Le persone che stanno realizzando i community gardens non sono occupanti abusivi, ma gente che reclama un uso collettivo e migliore di un patrimonio comune. Per questo sarebbe interessante che il Comune di Milano, come è stato fatto a Parigi, Berlino, Londra, riconoscesse un accordo per l'uso dello spazio. Accordo che può essere brevissimo (se il piano regolatore prevede un altro sviluppo) o lungo, accordo che impegna i cittadini ad aprire lo spazio e fare socialità. Accordo a costo che può essere anche zero, ma con benefici altissimi per tutti.
Proposta di contratto di uso di aree sottoutilizzate
Si chiede all'Amministrazione comunale che venga redatto un accordo per il recupero delle aree verdi pubbliche non coltivate o non manutenute o anche di porzioni di giardini già esistenti, che non si sostituisca al vigente accordo di sponsorizzazione (utile solo ad istituzioni come Banche oppure per società commerciali)e che sia destinato a realtà non commerciali come singoli cittadini, gruppi o associazioni per la realizzazione di giardini e orti comunitari, la cui finalità, essendo prima di tutto sociale e di condivisione del bene comune, è diversa da quella degli attuali orti comunali, tipicamente assegnati a singoli individui per la produzione famigliare.