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L'archivio è aperto al pubblico il giovedì e venerdì pomeriggio dalle 15:30 alle 20:00
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Agenda > Programmazione > giugno 2016
domenica 5 giugno 2016 ore 18,30
CITTÀ NOMADI
STORIE CLANDESTINE DELLA MODERNITà
Calusca City Lights presenta
"Villes nomades. Histoires clandestines de la modernité",
un libro pubblicato da "Eterotopia France"
e selezionato per il "Prix du livre d'Architecture 2016"
STANY CAMBOT
(del gruppo Echelle Inconnue)
dialoga con
Tiziana Villani, Cosimo Lisi e Calusca City Lights
Un'altra città esiste, concomitante alla città pianificata. Una città fatta di roulottes, tende, camion. Una città europea che, da Parigi a Mosca, il catasto cancella e disapprova, quando non criminalizza. Un arcaismo che urbanisti, architetti, politici, sociologi e poliziotti hanno il compito di smantellare, marginalizzare o eliminare dalle loro nuove metropoli. Nomade, mobile, leggera o ambulante, questa città rimane comunque pensata a partire dallo spazio accatastato, dalle sue rappresentazioni, dalle sue parole e dalla sua storia. è la città senza nome di un popolo senza nome, che tuttavia la lingua politica e mediatica nomina: Rom, Gitano, rifugiato, zingaro, tzigano... Città dello straniero dunque. Città straniera alla città, soprattutto, e ciò almeno a partire dalla metà dell'Ottocento.
Belligerante di una guerra continua e silenziosa che la oppone alla città pianificata, quest'altra città costituisce, sotto diverse forme (capitale mobile in Algeria, Zona fortificata a Parigi, tachanka machnovista in Ucraina, ecc.), un'alternativa urbana, poetica e politico-economica.
Dal 1998, Echelle Inconnue attraversa questa città e collabora col suo popolo alla sua propria rappresentazione.
Canto partigiano, questo libro è un tentativo di riannodare i fili d'una storia urbana che le pratiche colonial-militari, il capitale coi suoi continui aggiornamenti (i maledetti upgrade) e l'urbanistica contemporanea cercano di recidere.
Fondata nel 1998 dall'architetto Stany Cambot, Echelle Inconnue non è un collettivo ma un gruppo, come un gruppo rock, che vorrebbe essere rispetto all'architettura ciò che Elvis Presley è stato rispetto a Luciano Tajoli. Questo gruppo indisciplinato di ricerca e creazione si è consacrato all'urbanesimo minoritario, alternativo o emergente, così come alle popolazioni non prese in conto o discriminate in funzione di un modo di vita minoritario. Il suo tentativo è quello di favorire l'emergere di una conoscenza "dal basso" mettendo in opera lavori ed esperienze artistiche a partire dalla città e dal territorio.
* * * * MARTEDÌ 7 GIUGNO 2016 * * * * DALLE ORE 16,30 IN POI * * * *
GRANDE FESTA
PER I MARTEDÌ DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE IN COX
Finalmente
LA scuola è finita
e per l'occasione realizziamo LE NOSTRE CASE FANTASTICHE
corsa con i sacchi - tira giù la pignatta - gavettoni per tutti
n.b. portate il cambio nonché merende buone e gustose
VI ASPETTIAMO!!
Venerdì 10 giugno, ore 21
Calusca City Lights presenta il libro
Claudio Bolognini
"I ragazzi della Barriera. La storia della banda Cavallero"
Agenzia X, Milano, 2015
Diciannove spericolate rapine effettuate, titoli cubitali in prima pagina, un processo che fece epoca, ma ciò che i giornali del tempo omisero erano le ragioni di questo passaggio all'azione diretta.
Tutto cominciò negli anni Cinquanta in un sobborgo operaio di Torino. A quei tempi la Barriera era un quartiere proletario dove chiamarsi compagno aveva un significato profondo. Quando Sante Notarnicola arrivò dalla Puglia aveva appena quattordici anni e in quella periferia trovò una comunità di ex partigiani e giovani militanti assai determinati e conosciuti, tra cui Danilo Crepaldi, Adriano Rovoletto e Pietro Cavallero. A questi comunisti tanto attivi quanto critici nei confronti della linea ufficiale del Partito, venne l'idea di farsi rapinatori per finanziare la rivoluzione...
"Dalla Barriera di Torino alla rivolta di piazza Statuto" [materiali tratti dalla presentazione al Vag61 di Bologna, con la partecipazione di Sante Notarnicola, del video-doc a cura di Infoaut sulle giornate del 1962 e del libro di Claudio Bolognini sulla nascita della banda Cavallero]
sabato 11 giugno dalle ore 16.00
al Cox18, via Conchetta 18, Milano
Mercato dell'autoproduzione e di prodotti biologici
TERRE IN MOTO, rete milanese dei mercati agricoli e delle autoproduzioni
Ore 16.00
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Apertura mercato
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Ore 16.00
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musica con dj in cortile
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Ore 16.30
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Laboratorio per bambini al Giardino Primo Moroni
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Ore 19.00
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aperitivo
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Sabato 11 giugno 2016, alle ore 18,00
Calusca City Lights
Via Conchetta, 18 - Milano
presenta il libro di poesie
Agostino Tomasuolo
"LARGO SI FA IL VENTO"
[BZbooks, Bolzano, 2015]
Intervengono
Lia Giudici e Gianni Tristano
Una cinquantina di testi in versi in modalità prevalentemente riflessiva o colloquiale: uno sguardo insistentemente scrutativo che non rinuncia a una leggerezza di toni, talvolta tendente a forme parlate. Tutti attraversati da una coloritura espressiva nella quale i temi spesso prendono spunto da situazioni emotive segnate da un senso di inadeguatezza, scavando nei vuoti e negli assilli esistenziali della memoria e della quotidianità, di una realtà personale e sociale che comprime sempre più l'individuo, costringendolo a una sopravvivenza grigia e controllata da lacerazioni invadenti, che però non possono e non devono rappresentare una resa del soggetto.
Domenica 12 giugno 2016, dalle ore 17
presso la saletta dell'Archivio Primo Moroni
Via Conchetta 18 - Muilano
Presentazione del fondo
"Roberto Volponi"
La presentazione sarà accompagnata
da significative libagioni
Sarà inoltre disponibile "Cronache degli anni '70",
un volumetto contenente scritti e disegni di Roberto
Infine, potrà essere visitata una piccola esposizione
dei più bei materiali raccolti nel fondo
Roberto Volponi, nato a Torino il 14 giugno 1962 e prematuramente scomparso il 3 settembre 1989 a L'Avana, era un compagno giovane, preparato e appassionato, che frequentava assiduamente le librerie milanesi, soprattutto Calusca, Sapere e Chimera Magazine, acquistandovi molti libri e riviste a carattere politico. La sorella Caterina, tre anni fa, propose all'Archivio Primo Moroni di conservare i materiali raccolti nel corso degli anni da Roberto. Siamo lieti di poter presentare i primi frutti del lavoro in corso.
Al riguardo, cfr. http://www.inventati.org/apm/rvolponi
Mercoledì 15 giugno 2016, ore 21
al CSOA Cox 18
Assemblea pubblica
promossa da Milano NoBorders
PER UN'ESTATE DI LOTTA CONTRO LE FRONTIERE
Assemblea pubblica per confrontarsi su come consolidare le reti di solidarietà attiva sul territorio, rilanciare la mobilitazione a Ventimiglia e varare un'estate di lotta contro il regime confinario europeo.
Con l'arrivo della bella stagione aumenta il numero di chi, trovandosi nella necessità di spostarsi e nell'impossibilità di accedere a un visto, raggiunge l'Europa con mezzi di fortuna (e anche, purtroppo, di coloro che muoiono provandoci).
I governi europei, dopo aver imbastito nell'ultimo anno una serie di "soluzioni finali" - dagli hotspot, ai piani di ricollocamento con ipotetiche sanzioni, fino all'imposizione coatta delle procedure di identificazione -, rispondono con le modalità che son loro proprie: muri, deportazioni e sgomberi, un copione che abbiamo visto ripetersi tristemente da Calais a Idomeni.
A Ventimiglia, il "piano Alfano" ha sancito la chiusura del centro di prima assistenza della Croce Rossa e l'invio di contingenti aggiuntivi di forze dell'ordine allo scopo di eliminare i migranti dalla città. Sono stati organizzati rastrellamenti e trasferimenti negli hotspot del Sud Italia con voli postali. Si è trattato dell'ennesima risposta muscolare e mediatizzata, destinata a fallire miseramente.
Il sindaco del PD Enrico Ioculano non ha perso tempo a disporre lo sgombero del campo autogestito: molti dei solidali sono stati oggetto di moleste attenzioni da parte delle forze dell'ordine e allontanati dai comuni del Ponente ligure.
A Milano, l'hotspot fa scuola: gli uffici immigrazione assurgono a dispositivo locale di selezione ed espulsione dei migranti. Nel frattempo, sempre più richiedenti asilo si vedono recapitare un diniego e provano la via del ricorso, per guadagnare qualche altro mese di permanenza nel circuito dell'"accoglienza".
I partiti xenofobi cavalcano l'onda della paura e invocano improbabili provvedimenti per imprigionare i profughi a casa loro. Gli strenui tentativi da parte dei poteri occidentali di arginare e governare i movimenti migratori si guardano bene dal fare i conti con i meccanismi che li alimentano, dai conflitti alle forme di neo-estrattivismo in cui essi stessi giocano un ruolo non indifferente. Ma, ancor più importante, si scontrano con l'irriducibile determinazione dei migranti a non tornare indietro e conquistarsi la libertà.
Sono tante le persone che si organizzano per abbattere le frontiere fisiche, amministrative e sociali che confinano i migranti in una condizione di subalternità e ricattabilità. Scardinata ogni differenziazione di ordine giuridico e retorico, dietro queste rivendicazioni si trovano i bisogni che potrebbero muovere chiunque di noi: casa, reddito, dignità, libertà di dimora e circolazione.
Milano NoBorders
Giovedì 16 giugno, a partire dalle ore 19,30
Archivio Primo Moroni - Calusca City Lights - CSOA Cox 18
via Conchetta 18 - Milano
E NON MAI PIÙ LA GUERRA
- ore 19,30: cena "leggera"
- ora 21,00: presentazione del nuovo libro di Cesare Bermani e Antonella De Palma, "E non mai più la guerra. Canti e racconti del '15-18"
- la presentazione del libro sarà accompagnata dai canti del Coro Ingrato
La Grande Guerra fu un gigantesco sanguinoso rito di passaggio verso la società di massa, un'officina e un crogiolo di esperienze del tutto nuove, una macchina di morte industrializzata di proporzioni mai vedute, nonché un laboratorio di presa sui corpi e sulle menti delle popolazioni da parte del potere. Straordinarie furono le trasformazioni sociali, culturali, antropologiche e linguistiche che ne derivarono. In questa "officina della guerra" avvenne un'alfabetizzazione di massa: milioni e milioni di lettere, migliaia e migliaia di diari, insieme a canzonieri e fogli volanti circolarono tra i combattenti e la popolazione civile.
In questa guerra anche il canto ebbe un ruolo importante, con canti che nacquero spontaneamente tra i soldati e altri, patriottici, che furono indotti e suggeriti dagli ufficiali e dalla propaganda militare.
Questo nuovo libro di Cesare Bermani e Antonella De Palma si immerge nel canto popolare sofferto e critico che sale dalle trincee, attingendo prevalentemente da quell'immenso inventario di memoria orale che è l'archivio di Cesare.
Anziché addentrarsi in un'analisi antropologica di questo canto e delle sue forme musicali, che sono limitate e relativamente povere (cantastorie, parodie di altri canti e inni, canzone napoletana, ballate della tradizione epico-narrativa rimodernate) gli Autori hanno scelto l'antica arte dell'incatenatura e hanno percorso i canti seguendo la traccia associativa dei loro contenuti, dalle date emblematiche dell'inizio del conflitto e delle sue battaglie alle tappe della vita del soldato (partenze amare, addii, tradotte, fango, pidocchi, fame, trincea), dagli attacchi insensati alle conseguenti carneficine, ai morti e alle tombe.
[Cesare Bermani, Antonella De Palma, E non mai più la guerra. Canti e racconti del '15-18, Società di Mutuo Soccorso Ernesto de Martino, Venezia, 2016, con allegati due CD Audio con registrazioni originali]
Domenica 19 Giugno 2016, ore 17.30
Calusca City Lights
Mentre è ripreso il maxi processo contro Riva e i suoi complici ed è in
corso la svendita dell'Ilva da parte del governo Renzi a nuovi padroni
Presentazione del libro
Ilva: la tempesta perfetta
con gli autori
Attraverso articoli, materiali, documenti, analisi, il libro ripercorre i due anni caldi (2012-2013) per riportare come realmente è andata e di cosa si tratta e deve trattarsi all'Ilva:
una "guerra di classe", in cui si sono scontrate e si scontrano due opzioni, quella del potere di un sistema capitalista e quella della classe operaia e delle masse popolari.
per info 338-7211377
tarantocontro.blogspot.com
Sabato 25 giugno 2016
ore 20,30
CSOA Cox 18 e Calusca City Lights
via Conchetta 18 - 20136 Milano
promuovono l'incontro pubblico
MESSICO: TODOS SOMOS NOCHIXTLÁN
Solidarietà con i maestri in lotta
Nell'indifferenza dei media nazionali e internazionali, in Messico è in corso una sanguinosa battaglia che, ora dopo ora, ci parla di maestri ammazzati, in piazza e sulle barricate, nelle proteste contro la riforma del sistema educativo voluta dal governo neoliberista di Enrique Peña Nieto.
Ne parliamo con una compagna messicana
Alcuni video recenti:
I. Contexto y algunos antecedentes en la movilización reciente:
https://www.youtube.com/watch?v=16h_MzA0pc8
los maestros democráticos corren a Aurelio Nuño de Sinaloa
paro magisterial en Sonora
https://www.youtube.com/watch?v=NqL0-jbephA
https://www.youtube.com/watch?v=O0q1oKhAk5Y
https://www.youtube.com/watch?v=nRjS4bu4t4E
II. La digna insurrección magisterial en Chiapas
megamarcha del 25 de mayo
https://www.youtube.com/watch?v=VslWcsJQM-M
entrevista readiofónica a un maestro intentando estigmatizar la movilizaciòn
https://www.youtube.com/watch?v=E1aYUh9Uiko
https://www.youtube.com/watch?v=P8mThXyylCI
https://www.youtube.com/watch?v=74c_HAFwqFs
un pueblo harto corre a la policía federal que asedia a los maestros
III. movilización magisterial en Tabasco
https://www.youtube.com/watch?v=JVb390kqlNo
*** APPELLO ***
Il Messico continua a bruciare
Lo stato messicano, corrotto in tutti i suoi livelli, colluso con la malavita al punto da essere tutt'uno con essa, continua a uccidere i suoi abitanti. In queste settimane una sanguinosa repressione si è abbattuta contro gli educatori, gli studenti e la società civile in lotta contro il progetto di privatizzazione dell'istruzione e di sottrazione dei diritti dei lavoratori: i morti sono già più di dieci, numerosi i desaparecidos, gli arrestati e i feriti gravi, e il bilancio non si può mai considerare definitivo. Migliaia di poliziotti sono stati sguinzagliati a Oaxaca, ripetendo i massacri di dieci anni fa, ripetendo gli altri orrori per cui continua a non esserci giustizia, come nel caso più noto degli studenti di Ayotzinapa. Il sindacato di lotta CNTE, e gli altri gruppi e singoli presenti nelle piazze e nelle strade e aggregati sotto il coordinamento dell'Espacio Civil di Oaxaca, stanno subendo la sanguinaria ritorsione che lo stato riserva a chi non si arrende.
In Italia possiamo avere un'idea chiara delle cause scatenanti la protesta.
La privatizzazione di un settore chiave per la costruzione di una società futura, il piegare l'istruzione pubblica agli interessi del capitale, l'arroganza governativa sono tratti distintivi sia della riforma della cosiddetta Buona Scuola che delle precedenti. Anche in Messico l'attacco al settore pubblico e a chi ci lavora si maschera di meritocrazia, valutazione degli insegnanti, modernizzazione: anche in Messico, come in Italia, il governo non può vincere la battaglia mediatica per convincere la popolazione che la scuola stia migliorando, che il paese stia progredendo. Come hanno giustamente dichiarato gli zapatisti dell'EZLN, se realmente la riforma fosse stata a beneficio di chi la scuola la vive, i lavoratori della scuola sarebbero stati i primi a dover essere ascoltati: invece, come gli studenti, vengono aggrediti, uccisi e fatti sparire.
In Messico lo stato uccide senza alcuna remora: ciò si deve anzitutto al fatto che grossi settori della società non hanno mai smesso di lottare per le strade, nonostante l'enorme rischio di combattere per i diritti collettivi in un paese dove la morte violenta, specie per mano statale e parastatale, raggiunge e supera gli standard mediorientali. Ma la sproporzione repressiva non ci deve far pensare che in Messico si stia combattendo una battaglia pittoresca, lontana e valida soltanto a livello locale: si tratta di riforme neoliberiste che vanno nella stessa identica direzione di quelle già sperimentate in Europa sul tema del lavoro e dell'educazione, e che non a caso vedono oggi un'enorme reazione popolare in Francia e in Belgio.
In considerazione della gravità dei fatti in corso e delle analogie con le vertenze europee, rivolgiamo un appello a mantenere alta l'attenzione sulla lotta delle maestre e maestri, sulla lotta della popolazione non dimentica della lezione di Zapata, e a fare pressioni, anche dal nostro angolo di mondo, contro i rappresentanti delle corrotte istituzioni messicane. Rivolgiamo in particolare un'esortazione, oltre che a tutte le compagne e a tutti i compagni, al mondo della scuola e dell'educazione, agli studenti, agli insegnanti impegnati nella campagna referendaria e nelle lotte contro la Buona Scuola. Come campeggia su molti striscioni latinoamericani, dall'Argentina su fino al Messico, "essere insegnanti e non lottare è una contraddizione pedagogica"... e difatti a Oaxaca, in Chiapas e in tutto il Messico dove si insegna apprendendo la lotta continua.
Associazione Ya Basta - Milano
Progetto Libertario Flores Magon
Ri-Make Milano
Cs Cantiere
S.O.Y. Mendel
20ZLN
Mercoledì 29 giugno , dalle ore 20.00
Tendenze globali nella crisi del capitalismo
- ore 20.00 sfizioso apericena
- ore 21.30 presentazione della rivista "Antitesi - analisi e strumenti per la rivoluzione proletaria"
- presentazione dell'estate di lotta in sicilia con un compagno NO MUOS
Dal mese di aprile è in diffusione il n°2
Editoriale
- Tendenze globali nella crisi del capitalismo
Sfruttamento e crisi
- I Brics e la lunga depressione del capitalismo globale
- Il proletariato internazionale e la crisi
Classi sociali, proletariato e lotte
- La lotta di classe in Cina
- La guerra popolare in India
Imperialismo e guerra
- Dalla "primavera di Damasco" al lungo inverno siriano
- La lotta rivoluzionaria in Turchia e Kurdistan
- La Terza Intifada
- Pivot to Asia
Controrivoluzione, repressione e solidarietà di classe
- Lo stato di emergenza in Francia
Ideologia borghese e teoria del proletariato
- Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan e il confederalismo democratico
- L'Islam politico, appunti di classe
Nello sviluppo del movimento comunista la pratica è sempre stata principale, ma la teoria è stata fondamentale. Teoria non caduta dal cielo, ma a sua volta tratta dalla pratica della lotta di classe sedimentatasi come patrimonio collettivo. Applicare creativamente questo patrimonio per interpretare la realtà è utile e necessario per capire come trasformarla in senso rivoluzionario, coscienti che la piena comprensione verrà solo dalla pratica, dalla lotta di classe e dalla lotta politica rivoluzionaria.
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