Il progetto, che verrà realizzato dalla cattedra di Chimica degli alimenti dell'università di Ferrara, con il sostegno dell'Assessorato regionale all'agricoltura, si propone di studiare le varietà di maggiore interesse per il territorio, testarne le possibilità di coltivazione in campo, valutarne le ricadute sui terreni.
. . . può anche servire per migliorare l'attività batterica nella preparazione di compost e realizzare un ottimo concime liquido. Inoltre è un ottimo repellente naturale per gli insetti dannosi e non richiede l'uso di concimazione. . . L'ortica e' a pieno titolo una delle piante della secolare tradizione agricola emiliano-romagnola. . . aiuta a mettere in luce uno dei tratti dimenticati della nostra identità territoriale e contemporaneamente favorisce la riscoperta dei suoi molteplici impieghi alimentari, terapeutici e tessili. . . L'edizione 2012 della sagra di Fine estate di Malalbergo si chiamerà dunque "Sagra dell'ortica". . . Tra gli usi sicuramente meno noti di questa pianta vi è quello tessile. Migliaia delle uniformi usate dall'armata di Napoleone erano realizzate utilizzando l'ortica. Tuttavia, in Europa, una produzione vera e propria iniziò solo nel XX secolo quando, durante la Prima e la Seconda Guerra mondiale, l'ortica sostituì il cotone divenuto introvabile. Intorno al 1940 in Germania e Austria erano coltivati per uso tessile circa 500 ettari di terreno con ortica dioica. Greci e Romani se ne cibavano regolarmente ed entrambi i popoli ne facevano grande uso come rimedio contro molte malattie. La pianta ha infatti proprietà diuretiche, emostatiche, astringenti, toniche, ipoglicemizzanti, antiasmatiche, antiemorragiche e antireumatiche. L'ortica è inoltre impiegata a fini commerciali ed industriali per l'estrazione della clorofilla usata come colorante per la preparazione di alimenti, liquori ed in cosmetica. Dai germogli viene prodotta una birra e dai semi si ricava un olio utile per l'illuminazione. Dalla radice, trattata con allume, si ricava un colorante giallo.