Il canto è stato raccolto in diverse varianti, soprattutto nel Nord Italia, con melodie simili, tutte appartenenti al modulo del cantastorie. Di questo canto però non sono mai stati reperiti fogli volanti, forse a causa della censura. La somiglianza tra i vari testi ne fa presupporre comunque una circolazione scritta.
Il canto si riferisce alla battaglia di Gorizia (6-16 agosto 1916), ma la canzone, con ogni probabilità, preesisteva. Senza la strofa che inveisce contro Gorizia e priva di altri riferimenti a questa città, il canto era già diffuso in precedenza. Una strofa simile alla seconda di O Gorizia si trova in un altro canto del periodo della Guerra di Libia (1911-12), riportata sul foglio volante Il canto di un eroe ferito, ovvero lo squillo della vittoria di Guido Longianni (Firenze, 1912).
La canzone divenne famosa a causa della contestazione da parte di alcuni ufficiali e di fascisti durante la prima rappresentazione dello spettacolo "Bella Ciao" al Festival dei Due Mondi di Spoleto, la sera del 12 giugno 1964. L'incriminazione dei curatori di tale spettacolo, Gianni Bosio e Roberto Leydi, nonché di Michele Straniero, che aveva cantato il brano, per vilipendio alle Forze armate, riportata da tutta la stampa nazionale, portò alla ribalta il canto rendendolo molto popolare. Michele Straniero cantò una strofa diversa rispetto al testo proposto nello spettacolo:
Maledetti signori ufficiali
che la guerra l'avete voluta
uccisori di carne venduta
e rovina della gioventù
Secondo gruppo di canzoni (21.1.2013) Inno del Sangue
La ballata del Pinelli
La bella Gigogin
Dalle belle città date al nemico
Bella Ciao delle mondine
Alla mensa collettiva
Terzo gruppo di canzoni (28.1.2013) Il canto dei deportati
Fuoco e mitragliatrici
Rosso levante e ponente
l Nuovi Stornelli socialisti
A l’era saber sera
Settimo gruppo di canzoni (4.3.2013) La brigata Garibaldi
Marciam Marciam
Dai monti di Sarzana
Festa d'Aprile
Se non ci ammazza i crucchi
Valsesia
Banditi della Acqui
O Germania