riuscivano a incidere con il proprio sguardo di genere all'interno delle lotte e delle situazioni in cui vivevano. Da qui è nata l'idea di confrontarsi per cercare soluzioni e idee comuni e, al contempo, di rilanciare alcune tematiche che ci stanno a cuore, declinando alcune riflessioni del femminismo in un agire pratico e concreto. Il desiderio di sperimentare pratiche di autogestione, autorganizzazione e autoproduzione tra donne, di affrontare in maniera non ideologica il potere in tutte le sue declinazioni, così come la violenza agita e quella subita, la liberazione dallo sguardo sessuato maschile, l'autonomia nelle relazioni, il rapporto con il proprio corpo e con l'identità di genere: da tutto ciò nasce l'idea di un campeggio. Diventa subito la campeggia, perché è nostra nei contenuti, nella gestione dei tempi, nella costruzione degli spazi.

Vogliamo trovare o inventare nuovi metodi e nuove pratiche che ci corrispondano davvero. In questo clima aperto, proviamo ad attraversare e sperimentare non "la politica" ma delle pratiche politiche: crescita individuale, conflitto con l'esterno, relazioni tra donne, rapporto con il proprio corpo e quello delle altre, immaginario.

Durante la campeggia affrontiamo le questioni che sentiamo più urgenti - conflitto (Milano), corpo (Genova), violenza (Torino).

Conflitto. Come affrontiamo i conflitti tra di noi e quello col sistema dominante? Come confliggiamo con le altre donne e perché? Come si possono risolvere le situazioni conflittuali all'interno dei collettivi di donne? Come vogliamo esprimere la nostra conflittualità con un sistema sociale-economico-politico di oppressione dal quale vogliamo liberarci? Con quali strumenti confliggiamo? Come possiamo smantellare quei meccanismi più o meno inconsci che ci mettono spesso in una condizione inoffensiva? Come riappropriarci della nostra rabbia? Che significato diamo all'uso della violenza agita non solo come strumento di autodifesa?

Corpo. Come sentiamo il nostro corpo in relazione allo spazio che occupa? Come ci viviamo in relazione alle altre donne e agli uomini? Come e quanto ci condiziona il modo in cui donne e uomini ci guardano e ci vedono?

Violenza. Come si riconosce la violenza maschile contro le donne, in particolare nei movimenti e gruppi politici di cui molte di noi fanno parte? Come rompere le dinamiche vittimiste? Come elaborare strategie di azione condivise?

Questa pubblicazione nasce dal desiderio che la sintesi di questa esperienza per noi significativa possa anche diventare strumento per la costruzione di nuove complicità e nuove relazioni femministe.


PER CONTTATTARCI E AVERE IL LIBRO (oltre che in Calusca)
refe@autistiche.org




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