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comunicazione
L'archivio è aperto al pubblico il giovedì pomeriggio dalle 15:30 alle 20:00




Agenda > Programmazione > giugno 2012
Mercoledì 27 giugno h. 21.30

nell'ambito della campagna
"Da una sponda all’altra: vite che contano"

presentazione del libro:

Spazi in migrazione


Cartoline di una rivoluzione
ed. ombre corte - 2012

curato da Federica Sossi

Le "rivoluzioni arabe", e quella tunisina in particolare, sono riuscite a riempire di esistenze e di corpi anche le strade, le isole, le stazioni e i parchi dell'Europa, unendo due rive e due continenti, cancellando secoli di storia, agendo la loro "naturale" vicinanza.

Rivoluzioni contro le dittature e contro l'insostenibilità delle proprie vite, con pratiche di lotta che nella "presa dello spazio" hanno trovato un'insospettata capacità di azione comune.

Vorremmo restituire alcune immagini di quanto accaduto a partire dal dicembre 2010, provando a tracciare un racconto necessariamente frammentato, qualche cartolina appunto, inseguendo gli spazi in migrazione di questa rivoluzione.

partecipano:
 Paola Gandolfi,
 Glenda Garelli,
 Ouejdane Mejri,
 Federica Sossi,
 Martina Tazzioli,
 collettivo 2511







Una modica quantità di crimine
società mono-istituzionale e cultura della pena


a cura dell'Archivio Primo Moroni

edizioni Colibrì (www.colibriedizioni.it)
pag. 208 - euro 14,00

Edizione originale:
Nils Christie
A Suitable Amount of Crime
Routledge, London, 2004
Traduzione di Donatella Zazzi
Prima edizione italiana:
maggio 2012




Quarta di copertina

Il crimine e la punizione sono manifestazioni sociali e culturali fortemente legate alla percezione individuale del senso morale, di una scala di valori e del significato che si dà alla norma.
I media, per parte loro, mettono in scena regolarmente l'"emergenza" legata a un supposto tasso di criminalità crescente, in nome della quale viene giustificato il vertiginoso aumento dei livelli di carcerazione; l'approccio penale ha il sopravvento nella considerazione della conflittualità; e il sovraffollamento degli istituti di pena si accompagna a condizioni di detenzione fortemente punitive per i reati considerati più gravi o per i soggetti "più pericolosi" (si pensi al regime carcerario del 41 bis e all'ergastolo ostativo).
In questo libro Nils Christie sostiene che quello di crimine è un concetto fluido, suscettibile di mutamenti in funzione del sistema di valori socialmente accettato, ma "pronto per l'uso" quando si tratta di fornire una risposta tanto facile quanto superficiale alle domande poste da forme di conflitto "scomode".
E spesso è proprio l'applicazione del giudizio penale a ostacolare la comprensione e il superamento di questi conflitti.
Una modica quantità di crimine analizza le differenze tra i vari Paesi nel trattamento di quelli che l'Autore definisce come atti non desiderati, mettendo a confronto i grandi incarceratori (primi fra tutti Stati Uniti e Russia) con il resto del mondo, e pone la domanda se non si debba gridare vergogna agli Stati che applicano sistemi di controllo sociale fortemente punitivi.
Un libro dallo stile piano, che rifugge da specialismi e tecnicismi, accessibile a quanti vogliano capire le implicazioni dei concetti di crimine e di pena.

Nils Christie
Nato a Oslo nel 1928, docente all'Università di Oslo, è uno dei più noti criminologi a livello mondiale. è autore di molti saggi sulle politiche penali e il sistema penitenziario, fra i quali: Abolire le pene? Il paradosso del sistema penale, Edizioni Gruppo Abele, Torino, 1985 e Il business penitenziario. La via occidentale al Gulag, Elèuthera, Milano, 1996.

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