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comunicazione
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L'archivio è aperto al pubblico il giovedì e venerdì pomeriggio dalle 16:00 alle 20:00
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Agenda > Programmazione > luglio 2022
sabato 2 luglio, ore 15.00
La difficile strada della ripresa classista
“La strada della ripresa sarà dolorosa e faticosa, ma non ci sono alternative perché solo la nostra classe lavoratrice ha la possibilità e (in divenire) la capacità sociale e politica di farla finita con la sozza società del Capitale, se si organizza e si batte innanzitutto per la propria sopravvivenza e poi, di conseguenza, per eliminare il potere guerrafondaio della borghesia capitalista.
Riprendere la via degli scioperi che colpiscono il cuore dell’interesse borghese, interrompendo la produzione della ricchezza capitalistica; la via che passa attraverso il blocco dei quartieri proletari insieme a ogni altra pratica di rottura della pretesa “pace sociale”.
Riprendere la via della lotta politica indipendente, contrapposta e nemica di tutti i partiti e le istituzioni dello Stato, di tutti gli Stati.
Rafforzare e unirsi in un Partito Comunista esteso e radicato in tutto il mondo, strumento, arma, organo indispensabile per prepararsi ad abbattere la dittatura della borghesia e dei suoi servi riformisti, per guidare il processo rivoluzionario nella costituzione della nostra classe in classe dominante, per dirigere gli organi del suo dominio (la fase necessaria ma transitoria della dittatura del proletariato) - un dominio necessario per farla finita definitivamente con tutte le società incardinate sulla proprietà privata della terra e delle forze produttive e sulla più spietata e alienante divisione sociale del lavoro.
lunedì 4 luglio (d)alle ore 19.30 (ci sarà qualcosina da mangiare...)
Da Woodbine - New York City. Vivere nella catastrofe
Dialogato con Matt Peterson
Unitevi a noi per discutere con un amico di Woodbine, direttamente da New York.
Sarà l’occasione per parlare della lunga storia di crisi e disastri degli ultimi vent’anni, dall’11 settembre alla crisi finanziaria del 2008, dall’uragano Sandy al Covid, agli esperimenti di auto-organizzazione e autonomia di quartiere dei compagni e compagne a Ridgewood, nel Queens, a partire dal 2014.
Mentre il mondo che ci circonda è soggetto a un costante deterioramento e a una sequela infinita di catastrofi, sempre più terrificanti, occorre interrogarsi sul rapporto fra sopravvivenza e azione rivoluzionaria. A due anni e mezzo dall’inizio dell’incubo Covid, vorremmo riflettere insieme su ciò che intendiamo con concetti come mutuo appoggio, mutuo soccorso - soprattutto in caso di disastri - e autonomia.
Ripercorreremo brevemente la storia di Woodbine, attivo dal 2014, e la sua transizione (avvenuta nel marzo 2020) per diventare un centro permanente di risposta alle emergenze. Evidenzieremo inoltre gli esperimenti di organizzazione comunitaria relativi alle pratiche sociali di sganciamento dall’agro-industria - dalle cene settimanali e i barbecue, agli orti comunitari, ai programmi estivi e invernali di agricoltura comunitaria, la banca dei semi e la
dispensa alimentare comune.
Come pensare assieme i tempi lunghi delle crisi politiche, economiche, ecologiche, sociali e biologiche che ci tocca di affrontare? E come queste influenzano le nostre visioni a lungo termine di una vita in comune? Come si può fare, inoltre, per dare spazio all’arte, al cinema, alla poesia e alle pratiche intese a rafforzare la nostra creatività e la nostra salute fisica e mentale?
mercoledì 6 luglio, ore 19.00
Come si vive lavorando per il cinema, la TV, la pubblicità?
Qual è l'impatto delle grandi piattaforme digitali sul lavoro nell'audiovisivo?
Quanto sono forti le coalizioni fra chi lavora e quanto possono diventarlo?
IL LAVORO OLTRE LO SCHERMO
Acta, l'associazione dei freelance presente
l'inchiesta sul lavoro autonomo nell'audiovisivo
curata da:
Sergio Bologna, Mattia Cavani, Silvia Gola, Anna Soru
contatti: rispondereacta@gmail.com
giovedì 7 luglio ore 20.30
Giandante X
Presentazione della nuova edizione del libro Giandante X di Roberto Farina [Milieu, Milano, 2021]
Partecipano: Roberto Farina, Nicola Erba e Marc Tibaldi
Anarchico, compagno, miliziano delle Brigate internazionali, straniero indesiderato in Francia e partigiano in Italia, soprattutto artista, oltre che uomo solo e spigoloso: Giandante X, nato Dante Pescò, attraversò i momenti più trascinanti e brutali del Novecento con la grazia e la malinconia che accompagnano la più solida determinazione, camminando sempre controvento.
Dettavano il profilo del suo carattere “volontà ferrea, filantropia fasciata di solitudine, massima chiusura e massima apertura verso il mondo”. L’arte ne fu sempre il faro, ma anche il “crudele mostro”. Troppo spesso dimenticato in vita e in morte, Giandante X era animato da una passione civile che lo portò fin dentro celle e campi di concentramento, ma sempre fuori da ogni mezza misura. La sua individualità artistica non conobbe mai cedimenti. Eppure, il suo profilo resta sfuggente. “Chi l’ha visto, chi l’ha conosciuto, chi conserva le sue opere, chi può dire esattamente quali fossero i suoi démoni?”
La ricerca più che decennale di Farina lo ha portato a trovare, sulle orme dell’artista, personaggi particolari e ombrosi, inafferrabili e appassionati, in un ritratto a metà tra saggio e opera narrativa, accompagnato dal ricco apparato iconografico delle opere di Giandante. In Giandante X, così, non si ricostruisce solo il profilo dell’autore, ma di tutto il suo mondo, che vide la presenza di figure come Luigi Longo, Guido Picelli, Giovanni e Nori Pesce, Mario Sironi, Carlo Carrà, Aligi Sassu, Giacomo Manzù ed Ernesto Treccani.
Guerra in Ucraina, tra ragioni evidenti e nascoste: quali conseguenze per i lavoratori?
Interverrà Franco Grisolia della Segreteria nazionale del Pcl
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI - SEZIONE DI MILANO
Dal 24 febbraio è in corso una guerra tra Russia ed Ucraina che in questo periodo si è configurata come un conflitto locale e limitato ma dalle non escludibili possibilità di escalation ed allargamento. E’ una guerra tra due Paesi capitalisti, un grande potenza che invade un Paese confinante. Le ragioni della guerra, se mai una guerra può avere ragioni, sono come sempre le più diverse, dal controllo di risorse e materie prime e dei loro canali di trasporto all’allargamento della propria base di influenza economica e militare, dalla scelta della propria collocazione internazionale alle contrapposizioni con minoranze etniche o linguistiche.
Quel che è certo è che la guerra è un’enorme tragedia soprattutto per la povera gente, che ha causato in poco tempo migliaia di morti e decine di migliaia di profughi, oltre a rilevantissimi danni economici ed ambientali.
E la guerra provoca anche indirettamente un impoverimento delle condizioni di vita dei lavoratori anche negli altri Paesi, attraverso l’aumento di costi di beni e servizi, l’aumento delle spese militari che toglie risorse ai servizi pubblici. Ed un contrapposto arricchimento di chi specula su questa situazione, di chi produce armi e sistemi bellici, dei pochi che si arricchiscono sulle disgrazie dei molti.
La guerra per alcuni è una iattura per altri una ghiotta opportunità. Ed in Italia quali sono i riflessi prodotti dagli eventi bellici? Come contrastare l’idea di guerra come fatto normale e inevitabile che si sta facendo spazio nella pubblica opinione?
giovedì 14 luglio 2022
Pasolini raccontato
Indagini di un ragazzo di vita
Il libro si divide in due parti, la prima, in forma di lunga introduzione, racconta dell’omicidio di Pier Paolo Pasolini, andando a riassumere tutti gli elementi di indagine ad oggi emersi, fino agli ultimi imponenti libri di
inchiesta usciti negli ultimi anni.
La seconda parte “Non può finire così”, è la testimonianza di Silvio Parrello detto “Pecetto”, uno dei “ragazzi di vita” del primo celebre romanzo di Pasolini. Pecetto conosce e frequenta il poeta dagli undici ai
diciotto anni, nel periodo in cui Pasolini viveva a Monteverde, allora quartiere povero e periferico della capitale. Le prime pagine del suo racconto evocano infatti il quartiere di quegli anni e le tante giornate trascorse con Pasolini intento a “studiarli” per scrivere il suo primo romanzo.
Quando va in pensione ,Pecetto inizia di nuovo a dedicarsi alla sue passioni, la pittura e la poesia popolare, nella piccola bottega del padre in via Ozanam che dagli anni settanta diventa il suo studio atelier.
Scrive molte poesie sull’amico scomparso e, avvalendosi della sua conoscenza diretta dei personaggi, degli ambienti delle borgate e di quelli malavitosi frequentati da Pasolini, intorno al 2000 inizia
coraggiosamente una vera e propria indagine indipendente concentrandosi sopratutto sulla scomparsa di Antonio Pinna e sulla
presenza di una seconda auto identica a quella di Pasolini sula scena del delitto.
Pecetto verrà poi contattato dall’avvocato Maccioni che grazie anche alla sua testimonianza e a quella delle persone da lui trovate, farà riaprire il processo Pasolini nel 2006, le sue scoperte saranno anche alla base della ricostruzione del delitto presentata dal Dvid Grieco nel film “La macchinazione” del 2017. ( “...la rivelazione di Silvio Parrello squarcia
definitivamente il velo sulla presenza di un’altra Alfa Gt” - David Grieco - La macchinazione, Rizzoli, 2015).
Oggi il suo studio di via Ozanam è un vero e proprio piccolo tempio alla memoria del poeta scomparso dove persone e giornalisti italiani ed esteri ci si recano in pellegrinaggio per conoscerlo.
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